lunedì 30 ottobre 2017

Pannelli solari che producono ... ACQUA

I pannelli solari che producono acqua calda ed energia elettrica non sono certo una novità. Ciò che non avevamo ancora visto sono i pannelli solari che producono…. acqua.

Sì avete capito bene: si chiamano Source e trasformano in acqua potabile il vapore acqueo sospeso nell’aria. Li ha realizzati Zero Mass Water, una start-up americana nata un anno e mezzo fa.

Cuore del dispositivo è uno speciale materiale realizzato dall’azienda in grado di assorbire l’umidità dell’aria in maniera particolarmente efficiente.

L’energia prodotta dal pannello solare viene utilizzata per far evaporare  l’acqua assorbita, eliminare le sostanze inquinanti e riportarla allo stato liquido. L’acqua così ottenuta è molto simile all’acqua distillata: il sistema la filtra quindi attraverso diversi strati di minerali tra cui calcio e magnesio per renderla potabile e gradevole al palato.

Questo sistema potrebbe essere la risposta ai problemi idrici dei paesi in via di sviluppo: ogni pannello può garantire fino a 10 litri di acqua al giorno, sufficienti per il fabbisogno di 4 persone.

giovedì 19 ottobre 2017

Come sono nati i mattoncini LEGO?

Ole Kirk Christiansen, nacque a Filskov, vicino a Billund in Danimarca, dove nel 1916 aprì la sua officina di falegnameria e carpenteria. Per far fronte ai costi di progettazione cominciò a realizzare versioni in miniatura dei suoi prodotti, in modo da avere piccoli prototipi funzionanti da mostrare ai clienti. Ben presto, però quei giocattoli di dimensioni ridotte divennero la sua specialità, tanto che nel 1934 Christiansen cambiò il nome della ditta in Lego, che deriva dalle parole danesi Ieg godt, "gioca bene". Uno dei giocattoli di maggior successo furono dei mattoncini di legno componibili con cui i bambini potevano liberare la fantasia costruendo palazzi, castelli, o anche oggetti immaginari.
Nel 1942 entrò a lavorare in azienda il figlio Godtfred Kirk, il quale cominciò a pensare che quei mattoncini potevano comporre un sistema integrato. Ma c'era molto lavoro da fare: gli elementi non aderivano perfettamente fra loro e spesso, quando si realizzavano costruzioni complesse, bastava un soffio per far crollare tutto.
Dopo la Seconda guerra mondiale avvennero le due svolte che segnarono l'azienda. La prima nel 1947, quando Christiansen decise di comprare - primo in Danimarca - una macchina per iniettare la plastica fusa negli stampi. La seconda, nel 1949, quando la Lego migliorò le caratteristiche di incastro e iniziò a vendere i primi mattoncini in legno ad attacco automatico, chiamati Automatic Binding Bricks. Ebbero un buon successo, ma mancava ancora qualcosa.
Qualche anno più tardi comparvero i mattoncini di plastica, che debuttarono nel 1955 con la messa in vendita di 28 diversi tipi di costruzioni e 8 modellini di macchina. L'uso della plastica per produrre giocattoli fu all'epoca una rivoluzione e inizialmente non incontrò il favore del pubblico e dei rivenditori.
Finalmente nel 1958 fu presentato il mattoncino nella forma usata ancora oggi, e vennero migliorate le possibilità di collegamento e la stabilità. Il successo fu inarrestabile: nel 1967 comparvero i Duplo, per i bambini più piccoli, e nel 1977 i Technic, costruzioni rivolte agli adulti. Nel 2000 la rivista «Fortune» ha insignito il sistema Lego del premio come Miglior Giocattolo del Secolo. Premio meritato: a partire dalla sua nascita, l'azienda ha prodotto l'incredibile numero di 350 miliardi di mattoncini colorati, oltre 50 mattoncini per ogni abitante del Pianeta.

martedì 17 ottobre 2017

E' vero che la pioggia può uccidere le piante?

In un certo senso è proprio così, per lo meno in alcuni Paesi. Si tratta del fenomeno delle piogge acide, precipitazioni cariche di sostanze tossiche che provocano gravi danni all'ambiente.
Quando queste cadono su una zona ricca di foreste, per esempio, modificano la composizione chimica del terreno e, di conseguenza, tolgono i nutrienti alle piante che finiscono per ammalarsi. Le foglie ingialliscono oppure, nelle conifere, gli aghi si staccano. Gli alberi diventano anche più vulnerabili agli insetti e ai parassiti e, spesso, muoiono. Negli anni Ottanta la Foresta Nera, nel sud della Germania, ha visto sparire in questo modo circa metà dei suoi boschi di abete bianco.
All'origine dell'acidificazione delle piogge c'è soprattutto l'uomo. Le sue centrali elettriche, le sue industrie e le sue automobili rilasciano nell'atmosfera grandi quantità di ossidi di zolfo e ossidi di azoto che entrano in contatto con l'acqua presente nelle nubi e generano una serie di acidi che la fanno diventare corrosiva. Poi sono i venti a decidere dove finiranno le nubi. Si tratta del classico esempio di inquinamento senza frontiere in cui spesso i danni provocati da uno Stato vengono pagati altrove. Le emissioni dell'Inghilterra e di altri Paesi dell'Europa Occidentale, per esempio, sono la causa delle piogge acide sulla Scandinavia che hanno provocato l'acidificazione di  migliaia di laghi e la loro trasformazione in specchi d'acqua quasi senza vita.
Il problema non interessa, quindi, solo le foreste ma anche i corsi d'acqua, le falde, i campi coltivati, le strutture metalliche, come quelle dei ponti, che temono la corrosione degli acidi, e persino le cattedrali e i monumenti che vengono seriamente danneggiati perché l'anidride solforosa contenuta nelle piogge acide rende il marmo friabile.

mercoledì 11 ottobre 2017

Le stampanti 3D

La stampa in 3D è l'evoluzione della stampa tradizionale.
Tramite una stampante 3D è possibile stampare oggetti reali, ricreando fedelmente un qualsiasi modello tridimensionale grazie ad un programma di modellazione 3D.
Con la stampa in 3D è possibile dunque realizzare oggetti tridimensionali dalle forme complesse utilizzando moltissimi materiali differenti (come resine plastiche, ceramica, ec.., persino cioccolato) che, strato su strato, vengono applicati fino a modellare la forma desiderata.
Generalmente le stampanti 3D sono veloci, ed estremamente affidabili.
Lavorano prendendo un file (o modello) tridimensionale da un computer, dopodiché crea una serie di porzioni in sezione trasversale (fette dell’oggetto) e le stampa una sopra l’altra per creare una figura solida tridimensionale.

sabato 7 ottobre 2017

Uccisi dalle proprie invenzioni: l'ala che non si apri


Franz Reichelt era un sarto con la passione del volo. Originario dell'attuale Repubblica Ceca.
A fine Ottocento si trasferì a Parigi. Qui progettò una tuta-paracadute da indossare per buttarsi da altezze non eccessive (3-4 metri). Per testarla, mise a punto dei manichini con ampie ali pieghevoli che lasciò planare dai palazzi; poi sostituì le ali con tute indossabili.
Un giorno ottenne il permesso di condurre un test dal primo livello della Torre Eiffel (57 m di altezza). Era il 4 febbraio del 1912. Quando arrivò, annunciò che a buttarsi sarebbe stato lui stesso invece dei manichini.
Le cose non andarono come sperato: Reichelt indossò la tuta e si lanciò, ma il bizzarro paracadute non si aprì bene e lui si schiantò al suolo.

mercoledì 4 ottobre 2017

L'Airbag compie 30 anni

L’airbag auto, definito anche cuscino salvavita, è essenzialmente una camera d’aria inserita in determinati punti strategici della macchina e serve per attutire gli urti pericolosi.
In caso di incidente, o di un urto con forte impatto, avviene una microesplosione che aziona dell’aria compressa. Gonfiandosi ad alta velocità permette agli automobilisti e ai passeggeri di non sbattere la testa sul volante o su altri oggetti, spingendo la persona all’indietro, contro il sedile.
E' fondamentale che sia il guidatore che il passeggero seduto a fianco, indossino la cintura di sicurezza, perché la velocità con cui esce l’aria compressa è così forte da rischiare di essere proiettati fuori dal veicolo.
Una data che vale la pena di ricordare, per le vite umane salvate. Trent'anni fa, nel settembre dei 1987, sulle auto Mercedes-Benz venne istallato di serie il primo airbag per il passeggero. Arrivava sei anni dopo l'airbag per il guidatore, montato di serie nel 1981 per la prima volta, sempre da Mercedes-Benz, integrato con le cinture di sicurezza dotate di pre-tensionatore . Per installare il secondo cuscino gonfiabile, i tecnici dovettero risolvere un problema tecnico. Le dimensioni dell'airbag sul lato passeggero dovevano essere maggiori di quelle dell'airbag lato guidatore, ma non invasive: 5 kg di peso contro 3, 170 litri di volume contro 60.