martedì 24 novembre 2009

ImparareSicuri

casetta.jpgOltre 10mila scuole hanno aderito alla VII giornata nazionale della sicurezza nelle scuole: un importante appuntamento previsto il 25 novembre per promuovere la cultura della sicurezza e della salute tra i più giovani tramite una serie di attività, eventi e manifestazioni in tutta Italia.

L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Impararesicuri”, promossa dal settore Scuola di Cittadinanzattiva in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile per educare a una gestione consapevole dei rischi legati al territorio di appartenenza e contribuire al monitoraggio per la messa in sicurezza di tutte le scuole italiane.

Educazione alla sicurezza, educazione al benessere, prevenzione dei comportamenti violenti a scuola e sviluppo della cittadinanza attiva e della legalità sono i principali ambiti d’interesse della campagna, che quest’anno è articolata in diverse fasi di lavoro: dal monitoraggio di un campione di edifici scolastici – confluito nel rapporto nazionale 2009 presentato a Roma lo scorso settembre – alla realizzazione di un premio per le scuole dedicato alle “buone pratiche di educazione alla sicurezza e alla salute”, passando attraverso la VII giornata nazionale della sicurezza nelle scuole del 25 novembre.

venerdì 20 novembre 2009

Giornata mondiale dell'infanzia

Logo-Mani2.jpgMagari siete seduti nel vostro banco, in classe, e non vedete l’ora che il suono della campanella vi liberi dalle fatiche scolastiche. Oppure state leggendo un giornalino nella vostra cameretta. Non ve ne accorgete ma facendo queste semplici cose – che vi sembreranno persino banali – state esercitando un vostro diritto: il diritto di studiare, quello di essere informati.

Che – a loro volta – ne presumono altri: sapete leggere e, quindi, avete ricevuto un’educazione che ha sviluppato le vostre capacità, siete stati inseriti in una classe dove avete imparato a convivere con i compagni, all’insegna della tolleranza, del rispetto delle persone. Finito di leggere pensate di andare a giocare? Fate bene, è un vostro diritto. Esattamente come riposarvi. O frequentare gli amici all’oratorio e andare in chiesa; o al tempio se siete ebrei, in moschea se la vostra religione è l’islam. Chi lo dice? La Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che oggi compie vent’anni: è stata firmata il 20 novembre del 1989, data in cui 187 Paesi membri dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, hanno promesso (per iscritto) di rispettarla.

Anche l’Italia: gli articoli sono 54 e impegnano ogni Stato che li ha riconosciuti a fare tutto il possibile perché quei diritti vengano prima concretizzati e poi applicati.

Non è facile, ancora oggi – a distanza di vent’anni – restano molte cose da fare, soprattutto nelle zone più povere del mondo dove ci sono ancora tanti bambini che muoiono di fame, che vivono nella povertà più nera senza possibilità di migliorare la loro condizione e che – cresciuti – sono condannati dalla mancanza di istruzione a ottenere unicamente lavori umili, precari e mal pagati.

 

 

mercoledì 18 novembre 2009

Ricicloni Piemonte 2009: vince di nuovo Castagnole delle Lanze

images.jpgIl Piemonte al 48,4% di raccolta differenziata al 3° posto in Italia. Miglioramenti costanti sulla raccolta dei rifiuti in Piemonte. Sul podio piemontese di comuni ricicloni: Castagnole delle Lanze vince la classifica generale; Novara il miglior capoluogo di provincia; Piossasco il miglior comune sopra i 10.000 abitanti e Orio Canavese il migliore tra i comuni sotto i 10.000 abitanti.Tra i consorzi vince il chierese CCS.

Sono 548 i Comuni ricicloni del Piemonte secondo il dossier “Comuni Ricicloni Regione Piemonte 2009”, presentato il 17 novembre a Torino, in occasione del convegno “Piano Regionale gestione rifiuti e Piano Provinciale”. 548 Comuni che nel 2008 hanno superato la soglia del 45% di raccolta differenziata che in Piemonte ha raggiunto una media del 48,4%, aumentando di oltre tre punti percentuali rispetto al 2007 (45,3% RD 2007).
Buoni risultati per la nostra Regione quindi, che si trova al terzo posto tra le regioni italiane sul tema di raccolta differenziata e che fa ben sperare in una tendenza consolidata e in continuo miglioramento: nel 2009 la raccolta differenziata potrebbe superare l'indifferenziata!
“Il Piemonte ha ottenuto importanti risultati sul fronte della raccolta differenziata – dichiara
Vanda Bonardo, presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – I dati ottenuti sono significativi ed incoraggianti, ma non ci possiamo scordare che ad esempio gli imballaggi, che paghiamo con la nostra spesa, costituiscono ancora il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti urbani. Solo se fondato su una seria politica di riduzione, il ciclo dei rifiuti sarà davvero integrato, virtuoso e sostenibile. Le sfide poste oggi dai cambiamenti climatici impongono a tutti noi un impegno sempre maggiore per abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera: il nostro futuro dipenderà dalle scelte consapevoli di ognuno di noi, siamo tutti chiamati a ridurre gli sprechi” .
Il dossier evidenzia che su una produzione totale di
2.251.617 tonnellate di rifiuti, nel 2008 ne sono stati differenziati 1.089.754 tonnellate (pari al 48,4%). Il rimanente rifiuto indifferenziato (1.161.863 t) viene avviato in discarica (per il 59%), trattato in modo meccanico biologico (per il 34%) e incenerito (per il rimanente 7%). È indispensabile innanzitutto mirare alla riduzione dei rifiuti totali prodotti e incentivare ancora la raccolta differenziata. Particolare attenzione dovrà essere dedicata al compostaggio degli scarti organici, misura importante per ridurre le emissioni di CO2 e poi incentivare ancora il riciclaggio delle altre materie: plastica, carta, vetro, metalli, legno, ecc.
“Il dato che più ci sta a cuore – sostiene l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte
Nicola de Ruggiero - è quello legato alla produzione complessiva pro capite dei rifiuti. Anche nel 2008 scende, passando da 516 Kg prodotti da ciascun piemontese nel 2007, ai 507,971 Kg del 2008. E’ circa l’1,6%, una riduzione che, sommata a quella dell’anno precedente, porta in due anni a –2,7%. E anche se non si tratta di un valore molto alto, lo si può interpretare come un segnale di tendenza ormai inequivocabile. Probabilmente è più significativo mettere in risalto che le 80mila tonnellate risparmiate allo smaltimento nel 2008 rappresentano la produzione totale di rifiuti di una popolazione di circa 160mila abitanti. E’ il frutto dell’impegno dei cittadini e delle politiche di riduzione che Regione, Province, Comuni e singoli cittadini hanno messo e mettono tuttora in campo. Infatti la Regione continua a sostenere iniziative di riduzione dei rifiuti, come la distribuzione di prodotti sfusi, riscontrando un interesse notevole per i detersivi “alla spina”. Le 43 macchine già installate, a cui se ne aggiungeranno due la prossima settimana nel Cuneese, hanno fatto risparmiare sinora quasi 500.000 flaconi di plastica. Messi tutti assieme riempirebbero circa un campo e mezzo da calcio. E sempre a novembre avvieremo una nuova iniziativa di riduzione degli imballaggi in vetro con la vendita, ancora nella grande distribuzione, di vino sfuso con bottiglie riutilizzabili”.

Torniamo ora alla classifica messa in luce nel dossier Comuni Ricicloni Regione Piemonte 2009:
sono inseriti in graduatoria solo i Comuni che hanno superato una soglia base di raccolta differenziata: 55% per i comuni sotto i 10.000 abitanti e 45% per tutti gli altri.
Per la graduatoria anche quest'anno ci si è affidati all'indice di buona gestione dei rifiuti urbani, che prende in considerazione non solo la percentuale di raccolta differenziata ma anche altri fattori tra i quali la quantità totale di rifiuti prodotti, la residualità dello smaltimento in discarica, la sicurezza dello smaltimento finale ed il recuper di energia (Ad esempio, nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata ma elevata produzione pro capite di rifiuti totali e assenza del servizio di raccolta dei medicinali, non si può trascurare come gli ultimi 2 fattori siano altamente sfavorevoli).
Si aggiudica il primo posto nella classifica generale il Comune di Castagnole delle Lanze, già premiato lo scorso anno, con un punteggio di indice di buona gestione pari a 84,06 e con il 75% di raccolta differenziata. Lo seguono i Comuni di Orio Canavese, primo nella classifica dei Comuni al di sotto dei 10.000 abitanti ( 83,75 indice di buona gestione e 71,9% raccolta differenziata) e il Comune di Piossasco, migliore tra i Comuni con più di 10.000 abitanti (74,69 indice di buona gestione e 74% raccolta differenziata). Novara si aggiudica il premio di miglior capoluogo di Provincia (65,31 indice di buona gestione e 70,2 raccolta differenziata) mentre il migliore tra i consorzi è il Chierese CCS.
A tutti i Comuni Ricicloni del Piemonte viene oggi assegnato un attestato da Legambiente, a premio del buon lavoro svolto in tema di gestione dei rifiuti.

giovedì 12 novembre 2009

Piccoli gesti grande risparmio

acqua_ipersatura.jpgL’acqua è come la salute, solo quando manca ci rendiamo conto di quanto sia preziosa. Di solito non ci preoccupiamo: apriamo il rubinetto e la lasciamo scorrere. Sarà per questo che ci sembra una risorsa inesauribile e illimitata.

Sui giornali leggiamo che nel Sud del mondo ci sono popoli che entrano in guerra per avere accesso alle riserve idriche disponibili. In alcune zone del sud Italia, dove l’acqua d’estate scarseggia, si è costretti a razionarla, con il risultato che in certe ore del giorno dal rubinetto non sgorga niente.

Chi ne ha in abbondanza, la spreca. Invece bastano piccoli gesti quotidiani e un po’ di attenzione per essere ecologici, il che non significa rinunciare alle comodità. Mentre ci si lava i denti, non costa nulla chiudere il rubinetto invece di far scorrere l’acqua per tutto il tempo. Un bagno nella vasca è rilassante, certo. Ma fa consumare 150 litri di acqua, mentre la doccia molti meno: 40-50 litri.

Lo scarico del water da solo fa il 30% dei consumi d’acqua in una casa: meglio istallarne uno con un doppio tasto oppure utilizzare uno scarico con manopola.

Lavatrice e lavastoviglie bisogna farle andare solo quando sono piene, si faranno meno lavaggi. Sui rubinetti di casa vanno montati dei dispositivi (frangigetto) che diminuiscono il flusso d’acqua senza diminuire l’efficacia del getto d’acqua: costano pochi euro, ma in compenso fanno risparmiare il 50% d’acqua. Se un rubinetto gocciola, va fatto riparare subito, perché altrimenti si perdono 100 litri d’acqua al giorno.

 

La rivincita del rubinetto 2

imbrocchiamola acqua dal rubinetto.JPGAcqua in brocca TVB

Si moltiplicano i piccoli eserciti in difesa dell’acqua del rubinetto. Con le armi dell’informazione e della passione civile combattono per il riscatto dell’acqua domestica. Obiettivo comune: far tornare l’acqua del rubinetto sulle tavole di casa, nelle mense scolastiche, perfino al ristorante. Una battaglia che si combatte a colpi di campagne educative, di idee e di slogan: la gara è a chi inventa quello che più fa presa sul pubblico.

La provincia di Torino ha scelto di toccare la corda delle emozioni, con il suo TVB degli sms, che però sta per «Ti Voglio Bere». Legambiente segna la strada con «Imbrocchiamola». Il Comune di Arezzo punta sul gioco di parole «Acqua in brocca». Altroconsumo sceglie la forza e la semplicità di un imperativo: «Bevi l’acqua di casa». Il Comune di Venezia scommette sulla credibilità del suo sindaco, inventandosi l’etichetta «Acqua del Sindaco».

L’università Bicocca di Milano ha anche messo a punto un kit per fare il test istantaneo sulla qualità dell’acqua del rubinetto, a un costo accessibile a tutti, solo 10 euro. E per gli appassionati delle bollicine, in città grandi e piccole, da Milano a Monterotondo (nel Lazio) si installano fontanelle pubbliche che dispensano gratuitamente, o a un prezzo simbolico, acqua rigorosamente gassata.

E poi c’è chi con la scusa di promuovere l’acqua del rubinetto, l’ha messa in bottiglia, si è inventato un marchio e la vende a un prezzo più caro della minerale. Succede a New York, dove in commercio si trova l’acqua «Tap’d NY», rigorosamente del rubinetto, a due dollari a bottiglia.

La rivincita del rubinetto 1

acqua_rubinetto1238615273.jpgUna ricerca di Altroconsumo dimostra che in molte città l’acqua domestica non ha nulla da invidiare alla minerale
Basta diffidenze e pregiudizi. Per l’acqua del rubinetto è l’ora della rivincita: quella che arriva nelle nostre case non ha nulla da invidiare all’acqua minerale. Buona, sicura, super controllata. Insomma tutta da bere. Da Cenerentola, relegata solo a usi domestici e all’igiene personale, può tornare sulle nostre tavole da principessa, a occupare un posto d’onore in brocche e bicchieri. «L’acqua del rubinetto non è un ripiego più economico ma una scelta intelligente che fa anche risparmiare»: è quanto ripete da anni Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, che è recentemente tornata a girare l’Italia in lungo e in largo per analizzare l’acqua potabile di 35 città.

Il risultato? L’acqua in Italia è mediamente di buona qualità, con punte di eccellenza a Potenza e Campobasso e di mediocrità a Ferrara e Lecce. Bocciata invece l’acqua di Reggio Calabria, che non è risultata potabile, a causa di infiltrazioni di acqua di mare nell’acquedotto. Gli acquedotti, sono tenuti per legge a fornire spiegazioni sulla bontà o meno dell’acqua che erogano e a pubblicare le analisi: il primo passo, quindi, è chiedere informazioni direttamente a chi li gestisce.

Certo, se quell’acqua non dovesse risultare buona, si è costretti a ricorre alla minerale, che è decisamente meno comoda, molto più costosa e meno ecologica. Bisogna sobbarcarsi il peso delle bottiglie dal supermercato fino a casa e spendere trecento volte di più (260 euro all’anno per famiglia). Con l’aggravante che le bottiglie di plastica fanno male all’ambiente, perché sono inquinanti e difficili da smaltire. A questo punto la domanda sorge spontanea: se dai nostri rubinetti scorre un’acqua così sana e sicura, perché gli italiani sono diventati i primi consumatori d’acqua minerale in Europa e i terzi nel mondo? Semplice, la pubblicità martellante delle acque minerali ci ha convinti che quella in bottiglia sia migliore, addirittura un elisir che rende giovani e belli e mantiene in buona salute. La verità, invece, è che ha proprietà e caratteristiche paragonabili a quelle dell’economica e pratica acqua del rubinetto. Spesso però ci fanno credere che i prodotti più costosi siano migliori. Per fortuna, non sempre è così.