lunedì 5 maggio 2025

Il pianeta terra ha la febbre

Quando si parla di surriscaldamento globale, spesso si sente dire che non dovremmo superare un aumento di 1,5 gradi rispetto all’epoca preindustriale. Ma come fanno gli scienziati a sapere qual era la temperatura media in quel periodo, visto che non c’erano strumenti di misurazione diffusi come oggi?

In realtà, a partire dalla metà dell’Ottocento, in alcune parti del mondo si è iniziato a registrare la temperatura con strumenti come i termometri a mercurio. Tuttavia, queste misurazioni erano limitate a poche regioni e non coprivano l’intero pianeta. Per avere un quadro più completo, gli scienziati devono ricorrere a metodi alternativi, studiando ciò che la natura ha conservato nel tempo.

Un modo per ricostruire il clima del passato è analizzare i ghiacciai. Nei poli e nelle montagne, la neve si accumula strato dopo strato, intrappolando minuscole bolle d’aria che contengono informazioni sulla composizione dell’atmosfera di centinaia o migliaia di anni fa. Studiando questi strati, si possono dedurre le temperature di epoche remote. Anche gli alberi sono testimoni del passato: la loro crescita dipende dal clima, e gli anelli nei tronchi raccontano come sono cambiate le condizioni ambientali nel tempo. I coralli, invece, crescono in base alla temperatura dell’acqua e, analizzando la loro struttura, si possono ottenere dati preziosi sul clima degli oceani. Un'altra fonte importante di informazioni è rappresentata dai sedimenti marini e lacustri: le sostanze che si depositano sul fondo di mari e laghi possono rivelare molto sulle temperature passate.

Oltre a raccogliere questi dati, i ricercatori li combinano con modelli climatici al computer, che aiutano a ricostruire la temperatura globale dell’epoca preindustriale con maggiore precisione. Grazie a tutto questo lavoro, oggi sappiamo che, rispetto a quel periodo, la Terra si è già riscaldata di circa 1,2 gradi. Ecco perché gli accordi internazionali, come quelli di Parigi, cercano di evitare che l’aumento superi il limite di 1,5 gradi: oltre questa soglia, il rischio di eventi climatici estremi e danni irreversibili diventerebbe ancora più alto.

Insomma, anche se non abbiamo misurazioni dirette ovunque, la scienza ha sviluppato metodi sofisticati per ricostruire la temperatura del passato e capire quanto il clima sta cambiando oggi. E sapere questo è fondamentale per proteggere il nostro futuro.

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