Gli abeti rossi di questa zona possiedono caratteristiche uniche. Il loro legno è molto elastico e trasmette il suono in modo eccezionale. Inoltre, i canali linfatici dell’albero agiscono come piccole canne d’organo, amplificando le vibrazioni sonore. Ma non tutti gli abeti sono adatti: gli alberi migliori si distinguono per gli anelli di crescita sottili e regolari, fibre diritte e una quasi totale assenza di nodi. Per ottenere il massimo della qualità, vengono abbattuti in luna calante, tra ottobre e novembre, quando la quantità di linfa nel tronco è al minimo. Questa tecnica era già conosciuta ai tempi di Stradivari e contribuiva alla straordinaria sonorità dei suoi strumenti.
Oggi, trovare abeti di risonanza perfetti è sempre più difficile. Il cambiamento climatico e l’intenso sfruttamento delle foreste hanno ridotto la disponibilità di questi alberi, che crescevano in condizioni ottimali nei secoli passati. La tempesta Vaia del 2018 ha abbattuto vaste aree della Foresta dei Violini, mettendo a rischio una tradizione secolare. Tuttavia, la richiesta di questo legno pregiato non si è fermata: ancora oggi viene utilizzato per costruire strumenti musicali di alta qualità, sia in Italia che in Giappone, dove si producono tavole armoniche per pianoforti.
La Foresta dei Violini è un luogo che racconta una storia di arte, natura e tradizione. Ancora oggi, chi visita la Val di Fiemme può camminare tra questi alberi secolari e immaginare il momento in cui un giovane Stradivari sceglieva il legno che avrebbe dato vita ai suoi capolavori musicali.