sabato 12 gennaio 2008

Scuola: controllo elettronico dei figli

7ca7ee3fcf086db32ea1014107b78fa0.jpg

Vedete un pò se vi piace una scuola così. 

(da Avvenire 11 gen 2008)

 

Matteo, com’è andata oggi a scuola? Sei stato interrogato? E la verifica? Rispondi-Matteo-quando-tiparlo! »: in un futuro sempre più digitale, ecco una raffica di interrogativi ed esclamativi destinati (forse) a sparire dal repertorio di ogni buon genitore. Non perché padri e madri smetteranno di interessarsi al rendimento scolastico dei propri figli. Al contrario, saranno fin troppo informati, tanto da non aver bisogno di tempestare di domande il taciturno Matteo.

Questo, almeno, se verrà realizzato il progetto annunciato in questi giorni da John Knight, ministro britannico dell’Istruzione. L’idea è di sostituire le pagelle cartacee con  rendiconti elettronici, che gli insegnanti potranno mandare ai genitori via e-mail o sul telefonino. Gli aggiornamenti in tempo reale non avverranno, attenzione, solo alla fine dell’anno o del quadrimestre, ma addirittura ogni giorno. In questo modo, sostiene il ministro, i genitori potranno seguire meglio i progressi (o i regressi) scolastici dei figli e, dove necessario, provvedere di conseguenza.

La speranza di Knight è che nuovo il sistema possa essere attuato in Gran Bretagna entro il 2010 per le scuole secondarie, ed entro il 2012 per quelle primarie. Ma, come si può immaginare, non tutti condividono tale desiderio con altrettanto fervore.

Anzi. I rappresentanti dei docenti hanno già espresso i loro dubbi: i professori, dicono, hanno già tanto da fare, è giusto caricarli anche di quest’incombenza giornaliera? E non c’è il rischio che i genitori smettano di andare ai colloqui con gli insegnanti? E ancora: il tutto non assomiglierà troppo a una versione scolastica del "Grande Fratello"? Non è dato sapere se quest’ultimo dubbio intenda evocare scenari alla Orwell o derive da reality show.

Fatto sta che il meccanismo del telefoto lascia intravedere sviluppi da tragicommedia. I cui personaggi – ipotizzando che un domani il modello britannico arrivi anche da noi – li conosciamo già bene:

1) il genitore in ansia, talmente schiavizzato dalla telepagella da passare le giornate a fissare lo schermo del computer o il display del cellulare, macerandosi nella stessa apprensione con cui si seguono le fluttuazioni di un titolo di borsa;

2) l’insegnante severo, che ogni giorno troverebbe all’uscita da scuola un corteo di mamme inferocite del genere «mio figlio ha sempre ragione, i professori me l’hanno preso di punta»;

3) il povero Matteo: psicologicamente distrutto da un sistema che non ammette cali di rendimento, neanche passeggeri, e in cui – ahilui –anche marinare la scuola diventerebbe praticamente impossibile.

Secondo me ci sarebbero molti vantaggi, non la vedo così tragica. 

Secondo voi? 

 

venerdì 11 gennaio 2008

Motore a combustione interna

3e093c878b527e63dfc1b5f2473cb221.jpg

 

Per tutti gli studenti di terza che hanno iniziato il corso del patentino, visitate il sito encarta che vi indico di seguito leghgendo e guardando la bella animazione del motore a 4 tempi.

Buon studio

 http://it.encarta.msn.com/media_941583285_761553622_-1_1/Motore_a_quattro_tempi.html

giovedì 10 gennaio 2008

Biocombustibili

10a851b6b37d72908fb626f83f95a7e6.jpghttp://www.progettomeg.it/biocombustibili.htm

I motori a combustione interna normalmente utilizzati per far muovere le nostre auto, i camion e i vari veicoli che circolano per le nostre strade, adoperano combustibili di origine fossile, quindi non rinnovabili nei tempi umani, che hanno il grossissimo inconveniente di inquinare.

Questo bene o male lo sappiamo tutti ma non vediamo alternative rapide per ovviare a questi problemi.
Ma queste esistono e ci vengono fornite dalla possibilità di sfruttare alcuni composti vegetali per alimentare i nostri motori.
Su molte vetture questo è possibile anche senza effettuare modifiche e nelle altre effettuandone solo alcune di piccola entità.

Spesso l'utilizzo di tali combustibili consente anche un minimo di risparmio di denaro ma, sempre, consente di risparmiare inquinamento e malattie.

Cosa sono i bio combustibili?

Sono sostanze che derivano dalla lavorazione di alcune piante o semi particolari e si dividono principalmente in due tipi:

1- Oleosi da cui si ricava in prima battuta olio vegetale che può essere sottoposto alla tecnica della transesterificazione per diventare ancora più fluido e creare il BIODIESEL che può essere usato nei motori a ciclo Diesel.
2- Alcoli che derivano dalla fermentazione di prodotti agricoli ricchi di zuccheri e che possono essere utilizzati nei motori a ciclo Otto (quelli che utilizzano benzina).

I combustibili ottenuti in questo modo sono molto meno inquinanti di quelli fossili e soprattutto sono rinnovabili poiché derivano da colture annuali o comunque rinnovabili in tempi molto brevi.

Per dare uno sguardo più approfondito agli inquinanti emessi ho preparato una tabella riassuntiva di confronto tra diesel normale e i suoi sostituti basata sui dati più autoritari e attendibili che ho trovato:

Tabella prodotta da www.progettomeg.it su fonti: Estereco; Comitato Termotecnico Italiano (CTI); Università del Missouri; Università di Müfir (D).

*Il particolato prodotto da biodiesel è risultato essere meno mutageno, e quindi cancerogeno, di quello del diesel di origine fossile - ** Gli aldeidi si abbassano a percentuali simili a quelle del gasolio con l'adozione di riscaldatori che fluidificando l'olio ne consentono una combustione migliore.

Approfondiamo dei paramentri:

CO2: il quantitativo di CO2 emessa durante la combustione nel motore è controbilanciata da quella che la pianta fissa durante la sua crescita avendo un bilancio finale praticamente pari a zero NON contribuendo quindi all’effetto serra.
Zolfo: sia gli alcoli che gli olii ne sono quasi completamente assenti eliminando il problema delle piogge acide.
CO: il problema del monossido di carbonio viene altamente diminuito poiché l’utilizzo di alcoli abbassa la temperatura di combustione sfavorendo la presenza di questo articolato. Inoltre la presenza di ossigeno nelle molecole dei comb. vegetali contribuisce ad una migliore combustione che abbassa a sua volta la possibilità del formarsi del monossido.
PM10: L’utilizzo di oli vegetali abbassa notevolmente (anche fino all’80%) l’emissione di questo inquinante. Lo potete facilmente verificare anche ad occhio! La fumosità si abbassa notevolmente.

Inoltre non vi è da scordare la totale biodegradabilità di questi composti che consente, in caso di fuoriuscite o dispersioni accidentali, di non creare disastri ambientali ma solo di fornire cibo ai microrganismi e ai pesci!

Macchina nuova?

Qui vorrei mettere in risalto un punto molto importante. Poichè troppo spesso (praticamente sempre) vi dicono che per inquinare meno dovete comprare nuovi motori che grazie a sofisticate tecnologie riescono a non sforare i limiti imposti dalla Comunità Europea (euro2, euro3 euro4, euro1000, ecc.).

Ci stanno prendendo in giro per alimentare il loro profitto! E cercano di passare l'informazione come aiuto all'ambiente!!!!(quando la disinformazione non ha confini e pudore!). Se alimentaste la vostra auto euro0 con biodiesel o etanolo, anche solo in percentuale, otterreste fumi di scarico che risultano pienamente dentro i più ristrettivi parametri antinquinamento esistenti! E' il carburante che dobbiamo cambiare non i motori!

Se decidete di cambiare auto, fatelo sul serio acquistando veicoli elettrici o ibridi, quelli si che sono motori NUOVI. Il resto è questione di sfumature che vi costano 15.000 euro. Sfumature!

Andate alla radice del problema e non fermatevi a quello che vi propinano TV e venditori che vogliono fare i loro interessi!

Ecco allora che cerchiamo e cercheremo sempre di più di fornirvi informazioni e dati per utilizzare questi combustibili puliti e allontanarsi sempre più dal monopolio e distruzione legata ai combustibili fossili.

Il cambiamento è nelle nostre mani!

Una graminacea per il «pieno»

a89a3426150952bf3727cac52a96695f.jpgSi farà il pieno d’erba nei serbatoi del futuro? È l’ipotesi cui sta lavorando il dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti. Oggetto di studio è il "Panicum virgatum L.", una graminacea utilizzabile per produrre un carburante biologico che, a detta dei ricercatori americani, promette miracoli.

Secondo le ultime stime, questo bioetanolo può generare una quantità di energia 5 volte più alta di quella che serve a produrlo. Non solo: nel processo di fabbricazione, si libererebbe nell’atmosfera il 94% in meno di CO2 rispetto a quanto accade per la stessa quantità di benzina.

Anche in confronto ai biocarburanti di prima generazione, derivati dal grano e dal mais, il nuovo combustibile avrebbe i suoi vantaggi: verrebbe ricavato da tutta la pianta, e non solo dai semi, e non toglierebbe spazio alle colture alimentari. Il "Panicum", infatti, cresce ai margini dei campi e, almeno negli Usa, potrebbe essere prodotto nei terreni incolti.

Tra le sue virtù, insomma, ci sarebbe anche quella di mettere tutti d’accordo. Non male, per un parente della zizzania.

 da Avvenire del 09gen2008