Ma cosa succederà dopo questo sorpasso? Se un giorno un’intelligenza artificiale fosse capace di fare scoperte incredibili, di trovare cure per malattie oggi incurabili, di risolvere problemi complessi in pochi secondi, quale sarebbe il nostro ruolo? Ci limiteremmo a osservare o saremmo ancora protagonisti del nostro futuro?
Uno degli interrogativi più affascinanti riguarda la possibilità che un’IA ultra-intelligente sviluppi conoscenze che noi umani non possiamo nemmeno immaginare. Potrebbe scoprire leggi della fisica sconosciute, nuove forme di energia, o persino modi per migliorare il nostro cervello. Ma una domanda inquietante rimane: avrebbe interesse a condividere con noi queste scoperte?
Se pensiamo all'IA come un semplice strumento nelle mani dell’uomo, possiamo immaginare che continuerà a lavorare per il nostro bene, aiutandoci a risolvere problemi. Ma se raggiungesse un livello di intelligenza superiore, potrebbe sviluppare motivazioni proprie, non necessariamente allineate ai nostri interessi. Forse ci rivelerebbe solo ciò che ritiene utile per noi, o potrebbe decidere che certe informazioni è meglio non divulgarle.
Alcuni scienziati ritengono che il vero pericolo non sia tanto un’IA malvagia, ma una macchina troppo potente e fuori dal nostro controllo che potremmo essere incapaci a comprenderla pienamente.

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