lunedì 21 luglio 2025

Automobilisti contro Ciclisti


Le piste ciclabili rappresentano uno degli argomenti su cui facilmente ci si scontra in modo violento nei dibattiti pubblici fra sostenitori della bicicletta e automobilisti. Sotto la superficie di una discussione apparentemente tecnica si nascondono aspetti profondi della società come i cambiamenti climatici, la nostra identità, le nostre abitudini più radicate. Le ciclabili dividono perché rappresentano un cambiamento che molte persone faticano ad accettare. Usare meno l’auto riduce l’inquinamento, ma la pubblicità spinge a considerare le auto un simbolo di successo, rendendo difficile adottare alternative come la bici.

Le persone tendono a resistere ai cambiamenti, anche quando sono necessari. Questa resistenza si manifesta in conflitti tra ciclisti e automobilisti, distratti dalle vere cause, come la dipendenza dall’auto. In Italia ci sono quasi 40 milioni di auto, e gli incidenti stradali causano ogni anno migliaia di morti e feriti. Tuttavia, il dibattito spesso minimizza le responsabilità degli automobilisti e punta il dito contro i ciclisti.

Un altro problema è il linguaggio: espressioni come “auto investe ciclista” deresponsabilizzano chi guida, mentre la narrazione mediatica tende a colpevolizzare i ciclisti. Per cambiare, servono non solo piste ciclabili, ma una nuova mentalità che metta al centro le persone, non i mezzi che usano. Londra, per esempio, ha iniziato a parlare di “persone che usano la bici” o “persone che guidano”, evitando di creare conflitti tra categorie.

Le abitudini possono cambiare, come dimostra Amsterdam, che negli anni ’70 era piena di traffico, ma oggi è una città a misura di bicicletta. Il cambiamento richiede nuove infrastrutture, scelte politiche coraggiose e un diverso modo di comunicare, per costruire città più vivibili e sostenibili per tutti.

Nessun commento:

Posta un commento