mercoledì 29 aprile 2020

OMS: la bici è lo strumento migliore per la Fase 2

Numerosi esperti stanno dando il proprio contributo per capire cosa ci attende nel futuro. Il problema da affrontare è serio: come permettere alle persone di muoversi e socializzare e allo stesso tempo evitare una nuova escalation del virus, per il quale i sistemi sanitari sono impreparati?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un piccolo vademecum sul proprio sito, nel quale elenca le modalità di spostamento nella Fase 2.  Vengono presi in considerazione l'auto privata, i mezzi pubblici, gli spostamenti a piedi e la bicicletta. 

Per quanto riguarda l’auto privata, l’OMS consiglia di usarla il meno possibile. Con i familiari potremo viaggiare stretti ma per molto tempo non potremo viaggiare con altre persone al fianco. I mezzi pubblici meglio evitarli negli orari di punta, mantenersi a distanza, non toccare corrimano, evitare di sedersi nei posti vicini a quelli già occupati. Una serie di prescrizioni quasi impossibili da rispettare.

Gli spostamenti da preferire sono quelli in bici e a piedi. A piedi, lo sappiamo siamo lenti, abbiamo un raggio d'azione limitato, ed è facile fermarsi a chiacchierare, cosa che per un po' dovremo fare solo a distanza. La bici, sempre parole dell’OMS, è perfetta per mantenere la distanza, fare spostamenti anche di alcuni chilometri, evitare gli assembramenti e per migliorare la forma fisica della popolazione.

Ci aspetta una fase 2 difficile, la libertà non sarà completa e non torneremo alla normalità alla quale siamo abituati. Ma c’è un minimo comune denominatore di questa fase 2, che passa dalla mobilità alla salute: la bici.

La bici è un mezzo straordinario, che da solo può diventare uno strumento per combattere l’inquinamento, migliorare la vivibilità delle nostre città e aumentare la salute degli italiani (uno degli aspetti che ha reso il Coronavirus così aggressivo è la scarsa salute di base di molte persone).

martedì 28 aprile 2020

Satelli Starlink

Se esci una sera, vedi nel cielo un trenino di stelle come nella foto, non sai cosa è SpaceX o  StarLink, e cosa accidenti stanno facendo dagli USA, strabuzzi gli occhi, se sei impressionabile ti spaventi un po', se ami i film di fantascienza cominci a preoccuparti. Invece può succedere.

SpaceX (la società spaziale americana di Elon Mask, più famoso per essere il proprietario di Tesla la marca di bolidi elettrici) ha lanciato in orbita 60 nuovi satelliti Starlink a bordo del razzo Falcon 9. I nuovi satelliti si uniranno ad altri 360 satelliti già in orbita e formeranno tutti una costellazione progettata per fornire una copertura globale di Internet dallo spazio.

SpaceX spera di avere fino a 12.000 satelliti  ma le dimensioni e la portata del progetto hanno turbato gli astronomi, che temono che gli oggetti luminosi in orbita interferiscano con le osservazioni dell’universo.

Invece che inviare segnali internet attraverso cavi elettrici, l’internet via satellite funziona trasportando le informazioni attraverso il vuoto dello spazio, dove viaggiano il 47% più veloce rispetto ai cavi in fibra ottica. L’attuale internet via satellite funziona utilizzando un grande velivolo che orbita 35.786km sopra un particolare punto della Terra. Ma a questa distanza, ci sono importanti ritardi nel ricevere e inviare dati. Essendo più vicini alla Terra e costituendo una rete insieme, i satelliti Starlink hanno lo scopo di trasportare grandi quantità di informazioni rapidamente in qualsiasi punto della Terra, persino sugli oceani e nelle località estremamente difficili da raggiungere. I satelliti Starlink saranno in grado di fornire una moderata copertura quando circa 800 saranno operativi. Al momento ne sono stati lanciati  420.

Se non volete perdervi il prossimo passaggio scaricate l'app Find Starlink. Prossimo passaggio il 30 aprile ore 22:35 direzione ovest, nord-ovest. Cercatevi un luogo buio e godetevi lo spettacolo.


venerdì 24 aprile 2020

In Colombia il cibo te lo porta a casa il robottino

Forse questa notizia ve la sareste aspettata in Cina, Giappone, Singapore. E invece no. In Colombia in Sudamerica. A causa dell'epidemia in corso, nel mondo si diffonde l'abitudine di ordinare cibo da asporto che arriva direttamente a casa. Ma, questo non può e non deve significare mettere a rischio la vita milioni di corrieri in bicicletta. Per far fronte alle tante richieste, a Medellin in Colombia, hanno pensato ai robot su ruote per consegnare gli ordini a domicilio. Nella metropoli circolano ad oggi 15 robottini e la stessa iniziativa è in fase di test a Washington D.C, Usa. 

mercoledì 22 aprile 2020

I seicento anni della Cupola del Brunelleschi

A emergenza sanitaria passata potremo in futuro programmare una visita a Firenze. Quest'anno si celebrano, infatti, i 600 anni della costruzione della Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, per opera di Filippo Brunelleschi, un simbolo della città conosciuto in tutto il mondo. La posa della prima pietra risale, infatti, al 7 agosto 1420. Ci vollero quindi due anni dal 1418, quando l’Opera di Santa Maria del Fiore, tramite un concorso, selezionò il progetto di Brunelleschi. I lavori si conclusero poi nel 1434.

La Cupola rimane un’opera eccezionale di architettura e ingegneria per l’innovativa tecnica utilizzata dal Brunelleschi: quella di costruire la cupola senza armature, cioè senza i classici sostegni in legno su cui appoggiare i mattoni. Grazie all’uso di una doppia volta con intercapedine, di cui l’interna (spessa oltre due metri) realizzata con conci a spina di pesce, aveva una funzione strutturale essendo autoportante e quella esterna solo di copertura. Tale tecnica di costruzione ce l’ha preservata bella e solida per tutti questi secoli.

Sulla Cupola, dopo la morte di Brunelleschi, fu realizzata la lanterna conica, nel 1446 su disegno dello stesso Brunelleschi, sulla sommità della quale vi fu poi posta la sfera di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera d’Andrea del Verrocchio, che vi fu collocata nel 1471. Anche internamente la Cupola è un capolavoro, interamente affrescata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con il Giudizio Universale.

Una curiosità merita di essere ricordata: la sfera del Verrocchio attirò diversi fulmini su di sé e il 27 gennaio 1601, colpita da uno di questi fulmini, la sfera cadde in terra (fu rimessa al suo posto l’anno successivo) e sul pavimento di Piazza Duomo, lato Est, si trova, ancora oggi, una circonferenza di marmo che indica il punto esatto in cui cadde la sfera.





venerdì 17 aprile 2020

Come inserire le emoji con la tastiera da PC Windows 10

Da anni siamo affezionati alle emoji, cioè le faccine più o meno sorridenti. Come fare per inserirle non siamo sullo smartphone ma sul pc con Windows? Ci sono 2 modalità, entrambe abbastanza semplici.
La strada più veloce è  "Win+." , cliccare contemporaneamente il tasto Windows (sulla tastiera la bandierina in basso a sinistra) con il punto. Questa scorciatoia attiva il pannello emoji, ovvero una piccola finestrella dalla quale scegliere la faccina da inserire.
Un secondo modo per inserire le faccine è l'uso della tastiera virtuale. La trovate nelle icone in basso a destra (dove c'è l'orologio), ma se non la trovate potrebbe anche non essere attiva. In questo caso fate un clik con il tasto destro in un punto libero della barra degli strumenti (la barra in basso) e attivatela dal menù che si apre.
Tutto questo potrebbe non funzionare sulle versioni di Windows precedenti alla 10. 🤷‍♀️
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giovedì 16 aprile 2020

La voce potente di Iqbal risuona ancora: no al lavoro dei bambini

Aveva solo 12 anni, Iqbal Masih, quando fu ucciso nel giorno di Pasqua, il 16 aprile 1995. Il bambino pakistano, nato in una famiglia cristiana poverissima, nella regione del Punjab, era diventato un esponente importante contro il lavoro minorile nel suo Paese e non solo, temuto e osteggiato da imprenditori-padroni e autorità conniventi. Il suo omicidio, a distanza di 25 anni, è rimasto impunito: colpito alla schiena da una scarica di proiettili.
Una storia drammatica di sfruttamento ma anche di riscatto dall’oppressione quella di Iqbal. Piccolo schiavo, al lavoro a soli 4 anni in una fabbrica di mattoni, quindi in una fabbrica di tappeti, ceduto dalla sua famiglia per ripagare un debito di pochi dollari: 10/12 ore al giorno incatenato ad un telaio, maltrattato, picchiato e sottonutrito. Poi l’inizio di un cammino di liberazione, grazie all’incontro con il giornalista, Ullah Khan, attivista dei diritti umani, fondatore in Pakistan del Fronte di liberazione del lavoro forzato, che riesce a riscattarlo, a riportarlo a scuola e a farne un portavoce dei diritti dei bambini.
A soli 10 anni Iqbal porta per il mondo la sua testimonianza, viaggia in Europa e negli Stati Uniti, accolto in importanti assemblee internazionali, animando il dibattito sui diritti negati all’infanzia in numerosi Paesi del mondo. Premiato e onorato, ottiene successi pure nel suo Paese dove cresce però anche l’ostilità per questo piccolo cristiano animato da così tanta fede per la giustizia sociale.
La morte violenta di Iqbal ottiene di farne un simbolo potente nella lotta contro la schiavitù infantile, che a distanza di 25 anni dalla sua scomparsa non è sconfitta. Nonostante i  passi avanti nella legislazione internazionale e nelle normative nazionali di molti Stati, si stima infatti che ancora oggi, nel 2020, oltre 150 milioni di bambini siano costretti a lavorare, oltre 70 milioni in condizioni pericolose e circa 9 milioni ridotti in schiavitù. Sono dati inaccettabili, che tradiscono realtà di profondo sottosviluppo, di indigenza estrema delle famiglie, di necessità di integrare i redditi degli adulti con le misere paghe dei bambini.

mercoledì 15 aprile 2020

Chi è Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla nasce nel 1990. Ad oggi, è considerato uno degli imprenditori digitali italiani di più successo, posizionatosi come esperto di problem solving per l’informatica.
È siciliano, in famiglia sono quattro figli. Nel 2015 si laurea all’Università Bocconi, ma già da 12 anni, navigando nella rete, la sua indole da risolutore di problemi cominciava a farsi sentire. Scoprii subito alcuni difetti su siti quali Google, Microsoft e Poste Italiane. Ben presto decise di creare un sito web per raccogliere tutorial intenti a risolvere questi primi problemi.
Continuò ad occuparsi della scoperta e della risoluzione di tutti i nuovi problemi che stavano nascendo grazie all’evoluzione di internet, dei dispositivi tecnologici e dei vari software. Il suo blog sforna giornalmente consigli pratici sulla risoluzione di qualsiasi problema, fino a far diventare Aranzulla.it uno dei siti di divulgazione più popolare d’Italia.
Tra il 2007 e il 2008 (a 18 anni) il suo blog contava già circa 300.000 lettori al mese, nel 2019, il traffico stimato di Aranzulla.it arriva a 14 milioni di visitatori mensili, il cinquantasettesimo sito più visitato d’Italia.
La società di Aranzulla, di cui è unico socio, ha fatturato il primo milione di euro nel 2014. A quei tempi, aveva solo 24 anni.
Ti saresti mai aspettato un successo del genere da un ragazzino? E allora si è meritato anche l'attenzione del mondo artistico.....
(ma se volete ridere di più guardate il video dall'inizio)

martedì 14 aprile 2020

Creare link ad un video di Youtube non dall'inizio ma a minuto e secondi definiti

Volete linkare al minuto e secondo esatti di un video su Youtube?
Per farlo bisogna inserire all’interno del link che fornisce Youtube per la ri condivisione del video un parametro temporale relativo al minuto e secondo precisi ai quali si vuole linkare.
Per mostrare un esempio prendo un video a caso presente su Youtube, quello di Prof Digitale che parla Di Google Meet.
Se clicco sul video con il tasto destro posso copiare l'indirizzo URL, nel caso in esempio:
https://youtu.be/umWiyHjSUXo
Mettiamo che per esempio mi interessi condividere la parte di video che chiarisce se persone esterne alla scuola possono partecipare a Meet, al minuto 9 e secondi 35.
All'indirizzo URL che ho copiato https://youtu.be/umWiyHjSUXo devo aggiungere la stringa inerente il tempo #t=9m35s.
L'Url da condividere sarà allora composto dalla somma dei due:
https://youtu.be/umWiyHjSUXo#t=9m35s
Semplice no?

sabato 11 aprile 2020

In Antartide c'era una foresta


Più o meno 90 milioni di anni fa, in Antartide - a circa 900 chilometri dal Polo Sud - c'era una bellissima foresta. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori tedeschi del Polar and Marine Research, in collaborazione con i colleghi inglesi dell'Imperial College: la loro analisi delle radici, del polline e delle spore conservate mostra che il mondo in quel momento era molto più caldo di quanto si pensasse fino a oggi. Gli scienziati hanno scoperto una fitta rete di radici fossili, che era così ben conservata da poter distinguere le singole strutture cellulari. Il campione conteneva anche innumerevoli tracce di polline e spore delle piante, inclusi i primi resti di piante da fiore mai trovati a queste alte latitudini antartiche. Tanto rigoglio era possibile grazie a una temperatura dell'aria di circa 12 gradi che in estate arrivava anche a 19 gradi. In conclusione, spiegano i ricercatori, 90 milioni di anni fa il continente antartico era ricoperto da una fitta vegetazione, non c'erano masse di ghiaccio terrestre tali da poter formare una calotta glaciale nella regione del Polo Sud.

mercoledì 8 aprile 2020

La Super Luna

immagine scattata a Verzuolo (clicca per ingrandirla)

Ieri sera abbiamo visto la Superluna più vicina del 2020, il 15% più luminosa di una normale Luna piena. E' stata la terza dell'anno, dopo quelle di febbraio e marzo 2020 ed è stata  un'occasione da non perdere per scoprire la bellezza del cielo notturno.Quindi anch’io sono uscito a fotografarla.
Il nostro satellite ha raggiunto la fase di Luna Piena in prossimità della minima distanza dalla Terra (perigeo) pari a 356.908 chilometri contro la distanza media di poco più di 384.000 chilometri. Questa sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo viene popolarmente indicata come superluna.
Il 7% più grande e il 15% più luminosa della media, ma solo un osservatore esperto potrebbe rendersene conto. Si tratta di sottili variazioni che tuttavia aggiungono fascino all'evento, preziosa occasione per ammirare il nostro satellite naturale nel contesto del cielo notturno.

Google Meet Grid View

Google Meet Grid ViewGrazie è una estensione per Chrome creata da Chris Gamble per la sua scuola e pubblicata nel Chrome Web Store a fine marzo 2020, ora, anche con Meet, è possibile avere una griglia con le miniature di tutti i partecipanti a una video lezione.
L’estensione è un semplice script da aggiungere a Chrome che modifica solo la visualizzazione delle anteprime, non raccoglie nessun dato (per una una volta) e pertanto non necessita di alcuna autorizzazione per la privacy.
Dopo averla installata avvia una video lezione con Hangouts Meet da Chrome, vedrai visualizzata in alto a destra l’icona di una griglia.
Per visualizzare tutti gli studenti collegati in una griglia devi semplicemente cliccare sulla nuova icona mostrata in alto a destra, come visualizzato nell’immagine. Per disattivare la visualizzazione a griglia dovrai cliccarci sopra ancora una volta.

martedì 7 aprile 2020

Consigli dallo Spazio

Paolo Nespoli è stato per lungo tempo un astronauta dell'ESA (l'Agenzia spaziale europea) e ha preso parte a tre  missioni spaziali restando a bordo della Iss, la stazione spaziale internazionale, per 313 giorni. Nespoli ora è a Houston, in quarantena volontaria: «Sono sempre in movimento - spiega e per precauzione mi sono confinato in una parte del mio appartamento, isolato, con il bagno a parte. Lontano, ma non troppo, da mia moglie e dai miei figli».
Quando eri in orbita come trascorrevi le giornate e i momenti di relax? I momenti di relax sono pochi nel corso della giornata, calcolata sulle 24 ore terrestri. In pratica, solo alla sera, dopo le 21 e la “pausa cena”. Non ci si annoia mai sulla stazione spaziale, ma la grande attrazione è lo spettacolo offerto dalla cupola a vetri, costruita in Italia, per godere il panorama della  Terra, straordinario, da lassù. Ma ci si può andare uno alla volta. In alternativa, si sta al computer per scambiare email con parenti e amici, oppure guardare film e leggere libri. La biblio-videoteca sulla Stazione è abbastanza fornita.
Cosa fai quando hai nostalgia di parenti e amici? Quella c'è, anche se il lavoro e la concentrazione non ti permettono di distrarti. Ma a fine giornata, quando si fa sentire, è alleggerita dalla possibilità di scambiare email, immagini e di fare video collegamenti. Un po' quello che la tecnologia ci offre oggi sulla Terra e ci fa sentire meno distanti da chi, come in questo periodo, non possiamo vedere.
Un consiglio per chi deve stare a casa tutto il giorno? Darsi un programma della giornata, proprio come sulla Stazione spaziale. Dove però noi eseguiamo compiti che arrivano dalla base. A casa invece dobbiamo pianificare noi. E ai ragazzi consiglio, data la situazione che non permette svaghi fuori casa, di approfittare di questo tempo per studiare quelle materie in cui si è in difficoltà. E poi leggere molti buoni libri, oltre che sfruttare sempre più queste nuove tecnologie della didattica a distanza che, anche quando l'emergenza sarà conclusa, torneranno sempre utili.  

lunedì 6 aprile 2020

Quanti rifiuti produce la nostra famiglia?

Quando andiamo al supermercato facciamo attenzione alle confezioni: il 50% dei nostri rifiuti sono imballaggi. Meglio comprare prodotti sfusi e scegliere i contenitori "formato famiglia" anziché quelli monodose.
Sostituisci le buste in plastica (anche se oggi sono biodegradabili) con quelle in tela. L'inquinamento dei sacchetti in plastica è mostruoso. 
Che gli oceani siano sempre più immense discariche lo dimostra la gigantesca isola galleggiante del Pacifico costituita solo da rifiuti in plastica, gettati in acqua negli ultimi cinquant'anni, che le correnti hanno ammassato in un'area grande come Italia, Francia e Spagna messe insieme.
Per ridurre il tuo contribuito a questa che è la più grande discarica del mondo puoi anche convincere la tua famiglia a seguire una nuova moda. In molti negozi, infatti, (a Saluzzo li trovi) si sta diffondendo sempre più l'abitudine di vendere shampoo e detersivi "alla spina". Basta portarsi un flacone vuoto e riempirlo con quanto ti serve.  Il flacone sarà sempre lo stesso e non andrà ad aumentare la quantità di rifiuti in plastica. In ogni caso fai sempre a te stesso e ai tuoi genitori questa domanda: "Quanti rifiuti produce la nostra famiglia? E quanti di questi possono essere evitati?" Vedrai che con un po' di impegno la quantità può essere ridotta della metà.

sabato 4 aprile 2020

Chewing gum

La gomma da masticare, o chewing gum, ha un'origine antichissima: forse è un po' inaspettata come notizia, eppure il verbo masticare deriva dal termine masticha, che indica una gomma derivata da una pianta dell'isola greca di Chios.
E infatti, ne parla ben 2400 anni fa già Ippocrate.
Certo, poi bisognerà aspettare fino al 1848 perché l'americano John B. Curtis crei il primo chewing gum moderno, basato su un impasto già noto ai nativi locali.
Addirittura la parola "cicca” deriva da un termine usato dagli Aztechi, che significava “cosa appiccicosa”.
La parola "chicles" è stata poi usata per indicare le palline di gomma messe in vendita nel 1866 in un negozio di New York.

venerdì 3 aprile 2020

La guerra al virus passa dal telefonino

Per combattere il coronavirus abbiamo tutti un’arma potente: lo smartphone. Molti Paesi hanno lo hanno usato per monitorare i movimenti delle persone e prevenire nuovi contagi, altri per informare la popolazione, altri ancora per controllare chi non rispetta l’obbligo di rimanere in casa. E non solo. Se qualcuno si ammala, si analizzano i suoi movimenti e si cerca di capire con chi è entrata in contatto, in modo da isolare queste persone e impedire che a loro volta diffondano il virus.
Il contact tracing è adoperato anche in Italia, ma a farlo sono medici e addetti degli ospedali: senza l’aiuto delle tecnologie è una procedura lunga e difficile. Forse il suo uso più aggressivo si è visto in Corea del Sud, dove il governo ha creato una mappa che ognuno può consultare per verificare se è venuto in contatto con persone infettate dal coronavirus. La Cina ha utilizzato anche il riconoscimento facciale e le telecamere a circuito chiuso, oltre ai dati provenienti da stazioni di treni e metropolitane, carte di credito e tutto quanto possibile tracciare. Lo scopo - raggiunto - era far rispettare le disposizioni che imponevano non uscire di casa. A Hong Kong, poi, le autorità hanno controllato alcuni cittadini in quarantena con braccialetti elettronici e un’app. Oggi nel primo focolaio della pandemia un’altra app serve da passaporto virtuale: mostra un codice QR che certifica lo stato di salute e consente di allontanarsi più o meno da Wuhan.
La principale novità viene dall’app creata dal Ministero della salute israeliano che chiede ai  cittadini l’accesso ai dati di geolocalizzazione, li incrocia con quelli dell’indagine epidemiologica e informa in tempo reale gli utenti che sono a rischio o che costituiscono un rischio per   gli altri. Il secondo pilastro del sistema israeliano è il controllo dei cellulari di tutti i cittadini per verificare che i cittadini rispettino la quarantena.
Fra qualche giorno il governo irlandese metterà a disposizione un’app per il tracciamento volontario: si aspetta che il picco dei contagi sarà fra due settimane, quindi è importante sfruttare questo margine di tempo. Anche l’app ufficiale dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità oggi fornisce consigli, in futuro potrebbe essere usata per il contact tracking e aiutare gli studiosi di capire meglio come il virus si muove all’interno delle comunità. Utilizza i dati di Google Maps, un po’ come Waze per il traffico.
Negli Usa, Trump aveva annunciato una collaborazione con Google e con Facebook (smentita da Mark Zuckerberg). Secondo il Wall Street Journal, tuttavia, funzionari governativi stanno già utilizzando i dati di milioni di smartphone per monitorare fino a 500 città e pianificare una risposta alla pandemia.
In Italia A breve dovrebbe arrivare il via definitivo al progetto dell'app di tracciamento italiana. Non sarà facile scegliere tra le 319 proposte di monitoraggio arrivate al Ministero dell’Innovazione, ma il team di 60 esperti che dovrà valutarle c’è già. Il ministro Paola Pisano punta su una soluzione su base volontaria, da testare in un'area territoriale ristretta, magari la Lombardia.

giovedì 2 aprile 2020

La crescita esponenziale

In questi giorni le informazioni sui media di ogni tipo sono abbastanza a senso unico: ilVirus. Forse avrete sentito che al lavoro insieme con il personale sanitario (medici e infermieri) ci sono anche i matematici. Strano? Non molto. Si dice che il virus si propaga con "crescita esponenziale". Cosa significa. Non tutti e non sempre abbiamo le idee chiare anche perchè nelle notizia c'è poca chiarezza. Ecco alcune espressioni che possiamo trovare:
«Eolico in crescita esponenziale, in 40 anni crescerà di nove volte».
«Mendicanti in crescita esponenziale».
«Negli ultimi 10 anni riscaldamento globale in crescita esponenziale».
Come testimoniano queste citazioni, l’espressione crescita esponenziale viene usata spesso in modo generico: è spesso associata al concetto di crescita veloce. Invece non è così.
I fenomeni sottoposti ad una legge di crescita esponenziale non sono infatti caratterizzati da una crescita veloce: al contrario, in una prima fase si osserva una crescita piuttosto lenta, che poi subisce un’accelerazione improvvisa ,la potremmo definire “esplosiva”.
Vi racconterò una storiella simpatica per rendere visivo il concetto di crescita esponenziale.
Narra la leggenda che all’inventore degli scacchi, che presentava in dono al re di Persia il suo nuovo gioco, venne chiesto cosa voleva in cambio del suo regalo. Egli chiese soltanto del riso e disse che la quantità si doveva calcolare mettendo un chicco di riso nella prima casella della scacchiera, 2 chicchi nella seconda, 4 nella terza, 8 nella quarta, e così via, in modo da mettere in ogni casella il doppio dei chicchi messi nella casella precedente. Il simpaticone chiese poi che gli fosse consegnato il contenuto della 64-esima casella. Il re acconsentì prontamente e chiese che fosse portato il riso, rimanendo allibito quando i suoi esperti lo informarono che la quantità di riso richiesta superava di gran lunga le risorse del suo impero!
Facciamo un piccolo calcolo. Stimando che per fare 1 grammo occorrano 50 chicchi di riso,  il peso di 263 chicchi (quelli che dovrebbero trovarsi nella 64-esima casella) è di oltre 200 miliardi di tonnellate. Considerando che la produzione mondiale di riso è circa 800 milioni di tonnellate, capiamo che evidentemente il re non poté soddisfare tale richiesta.
Questa è la vera caratteristica di un fenomeno sottoposto a crescita esponenziale: più è grande la quantità di cui si dispone, più essa si accresce. Se la quantità è piccola aumenta poco, se è media aumenta moderatamente, se è grande aumenta molto.
Dunque immaginiamo che ogni giorno raddoppino i contagiati: se oggi sono 1/4, domani sono 1/2, dopodomani la totalità. Un vero disastro. Questa è vera crescita esponenziale.

mercoledì 1 aprile 2020

Ingorgo in rete: troppi dati

Tutto il mondo la sta sfruttando al massimo e internet rischia il collasso. Creato per non bloccarsi ha però seri problemi. Viviamo giornate complicate, ma grazie a internet possiamo fare video-lezioni, chattare con i compagni di classe, mandare video agli amici, videogiocare, guardare serie TV, fare videochiamate su WhatsApp, ecc. Ma ora che l’epidemia sta raggiungendo sempre più nazioni si sta usando la rete così tanto da rischiare il collasso. L'allarme arriva da Mark Zuckerberg proprietario di Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp: “Se l'epidemia dovesse peggiorare i server, cioè computer che veicolano il traffico, potrebbero non bastare più nonostante abbiamo già raddoppiato la loro capacità”. Ogni postazione digitale Infatti consuma dati e aumenta il traffico. Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la situazione anche se ci sembra sembra una goccia nel mare. Innanzitutto dobbiamo consumare dati come ci hanno insegnato a fare con l'acqua cioè senza sprecarli. Già da tempo la rete registra piccoli e grandi collassi localizzati. Solo del 2018 è andata in crash, cioè collassata, ben 12600 volte. Ricordiamoci che non è infinita e invincibile ma che, per funzionare bene, ha bisogno di tutti noi.