venerdì 28 novembre 2014

La Diga delle Tre Gole

39 miliardi di metri cubi di acqua, 185 metri di altezza, 2309 di lunghezza: sono i numeri che descrivono la Diga delle Tre Gole, l’enorme diga sul fiume Yangtze nella provincia del Hubei, in Cina. Terminata nel 2009, la diga alimenta una centrale idroelettrica dotata di 26 turbine Francis con una potenza complessiva di 18,2 GW. 
L'impianto produce 84,7 TWh di energia, pari al 3% dell’intero fabbisogno cinese (il 25% dell'energia consumata in Italia) ed eviterà l’emissione nell’atmosfera di oltre 50 milioni di tonnellate di CO2 (oggi quasi l’85% dell’energia elettrica cinese viene prodotta dal carbone). 
La realizzazione di questo ciclopico impianto ha però avuto conseguenze pesantissime per l’ambiente: la creazione del bacino ha comportato l’allagamento di oltre 1300 siti archeologici e 116 insediamenti urbani. 1,4 milioni di persone sono state spostate e secondo le autorità cinesi almeno altri 4 milioni dovranno traslocare entro il 2023. 
Non solo: la distruzione degli habitat naturali, l’inquinamento delle acque e il traffico navale comporteranno la distruzione di numerose specie animali e vegetali. La prima vittima di questo processo distruttivo è stato il lipote, un delfino d'acqua dolce che popolava le acque del fiume Yangtze, dichiarato estinto nel 2006. 

mercoledì 26 novembre 2014

Dove si estrae l'uranio?

A differenza di gas e petrolio, la distribuzione geografica dell’uranio è piuttosto articolata. Attualmente  ci sono miniere attive in 20 Paesi. I maggiori produttori sono Kazakistan, Canada e Australia che insieme contribuiscono al 65% della produzione globale. Seguono Namibia, Russia, Niger, Uzbekistan e Stati Uniti.
Ma se è vero che l’uranio è “sparpagliato” in diverse parti del globo, le miniere sono controllate da un piccolo gruppo di società: una decina di multinazionali, con in testa la francese Areva.
Anche in Italia c’è una miniera: è a Novazza, minuscola frazione di Valgoglio tra la provincia di Bergamo e quella di Sondrio. La scoprì mezzo secolo fa l’Eni, ma dopo il referendum anti nucleare del 1987 fu chiusa.
Nel 2006 la Metex, una società australiana, fece domanda alla Regione Lombardia per ottenere la concessione ad estrarre l’uranio. Il piano prevedeva di ricavare circa 1.300 tonnellate di ossido di uranio l’anno, poca cosa se si pensa che nel 2013, nella miniera più produttiva del mondo, quella del fiume McArthur, in Canada, sono state estratte 7.744 tonnellate di uranio grezzo. Ma alla fine la Lombardia disse no.

sabato 22 novembre 2014

Il telegrafo

Nei primi trent'anni della sua vita Samuel Morse fu un artista, soprattutto pittore di ritratti e scultore. Si diplomò nel 1810 al college di Yale e l'anno successivo partì per l'Europa, dove frequentò le lezioni della Royal Academy of Arts di Londra. Una volta tornato negli Stati Uniti nel 1826 fu tra i fondatori - e primo presidente - della National Academy of Design di New York. Nel 1929 tornò in Europa per migliorare la sua preparazione artistica, ma sulla nave che lo riportava in patria ebbe modo di ascoltare a lungo i discorsi di un compagno di viaggio, un dottore di Boston di nome Charles T. Jackson, che gli descrisse numerosi fenomeni di elettromagnetismo.
Affascinato dal modo in cui l'elettricità si propaga, si appassionò e cominciò a pensare a un modo per trasmettere segnali usando un interruttore che inviasse impulsi elettrici intermittenti. Nel 1835 realizzò la sua macchina, e iniziò a collaborare con due amici: Leonard Gale, professore di Scienze all'università di New York, e Alfred Vail, proprietario di una fabbrica per la lavorazione del ferro in New Jersey.
Nel dispositivo di Morse un interruttore posto nella stazione trasmittente apriva e chiudeva il passaggio di corrente lungo un filo collegato alla stazione ricevente. Qui un'elettrocalamita era collegata a una punta scrivente, che tracciava su un foglio di carta tratti più o meno lunghi, a seconda di quanto era stato premuto l'interruttore della stazione trasmittente.
Morse brevettò anche il sistema a punti e linee per trasmettere messaggi e associò ogni singola lettera a un codice punto-linea. Era nato l'universale codice Morse.
La diffusione del telegrafo avvenne rapidamente, spinta dalla decisione del Congresso degli Stati Uniti di stanziare - 30.000 dollari per la costruzione di linea telegrafica fra Washington DC e Baltimora. Il 24 maggio 1844 fu trasmesso il primo messaggio in Morse: dalla Corte Suprema in Campidoglio, a Washington.
Fili del telegrafo vennero stesi ovunque, e già nel 1854 oltre 37.000 km di cavi attraversavano l'America.

giovedì 20 novembre 2014

Il Bosco Verticale di Milano

Il Bosco Verticale di Milano, progettato dall'architetto Stefano Boeri, nel quartiere Porta Nuova, il premio messo in palio ogni anno dal Museo dell'Architettura di Francoforte. Lo rende noto il Politecnico di Milano, dove Boeri è docente di Urban Design. Tra i finalisti del premio internazionale altri grattacieli di Rotterdam, Sydney, Barcellona.
"Il premio che è stato assegnato al Bosco Verticale rappresenta un riconoscimento all'innovazione nell'ambito dell'architettura - ha detto Boeri -. È un invito a pensare all'architettura come un'anticipazione del futuro per ognuno di noi, non solo come l'affermazione di uno stile o di un linguaggio. Il Bosco Verticale è una nuova idea di grattacielo, in cui alberi e umani convivono. È il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce di biodiversità vegetale e faunistica la città che lo accoglie".
Il complesso è composto da due torri residenziali di 80 e 112 m di altezza (27 e 19 piani, 113 residenze totali) in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse.
Il sindaco di Milano ha detto: "Complimenti a Stefano Boeri per l'assegnazione al grattacielo 'Bosco Verticale', da lui progettato. Si tratta di un riconoscimento che premia anche Milano, una città che coniuga la spinta al futuro con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico esistente".

sabato 15 novembre 2014

Tokelau, gli atolli ad energia solare

Si trova in un territorio indipendente della Nuova Zelanda e sarà il primo posto nel mondo a funzionare completamente ad energia solare. 
La nazione ha deciso di sostituire i generatori a gasolio sui suoi tre atolli con 4.032 moduli fotovoltaici, 392 inverter e 1.344 batterie del peso di 250 kg. La nuova struttura sara' in grado di fornire il 150% del fabbisogno elettrico; durante i periodi di copertura nuvolosa prolungata entreranno invece in funzione generatori funzionanti a base di olio di cocco.

giovedì 6 novembre 2014

Sicurezza in bicicletta: pedalare a destra ma non troppo

Il dibattito sulla sicurezza dei ciclisti è sempre acceso. La questione della sicurezza dei ciclisti che in altri Paesi non si pone (provare per credere l’atteggiamento degli automobilisti austriaci in prossimità degli incroci con le piste ciclabili ) in Italia diventa la solita partita accesa.

Per gli automobilisti i ciclisti sono una "specie" molesta che si prende troppe libertà sulle strade, mettendo in pericolo se stessa e gli altri. Uno dei pericoli più frequenti è quello dell’improvvisa apertura della portiera da parte degli automobilisti, ma i rischi sono molti anche se non vi sono auto parcheggiate. Gli esperti di traffico individuano nella scarsa visibilità del ciclista che pedala troppo a destra la causa di molti incidenti. Non si tratta di teorie, ma di una casistica desunta dai verbali degli incidenti.

I quattro tipi di incidente illustrati mostrano in maniera decisamente efficace come molti incidenti possano essere evitati se i ciclisti si posizionano più al centro della corsia.

Caso n° 1. Il ciclista non è visibile perché la sua posizione e elementi urbani ne occultano la vista alle e auto provenienti da destra fino al momento in cui lui non raggiunge l’incrocio.
Caso n° 2. Il ciclista arriva all’incrocio ma è nell’angolo cieco in cui chi procede in senso opposto e deve svoltare a sinistra non può vederlo.
Caso n° 3. Anche in questo caso il ciclista è in un angolo cieco e c’è la possibilità che non sia visibile né naturalmente, né nello specchietto retrovisore, una casistica che diventa estremamente pericolosa quando a svoltare a destra sono camion o veicoli pesanti.
Caso n° 4. Il quarto caso è quello del contatto se l’automobilista non rispetta la distanza di sicurezza. Se si sta più a centro strada, il guidatore dovrà attendere che non vi siano auto in arrivo nel senso opposto e potrà superare la bici sull’apposita corsia.

Uno spostamento più a sinistra favorisce il rallentamento degli automobilisti, ma perché questo comportamento sia possibile ci vuole una diversa cultura da parte degli automobilisti, una piccola rivoluzione culturale che in Italia è in mano soprattutto alle giovani generazioni, quelle dei ciclisti urbani e delle masse critiche, dei bike pride e delle associazioni che si battono per promuovere un concetto piuttosto semplice: la bicicletta non intralcia il traffico ma ne è parte integrante. Il che comporta diritti, ma anche doveri, su tutti quello del rispetto del Codice. Alcuni giorni fa una donna di 88 anni è morta dopo essere stata investita da un ciclista 18enne che procedeva ad alta velocità. L’anziana stava attraversando la strada sulle strisce pedonali e il ragazzo - che sopraggiungeva a forte velocità - è attualmente indagato per omicidio colposo. La questione della sicurezza dei ciclisti include anche quella dei pedoni, la categoria più debole di tutte.

Sport e tecnologia

L'ultima novità arriva dal football americano. I campioni della Nfl (il campionato Usa) indosseranno, sulle spalle, dei sensori grandi come un bottone. Questi offriranno, in tempo reale, informazioni precise (25 segnali al secondo), a partire dalla velocità, dalla posizione in campo e dalla distanza percorsa. Agli allenatori basterà un click per conoscere la forma fisica di ciascun giocatore, e magari rendersi conto se un atleta, dopo uno scontro, stia correndo con più fatica, e sia quindi il caso di sostituirlo.
Grazie ai tablet, poi, i coach potranno disegnare gli schemi di gioco in modo più chiaro, mandando in pensione le classiche lavagnette. Tra un anno verranno rilevati anche altri dati: dal battito cardiaco alla regolarità del respiro.
Che la tecnologia cerchi di rendere gli atleti più forti, lo sappiamo già: dai macchinari per la palestra, fino alle stesse attrezzature sportive (una volta i tennisti avevano pesanti racchette in legno, oggi in fibra di carbonio), il miglioramento è continuo. Ma c'è un settore specifico che si sta affermando in questo periodo, ed è quello dell'analisi dei dati, che non riguarda solo il football americano.
La nazionale di calcio tedesca, prima di vincere la coppa del mondo, ha acquistato un software di ultima generazione. Questo programma permette di studiare sia i dati dei singoli atleti, che i gruppi di giocatori. Il calcio è infatti uno sport di squadra, ed è importante, per esempio, che i difensori siano tra loro non troppo vicini né troppo distanti, e che tutto il reparto mantenga la giusta distanza con i centrocampisti. Insomma, i dati da rilevare sono tanti: ma poi, al di là delle distanze percorse e del battito cardiaco, c'è una cosa che accomuna i campioni: è la classe, e almeno quella, per ora, non si può misurare.

mercoledì 5 novembre 2014

Paura della Matematica?

Matematica bestia nera degli studenti. Non è un luogo comune, ma una realtà ammessa anche da molti adulti che con numeri, problemi, algebra e geometria, oltre a ricordi scolastici negativi, hanno tuttora un conto aperto, anche se attenuato dalle strumentazioni tecnologiche di uso quotidiano.
Dall’avversione per la matematica e dal panico che essa genera si può guarire? A quanto sembra, si direbbe proprio di sì. È quanto sostiene un progetto sperimentale che prenderà il via a Roma nei prossimi giorni.
Si chiama proprio 'Pronto Soccorso Matematica' (Psm), un servizio gratuito, destinato in particolare a studenti fra i 10 e i 14 anni, ma che non tratta di lezioni di matematica, né di un approccio psicologico, ma di un percorso che combatte la paura fornendo a bambini e ragazzi un metodo "su base ingegneristica" per affrontare la paura e per impegnarsi nello studio di questa materia.
L'intero progetto (al quale è annesso anche uno spettacolo teatrale) è un'idea di un ingegnere romano con esperienza professionale, anche all'estero, Aldo Reggiani, convinto che col giusto metodo tutti possono essere bravi studenti in matematica superando le paure del caso.
Fra gli obiettivi del Psm, infatti: far crescere nei ragazzi l'autostima e far comprendere loro che il successo non dipende da doti innati ma dall'impegno.
All'arrivo al Pronto soccorso, il ragazzo viene esaminato da 'dottori' (si tratta di ingegneri) che diagnosticano il problema sulla base di indovinelli matematici e delle performance scolastiche.
Nasce quindi il 'piano' di intervento che vede coinvolti i ragazzi ma anche le famiglie.
Il metodo del Psm si basa su tecniche e strumenti di 'problem solving' e sul teatro. Nel Pronto soccorso non si somministrano farmaci 'miracolosi' ma si disegna un percorso che viene monitorato con grafici.
“C'è una barriera mentale molto diffusa - dichiara il suo ideatore - secondo la quale una persona o è portata per la matematica o per la letteratura, o per la cultura umanistica o per quella scientifica: il vero sapere è organico e bilanciato, arte e scienza, letteratura e matematica, numeri e musica”. “Per superare l'inconscia paura dei numeri, che in Italia ha assunto le dimensioni collettive di una vera e propria emergenza nazionale, un metodo potrebbe essere quello di esporre i giovani, saltuariamente, a piccole dosi sincrone di arte, matematica, musica e poesia, 'mixate' da docenti di grande cultura e grande spirito”.
Il Psm, aperto il sabato mattina in via Prisciano 16, prevede una 'cura' di 10-12 settimane
Per informazioni: www.spettacolidimatematica.it.

martedì 4 novembre 2014

Guida sicura: gli effetti dell'alcol

Gli effetti negativi dell'alcol sulla guida sono ben noti. Esso agisce su diverse funzioni cerebrali (percezione, attenzione, elaborazione, valutazione ecc.), con effetti diversi e strettamente correlati alla quantità di alcol presente nel sangue, cioè al tasso alcolemico.
Il tasso alcolemico si misura in grammi di alcol per litro di sangue; un tasso alcolemico di 1g/litro indica quindi che in ogni litro di sangue del soggetto è presente 1 grammo di alcol puro.
I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già con valori di 0,2 g/litro, ad esempio nella capacità di suddividere l'attenzione tra due o più fonti di informazioni e nell'interazione con la stanchezza; con un tasso di 0,5 g/litro cominciano ad essere compromessi il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all'abbagliamento, il coordinamento psicomotorio. Con un tasso di 0,8 g/litro i sintomi precedenti si aggravano e viene compromessa anche la capacità di valutazione delle distanze, l'attenzione cala in modo notevole, diminuisce la sensibilità alla luce rossa. Ad un tasso di 1 - 1,2 g/litro i sintomi precedenti si aggravano e compare l'euforia, la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti. A tassi tra l,5 e 2 g/litro tutti i sintomi precedenti sono in misura esagerata, con la completa sottovalutazione dei pericoli, lo scoordinamento dei movimenti (ad esempio si accelera invece di frenare), reazioni fortemente rallentate. Tutto questo si riflette sui rischi di incidente grave.
Ma come si raggiungono questi valori ? In altre parole, quanto si può bere prima di raggiungere i valori sopra indicati e prima di risentire effetti negativi?

Supponiamo che si tratti di un soggetto del peso di 70 kg il quale, a digiuno ed in breve tempo, beve due lattine di birra ad alta gradazione (7% in volume). Entro mezz'ora i circa 35 g di alcol contenuti nella birra, assorbiti attraverso tubo digerente, stomaco ed intestino, trasportati in circolo dal sangue e diffondendosi nei liquidi cellulari, determinano il valore massimo di alcolemia. In questo caso viene raggiunto il valore di 0,7 g/litro. Tale valore rimane stabile per breve tempo (circa mezz'ora) al suo valore massimo, poi comincia lentamente a decrescere: l'alcol viene metabolizzato per la massima parte (circa il 90%) dal fegato, il resto viene emesso attraverso i polmoni ed i reni. Il ritmo di smaltimento del fegato è costante e l'alcol risulta completamente eliminato nell'arco di 7 ore.

sabato 1 novembre 2014

Atolli sott'acqua, trasloco forzato

Mille hanno già fatto le valigie.Altri trentamila le faranno presto. L'ordine di traslocare è arrivato. E non si tratta solo di cambiare casa, ma di dire addio a tradizioni e ricordi. E la sorte che tocca agli indigeni di etnia GunaYala: dovranno lasciare l'isola di Gartf Sugdup, allargo delle coste di Panama, e trasferirsi sulla terra ferma tra Panama e la Colombia.A breve infatti il loro atollo sarà allagato.
Colpa del cambio climatico: l'aumento della temperatura e il conseguente scioglimento dei ghiacci polari hanno fatto salire il livello del Mar dei Caraibi, ingoiando la terra di Garti e degli altri 360 isolotti vicini.Tra aprile e novembre gli atolli si sono sempre allagati, in parte, per qualche giorno. Ora le inondazioni durano anche mesi. «Il nostro popolo ha sempre vissuto nel mare, di pesca. Ora dobbiamo lasciare le nostra abitazioni, tutto quello che abbiamo costruito. Soprattutto per i più anziani sarà molto difficile», ha spiegato il responsabile indigeno Atencio Lòpez.