martedì 30 giugno 2009

T.V.B. Ti voglio bere

etichetta bottiglia s. rubinetto rid.jpg

Siete tra quelli che pensano che certo, l’acqua del rubinetto è controllata e dunque sicura, ma quel gusto talvolta un po’ clorato non vi convince proprio, per cui appena potete riempite il carrello della spesa di bottiglie d’acqua in plastica? Se sì, c’è una buona notizia per voi: a Torino apre i battenti il 4 luglio il primo negozio che aderisce alla campagna nazionale T.V.B. Ti voglio bere per l’uso consapevole dell’acqua, all’interno del quale è in vendita il kit T.V.B. Famiglia per la valorizzazione della risorsa idrica ad uso domestico.

Sposando le finalità della campagna, il kit è fatto apposta per incentivare il bere l’acqua della rete, in quanto è dotato di un filtro a struttura composita in grado di migliorarne le caratteristiche organolettiche, togliendo eventuali cloro, cloro derivati e materiale in sospensione (dovuto alle condizioni delle tubature).

Nato come ultima declinazione del progetto T.V.B. Ti voglio bere, che il Centro Studi Ambientali di Torino porta avanti in scuole, locali, strutture turistiche e di pubbliche amministrazioni, T.V.B. Famiglia è pensato proprio per incentivare la piccola rivoluzione del bere l’acqua della rete nel paese che invece detiene il record mondiale di consumo procapite di acqua imbottigliata. Con tutto quello che la scelta del ‘beviamola sfusa’ si porta dietro: riduzione dei rifiuti in plastica, delle emissioni di CO2 in atmosfera nonché delle spese familiari (circa 260 euro all’anno per una famiglia di tre persone). Scusate se è poco.

Il kit, prodotto da AqSystem, contiene un sistema di trattamento per acqua potabile (DM 443/90) che ne migliora le qualità organolettiche conservando le proprietà saline, 3 rompigetto aerati per la riduzione dei consumi idrici anche del 50%, una borraccia griffata e un vademecum T.V.B. con consigli sul risparmio idrico e confronti tra le acque in bottiglia e quella del rubinetto.

Il kit T.V.B. Famiglia è dunque in vendita da sabato 4 luglio presso La cosa giusta in piazza Borromini 72: un piccolo regno dello sfuso, con prodotti biologici e/o locali, più ecologici e economici rispetto ai cugini superimballati: vino, pasta, legumi, spezie, caffè, detersivi, saponi naturali, caramelle, frutta secca ed essiccata.

Nessuno di noi probabilmente andrà a Torino ma vi invito caldamente (anche se di caldo ce n'è già abbastanza) a visitare il sito e pensare, in famiglia, se passare dalle bottiglie al rubinetto.


La mia famiglia beve acqua di fontana della collina Verzuolese: meglio delle bottiglie ma comunque uso l'auto per andare a fare il pieno.

T.V.B. - Il sito

Cellulari: dal 2010 caricabatteria tutti uguali per salvare l'ambiente

MWSnap133.jpgDopo i caricabatterie solari o comunque ad energia rinnovabile, arriva un’altra innovazione, stavolta in grande stile, destinata a rendere i nostri cellulari sempre meno impattanti nel confronti dell’ambiente. Dal 2010, infatti, sarà sul mercato in tutta Europa una nuova generazione di telefoni dotati di un caricatore standard, uguale per tutte le marche e i modelli.
Accordo già anticipato da Ecoblog, ma firmato oggi dalle principali industrie del settore, che in questo modo hanno risposto ad un invito preciso da parte della Commissione Europea. Il vantaggio per l’ambiente deriva dal fatto che attualmente la diversità di caricabatterie ha fatto accumulare ogni anno diverse migliaia di tonnellate di rifiuti, mentre dall’anno prossimo sarà più facile smaltirli e soprattutto riciclarli.

Soddisfazione e’ stata espressa dal vicepresidente della Commissione Europea, Gunter Verheugen di fronte a:

Un accordo volontario, trovato sulla base dell’autoregolamentazione, che semplificherà la vita dei consumatori, fino ad ora costretti a gettare i vecchi caricatori al momento dell’acquisto di un nuovo telefonino. Con questa novità, si ridurranno in maniera considerevole i rifiuti elettronici, con benefici anche per l’ambiente.

Le compagnie che hanno firmato l’accordo sono 10 e tra loro anche Sony, Samsung, Nokia, Apple e Motorola.

lunedì 29 giugno 2009

I costi dell'aria condizionata in auto

condizionatore_auto--200x150.jpgSecondo gli scienziati americani del laboratorio per le energie rinnovabili (NREL), per alimentare l’uso di aria di condizionata nelle auto ci vogliono 7 milioni di galloni di gasolio all’anno, circa il 6% del consumo totale e le perdite di refrigerante causano l’emissione di 50 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Perciò si sono messi a lavoro per cercare di migliorarne l’efficienza di almeno il 33%. Sono già state testate diverse idee, tra cui quella di riprogettare da zero l’impianto usando al posto dei classici refrigeranti dei moduli appositi. Un’altra consiste nell’usare della vernice per auto che rifletta i raggi solari in modo da evitare l’eccessivo surriscaldamento dell’abitacolo, agevolando quindi il condizionatore nel suo lavoro.

I ricercatori quest’estate saranno a lavoro con la Ford a cui la DOE, il Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti d’America, ha donato 4,2 milioni di dollari per migliorare il sistema di refrigerazione nelle loro automobili sviluppando un sistema termo-elettrico.

Gli anglosassoni si ostinano a usare alcune unità di misura che non fanno parte del sistema di misura interzazionale. Pensi ci sia un solo tipo di gallone? Assultamente no!!! Esiste il gallone inglese e il gallone americano. Vuoi sapere a quanti litri equivalgono? Clicca QUI

Vuoi un utile sito er la conversione delle unità di misura? Clicca QUI e momorizza il sito fra i preferiti.

Dolomiti patrimonio dell'umanità

TreCime_8_SITO.jpgLe Dolomiti sono diventate patrimonio dell’umanità. L’UNESCO le ha inserite nella lista dei beni che sono cari all’uomo. Ma le Dolomiti sono anche protagoniste di un lento ma inesorabile disgelo, argomento che un paio di anni fa scatenò accesi dibattiti tra Reihnold Messner, nato all’ombra di queste montagne e un gruppo di geologi. Oggetto della discussione i cambiamenti climatici come possibile causa dello sgretolamento e delle frane delle Dolomiti.

IntantoMessner invita, dopo la nomina delle Dolomiti a prestare maggiore attenzione alla loro tutela partendo proprio dall’ambiente e dalla sua savaguardia. Ha scritto Reihnold Messner in una lettera pubblicata da La Gazzetta dello Sport:

La consapevolezza di questa eredità affidataci ci impegna direttamente ad assumerci delle responsabilità nei confronti di questo patrimonio e ci garantisce la presenza di un turismo maggiormente consapevole e sostenibile. Un turismo che deve coniugare appunto natura e cultura ...


Vuoi sapere quali sono i siti italiani patrimonio dell'umanità? QUI

Vuoi sapere cos'è l'UNESCO? QUI


 

Tetra Pak nella carta. A Verzuolo è possibile.

TETRA.jpgLa maggior parte dei contenitori per bevande e alimenti è riciclabile, ma l'informazione è ancora scarsa. In Piemonte sono molti i consorzi che permettono il conferimento del Tetra Pak con la carta. Il servizio è attivo anche nel nostro consorzio.

Vi siete mai chiesti dove gettare il cartoccio del latte? Anche i più appassionati e attenti sostenitori della raccolta differenziata possono aver avuto per un momento questo dubbio.

Grazie ad un accordo stipulato tra Comieco e Tetra Pak dal 2003 è possibile riciclare anche gli imballaggi poliaccoppiati a base di carta. Come? Gettandoli semplicemente nei contenitori della carta o, in alcuni casi, nei contenitori multimateriali.

Dei circa 500 kg di rifiuti pro-capite prodotti in un anno solo un paio di chili sono rappresentati dai cartoni per alimenti. Effettivamente una goccia nel mare, ma per i più virtuosi uno stimolo in più per migliorare ulteriormente la propria raccolta differenziata!

Attenzione però: il TetraPak non è riciclabile ancora in molti comuni! Ad agosto 2008 sono infatti 21 milioni 544 mila i cittadini raggiunti da questo tipo di raccolta, pari al 36% della popolazione.

 

Visita il sito del nostro consozio raccolta rifiuti qui

domenica 21 giugno 2009

Il Compost

00globeguycomposting.jpgIl Compostaggio è un processo di riciclaggio dei rifiuti organici attraverso il quale si ottiene un ottimo fertilizzante naturale, chiamato "compost".
Sapevate infatti che più del 40% dei rifiuti che produciamo sono organici? Questo è già un buon motivo per giustificare la raccolta differenziata prima e il riciclo poi di questo tipo di rifiuti.

CHE COS'È IL COMPOST
Le sostanze che decomponendosi formano il compost sono i materiali organici biodegradabili che si suddividono in:
umidi(scarti di frutta e verdura, fondi di caffè e filtri di tè, pane ammuffito, gusci d'uova e ossa, sfalci d'erba) e secchi(Foglie secche, segatura, paglia, rametti, trucioli e cortecce, carta comune e carta da cucina, cartone).
Tutto questo rappresenta il cibo di insetti, muffe, lombrichi, funghi e bateri che hanno il compito di decomporre i resti animali e vegetali, trasformandoli in una terra bruna e profumata: sono infatti chiamati "decompostori".

Con il Compostaggio, infatti noi vogliamo imitare i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita.

COME SI PREPARA IL COMPOST
Il contenitore in cui viene preparato il Compost, si chiama compostiera e serve per fare il compostaggio nei giardini, senza generare cattivi odori.
Un buon compost è formato da 4 strati:
1. Il primo, quello di fondo, è formato da rametti, trucioli, cortecce e serve a favorire il passaggio dell'aria all'interno della compostiera.
2. Il secondo è formato da scarti secchi: paglia, segatura, foglie secche.
3. Il terzo è costituito da residui organici umidi: scarti di frutta e verdura, scarti di cucina e sfalci d'erba.
4. Il quarto strato, quello di chiusura è costituito da rifiuti secchi mescolati a terreno.

LE REGOLE PRINCIPALI DEL COMPOSTAGGIO
Per ottenere un buon compost. è necessario seguire alcuni semplici ma fondamnetali regole:
1. Mettere la compostiera in penombra in un luogo nè troppo esposto al sole, perchè d'estate gli scarti organici potrebbero seccare, nè completamente in ombra perchè in inverno, gli scarti organici potrebbero gelare.
2. Preparare lo strato di fondo per permettere il passaggio dell'aria.
3. Aggiungere scarti organici in modo regolare, alterando quelli umidi con quelli secchi.
4. Rivoltare con un forcone il compost: ogni due settimane per il primo mese, poi, ad intervalli maggiori. Se te ne dovessi dimenticare, il compost marcisce, iniziando ad emanare cattivi odori.
5. Annaffiare il compost per permettere algi abitanti del terreno di trasformare i rfiuti organici. Attenzione! L'acqua non deve essere troppa e per essere sicuri che l'umidità sia corretta basta eseguire "la prova dell'umidità". Si stinge una manciata di compost nel pugno: se gocciola la massa è troppo umida, quindi si devono aggiungere i rifiuti secchi; se il palmo della mano è completamente asciutto, bisogna anaffiare un pò.
6. Evitare i pezzi grossi: per favorire la trasformazione rapida dei rifiuti organici è bene spezzettare i pezzi più grossi.

QUANDO IL COMPOST È PRONTO
In genere occorrono da 8 a 10 mesi per ottenere un compost maturo; questo possimao riconoscerlo da 2 caratterisitche ben precise:
1. Ha un colore scuro e un gradevole profumo di terriccio di bosco;
2. Ha un aspetto soffice e il materiale di partenza non si riconosce più tranne i pezzi più grossolani di legno e corteccia.
Per separare la parte trasformata da quella non ancora pronat, basta servirsi di un setaccio che permetta il passaggio solo del materiale più fino e tratenga sulla base gli scarti orgnaici non ancora decomposti.

I VANTAGGI DEL COMPOSTAGGIO
1. Il compostaggio contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti, perchè si evita di riempire inutilmente le discariche e diminuiscono i costi di trasporto dei rifiuti.
2. Il compostaggio garantisce la fertilità del suolo perchè consente la preparazione di un fertilizzante naturale e compatibile con l'ambiente.
3. Il compostaggio offre notevole risparmio: infatti il compost limita l'acquisto di concimi chimici e di terrcci particolari.

IL COMPOST A VERZUOLO

Il nosro Comune distribuisce gratuitamente il contenitore per produrre il compost: basta farne richiesta.

Inoltre produrre compost dà diritto ad uno sconto sulla tariffa dei rifiuti.

Datevi da fare!!!!

Se avete una connessione veloce guardate il video

sabato 6 giugno 2009

Tetris compie 25 anni ma non li dimostra.

tetris.jpgIdeato in Unione Sovietica  il videogioco ora punta al mercato degli smartphone.
Tetris compie 25 anni. Ma il famoso videogioco, nato il 6 giugno 1984, non dimostra davvero il suo quarto di secolo di vita, un periodo che corrisponde a diverse «ere geologiche» nel modo dei videogames.
Il passatempo che sfida a impilare, ruotandoli opportunamente, blocchi quadrati e rettangolari che scendono a velocità progressivamente maggiore in uno spazio verticale per formare righe orizzontali che spariscono una volta completato non conosce moda e continua imperterrito ad avere successo.

Gioca

lunedì 1 giugno 2009

Al bando i sacchetti di plastica

spesacoop.jpgLa grande distribuzione di Firenze, stufa di aspettare la decisione del governo sulle buste ecocompatibili, che viene rimandata dal 2007, si muove da sola: dal 29 maggio, nei quasi 100 punti vendita di Unicoop Firenze, al posto dei comuni sacchetti di plastica per la spesa arriveranno i sacchetti biodegradabili.

Come leggiamo su Repubblica, la Coop parte da Firenze sostituendo 60 milioni di buste di plastica con i sacchetti in Mater-Bi che possono essere utilizzati anche per la raccolta differenziata dell’organico, per diventare poi compost, per poi diffondere l’iniziativa agli altri centri Coop d’Italia.

La scelta del Mater-Bi, accanto alla distribuzione già in atto di borse di cotone riutilizzabili, premia la creatività italiana: le buste in plastica biodegradabile che viene dal mais sono un brevetto di Novamont, un’azienda italiana attenta all’ambiente.

Fumare una sigaretta inquina più di una Harley-Davidson

smoke.jpgL’Istituto dei Tumori di Milano ha misurato la quantità di particelle sottili sprigionata dalle sigarette per calcolare l’inquinamento da fumo, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.

Le particelle sottili sprigionate dalle sigarette, pericolose perché possono penetrare nei polmoni, sono state messe a confronto con quelle di una Harley-Davidson e lette attraverso uno strumento che rileva la presenza di micropolveri nell’aria. Riporto i dati ottenuti dall’esperimento dal Corriere : “Dopo un paio di minuti di esposizione allo scarico dell’Harley le particelle sottili sono passate da 170 mila (livello di partenza nell’aria della metropoli) a 270 mila. Poi è toccato alla sigaretta, e sono bastate un paio di boccate di fumo per far schizzare i livelli di micropolveri a 700mila, il parametro massimo misurabile dalla macchina”.

Fumare una sigaretta in una stanza inquina più di un motore Diesel: il fumo produce un livello di Pm10 pari a 500 microgrammi per metro cubo, mentre le Regioni sono costrette a correre ai ripari per livelli di Pm10 superiori a 65 microgrammi per metro cubo per più di 7 giorni.