domenica 21 agosto 2016

Il futuro dell'auto è elettrico

I Paesi Bassi si apprestano a compiere il prossimo passo verso un futuro senza auto a benzina e diesel. A ottobre il Parlamento tornerà a discutere la proposta di vietare dal 2025 la vendita di nuovi veicoli con motore a combustione. Tra nove anni dovrebbe essere messa al bando solo la vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel; chi ne possiede già uno potrà continuare a circolare.  

La decisione assume un forte significato simbolico, tanto più che i Paesi Bassi non sono gli unici a voler dire addio alle auto a benzina e diesel. In India, ad esempio, il governo vorrebbe veder circolare solo veicoli elettrici entro il 2030. In Norvegia, un Paese che già oggi è all’avanguardia sul fronte della mobilità pulita, grazie a un generoso sistema di sgravi fiscali a favore delle auto elettriche, il governo starebbe discutendo un piano per proibire dal 2025 nuovi veicoli a benzina e diesel.

Il futuro verde è alle porte. Voi giovani guiderete senz'altro auto elettriche.

domenica 14 agosto 2016

L'invenzione della lavagna

La cittadina di Concord, un paesino del Vermont, alla fine del Settecento non arrivava a contare mille abitanti. Nel 1823 vi arrivò un giovane predicatore di nome Samuel Read Hall, americano di Croydon, nel New Hampshire, fresco della nomina di prete e con qualche anno di esperienza d'insegnamento alle spalle.
Trovando la chiesa e la scuola di Concord troppo piccole e soprattutto inadatte al loro scopo, Hall accettò la missione a patto che gli venisse data la possibilità di tenere corsi di formazione per gli insegnanti del paese. Con uno stipendio di 300 dollari annui, fondò la Columbian School, la prima scuola americana per la formazione di docenti, e iniziò le lezioni. I suoi seminari parlavano di morale, di filosofia, di etica.
Durante le sue lezioni Hall introdusse un nuovo sistema d'insegnamento, da lui stesso ideato: fin dalle sue prime esperienze di docenza, a Rumford, utilizzò una grande lastra di roccia tenera e di colore scuro, sulla quale illustrava le lezioni con un pezzo di gesso; uno strumento assolutamente nuovo, che non ha più abbandonato le aule di tutto il mondo. Inventò quella che in Italia chiamiamo "lavagna", visto che il mariale di cui sono composte queste lastre di pietra, l'ardesia, è chiamata anche "pietra di Lavagna".
Hall utilizzò la lavagna per spiegare le lezioni durante tutta la sua carriera di insegnante.
Hall, infatti, fu soprattutto un uomo di chiesa, un educatore più che un insegnante; non si sentiva un inventore, tanto meno un imprenditore. L'idea interrompere lezioni e prediche, a cui si era dedicato per tutta la vita, per produrre e vendere la sua invenzione non lo toccò mai nemmeno per un istante anche se, con il senno del poi, possiamo dire che l'affare sarebbe stato enorme, basti pensare alla diffusione che avuto la lavagna nelle scuole di tutto mondo.

lunedì 8 agosto 2016

8 agosto 1956, la tragedia di Marcinelle in Belgio

Sono le 8 e dieci del mattino dell'8 agosto 1956, sessant'anni fa. Una colonna di fumo nero si leva dalla miniera di carbone di Marcinelle, a Charleroi, in Belgio. A 975 metri di profondità si scatena l'inferno. Dei minatori scesi nel pozzo per il primo turno 262 muoiono, di cui 136 italiani.
Gli uomini si erano appena calati e l'estrazione era cominciata quando sulla piattaforma del piano 975, per un malinteso, la gabbia si avvia prima del tempo mentre un vagone mal inserito oltrepassa uno degli scomparti filando via verso la superficie, guadagnando velocità e danneggiando due cavi elettrici ad alta tensione. Un lampo e poi l'inferno: le fiamme avvolgono travi e strutture in legno e solo sette operai riescono a risalire in superficie accompagnati dalle prime volute di fumo nero e annunciando la tragedia che si sta compiendo.
I soccorritori tentano l'impossibile e sfidano la temperatura infernale causata dall'incendio. Il giorno dopo gli uomini sono ancora prigionieri: l'incendio non ha toccato chi lavora ai livelli più bassi della miniera e per giorni si spera di poterli trovare ancora in vita. Ma all'alba del 23 agosto i soccorritori tornano in superficie e le parole pronunciate da uno di loro suonano come un macigno: "Tutti morti". Li hanno trovati a 1.035 metri di profondità, avvinghiati gli uni agli altri in un'ultima disperata ricerca di aiuto e di solidarietà.
Quel giorno tante povere donne chiamano invano nomi italiani. Le grida, i pianti, le maledizioni formano un coro tragico finché le donne non hanno più voce e lacrime per piangere. Solo la pietà e l'intuito dell'amore permetteranno, in alcuni casi, di riconoscere i corpi arsi dalle fiamme. Bandiera nera per l'Italia e per i 406 orfani che sempre malediranno Marcinelle. E' in lutto il Paese dei poveri, degli emigranti, "merce di scambio" tra i governi italiano e belga che nel '46 firmarono l'accordo "minatori-carbone": l'Italia forniva manodopera (47mila uomini nel '56) in cambio di carbone.
Partiti da casa con un fiasco di Chianti e tre pacchetti di sigarette, sono inchiodati sotto un cielo perennemente grigio di fumi bassi, un lavoro che abbrutisce e a stento sfama, il grisou (pericoloso gas sotterraneo) in agguato, i mucchi di scorie come nere sentinelle, umide baracche come case con appiccicate le cartoline illustrate di paesi col campanile in mezzo e la campagna attorno, un bicchiere di vino cattivo e una voglia disperata del sole di casa. In Belgio si muore di grisou, di fuoco, di mancanza di sicurezza nei pozzi, ma si muore anche più lentamente, senza accorgersene, di carbone che entra nei polmoni, di birra, di fatica, di nebbia, di muffa, di nostalgia. Vite vendute per un sacco di carbone.