martedì 27 gennaio 2009

Fotovoltaico a Cuneo

michelin_cn.jpgA pochi mesi dall’inaugurazione dell’impianto di cogenerazione, che consente di scaldare lo stabilimento fornendo il calore in eccesso alla rete di teleriscaldamento cittadina, la Michelin ha annunciato un nuovo importante investimento energetico per la fabbrica di frazione Ronchi a Cuneo. Si tratta di un maxi impianto fotovoltaico per il quali il 'Bibendus' ha in previsione di spendere oltre 46 milioni di euro. Il cantiere per l’installazione dei pannelli solari sul tetto inizierà entro il 2009 e dovrebbe concludersi nel 2010. La centrale fotovoltaica che ne nascerà sarà la più grande in Europa nel suo genere andando ad occupare una superficie di oltre 147mila metri quadrati. Particolarmente avanzato, l’impianto permetterà di produrre 10milioni di KWh l’anno fornendo elettricità allo stabilimento ed a 2mila persone residenti nelle vicinanze.

Il progetto fa parte della strategia aziendale messa a punto dal colosso francese per fare dello stabilimento di Ronchi la più importante unità di produzione in Europa del gruppo per i pneumatici di alta gamma. La realizzazione del gigantesco impianto fotovoltaico sarà a cura della ‘Frey Nouvelles Energies’ e dovrebbe produrre un quantitativo di energia pulita tale da risparmiare l’immissione di nell’atmosfera di mille e 200 tonnellate di CO.

Centrale Turbogas

Turbogas2.jpgIn una centrale turbogas si sfrutta lo stesso principio di propulsione degli aerei a reazione. In un jet i gas in uscita determinano la spinta per il volo; in una centrale turbogas questo getto di aria calda, ad un acerta pressione, aziona le palette di un aturbina la quale accoppiata ad un alternatore, genera energia elettrica.
Questo impianto è essenzialmente costituito da un compressore, da una camera di combustione e da un gruppo turboalternatore in asse con il compressore.
L'aria aspirata dall'atmosfera viene compressa ed inviata alla camera di combustione dal compressore. In questa camera
, bruciando combustibile (gasolio o gas), si produce calore che viene trasferito alla miscela di aria e gas combusti. La miscela compressa così prodotta entra in turbina dove avviene la conversione dell'enrgia termica in energia meccanica. Parte del lavoro sviluppato dalla turbina serve per l'azionamento del compressore ed il rimanente viene convertito dall'alternatore in energia elettrica.
Gli impianti con turbine a gas risultano particolarmente utili laddove necessiti una copertura immediata di produzione di energia elettrica, con una utilizzazione annua limitata.

 clicca qui per scaricare la scheda

centrale turbogas.pdf

sabato 24 gennaio 2009

Tecnologia, la Casa Bianca è da medioevo

barack_obama.jpgLa generazione di Facebook e dell’iPhone è entrata alla Casa Bianca e ha trovato ad attenderla la tecnologia della generazione dell’Atari e del Commodore 64. Nonostante due mesi di preparativi per la transizione, buona parte dello staff di Barack Obama è stato colto di sorpresa dai limiti burocratici, tecnologici e di sicurezza che caratterizzano il lavoro dentro la storica residenza presidenziale. Il “change” che Obama ha promesso all’America è già alle prese con le barriere informatiche del passato. Fin da martedì, al momento di prendere possesso degli uffici lasciati liberi dall’amministrazione Bush, gli uomini del nuovo presidente si sono trovati a fare i conti con scarsità di computer portatili e con programmi Windows in versioni vecchie di sei anni (un trauma per i protagonisti di una campagna elettorale quasi completamente costruita su sistemi operativi Mac). Anche i telefoni, cellulari e fissi, hanno avuto problemi a venir riattivati e i nuovi padroni di casa hanno dovuto attendere a lungo prima di poter disporre di caselle di posta elettronica. Il team dell’ufficio stampa, da questo punto di vista, è stato preveggente: alla vigilia del trasferimento aveva ottenuto l’autorizzazione dal consigliere giuridico della Casa Bianca per creare una serie di indirizzi di posta su Gmail (il servizio email di Google), dopo aver preso accorgimenti per garantire che resteranno copie per gli archivi. Ogni attività della Casa Bianca, infatti, deve restare documentata per gli Archivi Nazionali e non è ammesso l’uso di posta elettronica personale. Un segnale visibile al pubblico del sofferto passaggio dei poteri a livello tecnologico, è stata l’attività nei primi tre giorni del sito ufficiale della Casa Bianca, www.whitehouse.gov. Pochi minuti dopo che Obama ha giurato, il vecchio look del sito è sparito ed è comparso quello nuovo, con il design e l’atmosfera da “social network” che hanno caratterizzato l’immagine su Internet della campagna elettorale di Obama e poi la fase della transizione, gestita sul sito www.change.gov. Il nuovo sito promette così di fare ampio ricorso ai video in formato YouTube, alla condivisione di foto attraverso il popolare servizio Flickr, all’interazione con gli utenti e all’aggiornamento continuo dell’attività presidenziale anche con un blog. Ma da martedì pomeriggio a buona parte della giornata odierna, il sito ha mostrato grande lentezza negli aggiornamenti, il blog è rimasto al palo due giorni, i “pool report” dei giornalisti al seguito di Obama non sono stati pubblicati. I primi ordini esecutivi firmati dal presidente a metà giornata di mercoledì, sono apparsi sul sito solo a notte fonda. Le immagini sono circolate assai più lentamente di quanto speravano i geni della comunicazione web che hanno gestito la campagna elettorale più tecnologica della storia. Tutta colpa, hanno spiegato al Washington Post fonti della nuova amministrazione, delle difficoltà incontrate nel cercare di mettere l’austera Casa Bianca al passo con la “presidenza di YouTube”. Del resto anche il direttore del web nell’ amministrazione Bush, David Almacy, ha ricordato che quando arrivò alla Casa Bianca nel 2005 fu costretto ad attendere una settimana prima di avere un computer e un BlackBerry
(Corriere.com)

lunedì 19 gennaio 2009

Non c'è solo il petrolio

iea.jpgL'Agenzia Internazionale dell' Energia (Iea) e' accusata di sottostimare il quantitativo dell' energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Secondo un gruppo di esperti dell'Osservatorio dell'Energia, infatti, la Iea fornisce dati fuorvianti sulle rinnovabili e di sottostimare la quantità di energia ''pulita'' prodotta a causa delle ''bugie'' sul petrolio, gas e nucleare ostacolando, così, una svolta ecologica. Inoltre la Iea dimostra ''ignoranza e disprezzo'' verso le fonti rinnovabili mentre promuove le fonti fossili e il nucleare come tecnologie indispensabili. In un rapporto pubblicato di recente, l'Osservatorio dell' Energia sostiene che l'energia eolica ha avuto uno rialzo imprevedibile fin dagli anni '90 e che, insieme all'energia solare, raggiungeranno le quote dell'energia convenzionale entro il 2025.

Basti pensare che, nel 1998, per la Iea la produzione di energia eolica sarebbe stata di 47.4 GW nel 2020, quota che e' stata già raggiunta nel 2004.

Il numero delle turbine eoliche, installate nell' ultimo decennio, e' cresciuto a una media del 30% annua e l'energia eolica attuale e' più di 90 GW, equivalenti a 90 centrali a carbone e nucleari. A questo ritmo si raggiungeranno i 7.500 GW entro il 2025 tra centrali eoliche e solari.

Rudolf Rechsteiner, membro del parlamento svizzero che fa parte del comitato energia e ambiente, sostiene che la Iea soffre di ''cecita' istituzionale'' riguardo alle fonti rinnovabili. ''Stanno ritardando il cambiamento verso un mondo rinnovabile. Continuano - afferma Rechsteiner - a suggerire soluzioni con fonti fossili e nucleare invece di avere un approccio più neutro che favorirebbe nuove soluzioni. Il business del petrolio ha delle capacità incredibili nel far credere di essere l'unico in grado di fornire energia''. ''Purtroppo i governi ancora danno ascolto alla Iea - dichiara John Hemming, membro del Partito Liberale inglese e membro dell'Osservatorio dell'Energia.

(ANSA)

giovedì 15 gennaio 2009

Ikea home planning

ARREDATORE2.jpgI file che avevo promesso ai ragazzi di seconda per l'arredamento, non si sono lasciati caricare sul blog.

Tuttavia li potete scaricare seguendo questa procedura:

Entrate nella casella gmail:    tutteclassi@gmail.com    (password:  verzuolo).

Troverete due messaggi: il più vecchio è un gioco "CRAYON" molto interessante, che non mi ricordo se avevo indicato a tutti o solo ai ragazzi di terza.

L'altro messaggio è quello che interessa voi: ha due allegati, una con nome metadata (non vi interessa) l'altro (quello interessante) di nome ikea. E' una cartella compressa con i due file di installazione dei programmi. Salvate i due file sul vostro pc e installateli.

Buon divertimento

mercoledì 7 gennaio 2009

L'Italia è leader nell'energia geotermica

Formazione_Energia_Geotermica.JPGNon sono lontani gli anni in cui, per indicare il senso di incertezza in cui si viveva, si diceva che quello fosse il tempo della transizione. Ora quel tempo sembra un capitolo chiuso. Ma da che cosa è stato sostituito? Attualmente definizioni universalmente condivise non ce ne sono. Se proprio si volesse cercare un minimo comune denominatore dei nostri giorni si potrebbe dire che questo è il tempo della convivenza forzata fra un mondo nuovo che fa fatica a dispiegare tutte le sue potenzialità e un mondo vecchio capace di far pagare ancora prezzi salati, forte com'è della linfa vitale di cui dispone: una linfa che si chiama petrolio.
E' il petrolio a ricordarci come accanto alla mobilità  delle idee e dei saperi, che ormai non conoscono altri mezzi di comunicazione  che quelli virtuali, convive il veicolare di un bene essenziale alla nostra sopravvivenza che  per la sua vulnerabilità ci ancora irreparabilmente ad un passato remoto.L’ultima delle prove di quanto il petrolio imponga una perenne precarietà al nostro vivere quotidiano ce l'hanno data le notizie che arrivano dall’Ucraina. In questo paese, come molti avranno letto, si è riaperta una disputa con la Russia per l’erogazione del gas. Mosca accusa Kiev di non pagare le bollette energetiche fornite e come ritorsione ha chiuso i rubinetti. In Ucraina passa, però, anche il gasdotto che porta i rifornimenti della Russia ad altri paesi dell’Est, come a quelli dell’ Occidente, compresa l’Italia. Risultato, non si sa bene né come né per mano di chi, la rete che trasporta il gas russo è diventa comunque un colabrodo dalla quale qualcuno succhia gas come nel dopo guerra c’era chi succhiava benzina dai serbatoi delle auto altrui, o chi metteva la “zeppa” nel contatore della luce per non pagare la corrente.Al di là del braccio di ferro fra Mosca e Kiev, questo episodio di convivenza fra vecchie e nuove piraterie, conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che è tutto il sistema energetico del pianeta a non reggere più. E le oscillazioni schizofreniche del petrolio che nell’arco di poche settimane è passato da quasi 160 dollari al barile a meno di quaranta dollari, stanno lì a dimostrarlo.E’ dal 1974, dalla prima crisi petrolifera che si parla di energie rinnovabili, senza che si sia fatto nulla. Intanto le tecnologie, nonostante tutto, hanno fatto passi da gigante verso nuovi modi di produrre energia.
E' a queste tecnologie che consentono un'alternativa al petrolio che il nuovo sistema mondiale da tutti auspicato, sia per uscire dalla crisi che per evitarne altre prossime venture, deve rivolgersi se vuole assicurare alle prossime generazioni un destino meno instabile e meno pericoloso. Il tema è troppo vasto per poterlo affrontare in poche righe, ma di spunti per affrontare questo indispensabile cambiamento sono all’ordine del giorno. Ne prendiamo a caso alcuni forniti dagli articoli più recenti pubblicati dalla stampa. Esempi che vanno dal decollo, nel Texas, di un aereo, un Boing 74-400, alimentato da un propellente estratto dalle alghe; alla moda eco-compatibile; al piano europeo per rafforzare la sostenibilità delle forniture: oggi il 54 per cento dell’energia in Europa è importato con un costo di 700 euro l’anno per ogni cittadino comunitario, e un aumento del costo, nell’ultimo anno, del 15 per cento.In Italia l’Enel sta lanciando una campagna per la produzione di energia geotermica. E la Toscana è già diventata una regione pilota nel mondo per lo sfruttamento di questa energia assolutamente pulita. che proviene dal sottosuolo I tecnici hanno calcolato che l’energia termica contenuta nei primi cinque chilometri sotto la crosta terrestre sia superiore 500mila volte agli attuali fabbisogni mondiali, anche se, per ora, solo una piccola parte è sfruttabile.Insomma le potenzialità e le tecnologie per una svolta energetica ci sono. Basta non dimenticarselo, anche se il prezzo del petrolio dovesse tornare stabile sotto i quaranta dollari al barile.