sabato 17 ottobre 2015

L'auto di cartone

Si chiama Lexus Is Origami ed è una replica a grandezza naturale della berlina di lusso giapponese. La particolarità è che è stata realizzata totalmente in cartone, tagliato con il laser e a partire da un modello in scala 1:1 in 3D.

1700 pezzi di cartone assemblati in circa tre mesi di lavoro e montati su una struttura in acciaio e alluminio. L’auto è in grado di muoversi perché dotata di un motore elettrico e di ruote (in cartone), perfettamente in grado di rotolare.

Naturalmente non arriverà mai in produzione, ma la casa giapponese ha voluto realizzare questo modello per celebrare l’arte dell’origami, grazie alla collaborazione di cinque designer e modellisti di un'azienda specializzata nella produzione di imballaggi.

Certo non è l’auto in sé a fare notizia, ma la tecnologia e i materiali impiegati. A partire dal modello in 3D dell’auto che una volta smontato nelle varie parti è stato digitalizzato e fatto a fette, letteralmente. L’auto infatti è composta da migliaia di fogli di cartone ondulato dello spessore di 10 millimetri, tagliati e modellati perfettamente con il laser e assemblati fino a costruire un’auto perfettamente funzionante.

giovedì 15 ottobre 2015

Bibliobicicleta, la biblioteca di San Francisco che si pedala

Avevo già scritto qualche tempo fa di un signore con biblioteca itinerante: era un'ape (intesa come mezzo di trasporto, non insetto).
Ora si tratta di una ragazza con bicicletta a San Francisco: una libreria itinerante  per promuovere l’amore per la letteratura e la voglia di imparare e conoscere. “Pagina per pagina, libro dopo libro, pedalata dopo pedalata” è il motto del progetto no profit Bibliobicicleta, che è riuscito a partire grazie a una raccolta fondi.

Grazie a 117 donatori sono stati raccolti 2200 dollari per avviare il progetto. Ora Alicia Tapia, bibliotecaria e amante della lettura, può dedicare più tempo per questo progetto dalle grandi ambizioni.

C’è chi prende un libro gratuitamente per leggerlo e acculturarsi e chi decide di donarne uno. In questo modo c’è anche un ricambio dei testi a disposizione nella piccola biblioteca itinerante e ciclabile.

Il coraggio di Alicia Tapia è stato anche di mettersi in sella a una bici con un rimorchio di quel tipo e attraversare le strade di San Francisco, notoriamente città con salite anche con pendenze importanti.
Sarà per questo che con Bibliobicicleta ha chiesto nuove donazioni perché solo così avrebbe avuto la possibilità di acquistare una e-bike scontata, obiettivo che Alicia è riuscita ad ottenere in soli due giorni grazie all’interesse e alla solidarietà.

Di solito utilizza il tempo libero da suo lavoro per partecipare a eventi di quartiere, andare nei parchi e nelle spiagge, persino nelle aree dove si trovano i senzatetto, proponendo libri gratuiti alle persone con scarse possibilità di accesso alla cultura.

“I libri fanno al cervello umano ciò che nient’altro riesce a fare” ha dichiarato Alicia Tapia alla rivista Good, “perché con i libri arriva la felicità e le persone creano empatia con le altre”.

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sabato 10 ottobre 2015

Lo smog e l’inquinamento atmosferico uccidono più del virus dell’Hiv

Secondo un recente studio sarebbero oltre 3 milioni le persone che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria.
Cifra che potrebbe raddoppiare entro il 2050, arrivando a quota 6,6 milioni di persone all’anno. Il principale responsabile sarebbe il particolato fine, ovvero il PM2.5. Si tratta di particelle che possono penetrare in profondità nei polmoni e provocare diversi problemi di salute: dagli attacchi di cuore agli ictus, fino al cancro ai polmoni e altre malattie respiratorie. 
Per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sulla rivista «Nature», i ricercatori hanno sviluppato un modello che combina dati sulla chimica dell’atmosfera, dati demografici e statistiche nazionali sullo stato di salute delle popolazioni. Ebbene, dai risultati è emerso che l’Asia è la regione più colpita dalla mortalità precoce per inquinamento. In particolare, quasi due terzi dei decessi totali si registrano in Cina e India, 1.300.000 nella prima e 650 mila nella seconda.
Pur se meno drammatico, anche il bilancio delle vittime nei Paesi occidentali, come Europa e Usa, è significativo (55 mila negli Usa e 15.500 in Inghilterra).
Uno dei principali è il traffico che ha un peso molto differente nelle diverse regioni: se negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania è responsabile del 20 per cento delle morti premature da PM2,5, a livello globale incide solo per il 5 per cento.

mercoledì 7 ottobre 2015

Aria, il bene più prezioso

L’aria che ci entra nei polmoni e nella quale ci muoviamo è forse l’unica e ultima cosa gratis che abbiamo, ma è spesso inquinata.  «Necessario come l’aria che respiriamo», si dice, ma di cosa parliamo, quando parliamo di «aria»?
Cos’è l’aria?
E’ un insieme di gas, in cui prevalgono azoto (circa 80%) e ossigeno (circa 20%), con percentuali di vapore acqueo e varie quantità di anidride carbonica, idrogeno e gas nobili. È nella cosiddetta atmosfera, meglio dire troposfera, lo strato sottile di «aria» che circonda la Terra per una dozzina di km. È il velo che avvolge il pianeta come una pelle di cipolla, nel quale avvengono i fenomeni meteorologici. 
L’atmosfera è cambiata?
La composizione dei suoi gas ha registrato drammatici cambiamenti nell’ultimo secolo e mezzo, da quando è iniziata la Rivoluzione industriale. Da metà Ottocento è aumentata l’anidride carbonica: da 290 parti per milione a 400 parti per milione. Il 30% in più, all’incirca, variazione enorme: una concentrazione più alta di CO2 si registrò solo nel Vulcanesim milioni di anni fa.
Cosa respiriamo oggi?
Un adulto in condizioni di riposo respira dai 6 ai 9 litri di aria al minuto; durante un’attività fisica moderata ne respira 60 litri al minuto, con attività fisica intensa 130. L’aria inalata è composta per il 20% da ossigeno, quella esalata ne ha solo il 15%; quindi circa un quarto dell’ossigeno viene consumato a ogni respiro.
E’ aria pulita o «mal’aria»?
Occorre distinguere ciò che nuoce all’uomo e ciò che nuoce agli altri viventi. L’anidride carbonica è utile alle piante. Quella nell’atmosfera danneggia l’uomo, perché agisce come i vetri di una serra: trattiene energia, calore, riscalda il Pianeta. Ogni grado in più ha effetti sconvolgenti sugli oceani e gli ecosistemi. Poi c’è l’aria che respiriamo in città, contiene i gas di combustione di auto e centrali di riscaldamento e particelle solide microscopiche dell’usura dei penumatici: i famigerati Pm10.
Cosa sono?
Le polveri sottili (Pm10 perché hanno un diametro inferiore ai 10 micron) sono una miscela di particelle solide e liquide: possono rimanere sospese nell’aria a lungo, essere inalate e arrivare nei polmoni. Il Pm10 è formato da metalli (Piombo, Cadmio, Zinco, Nichel, Rame), solfati, nitrati, sabbie, ceneri, fibre di amianto, polveri di cemento e carbone
L’atmosfera può rigenerarsi da sola?
In qualche misura sì: un inverno molto piovoso può abbattere le polveri sottili, inverni di bassa pressione e aria stagnante le concentrazioni salgono. Senza contare che in natura esistono inquinanti, come le microparticelle del vento di sabbia o le emissioni dal sottosuolo o il metano dalla digestione dei ruminanti (non tanto dall’intestino ma dalla bocca): circa 20 litri per animale al giorno. Ruminanti vuol dire vacche e vitelli: mangiare meno bistecche aiuta il Pianeta. 
Quindi è un problema politico e individuale?
Sì, oltre al determinante intervento di politici, industriali e amministratori ognuno di noi può fare qualcosa. Le scelte individuali influenzano il mercato: mangiare uva o fragole a dicembre che arrivano da oltreoceano significa trasporti inutili ed emissioni enormi. Se usassimo fibre tessili come lino, cotone o canapa, anziché composti del petrolio, faremmo un bel passo avanti.
L’aria del Pianeta può tornare salubre?
Sì, ma il discorso va affrontato più in generale: dopo 150 anni di emissioni dovute a un modello economico obsoleto, che ha prodotto grandi benefici in alcuni Paesi ma che ora si rivela a livello mondiale catastrofico, va rivisto il modo di produrre che deve diventare «compatibile». L’umanità ha bisogno di energia, ma dev’essere pulita e non basata sulle energie fossili. Le tecnologie rinnovabili esistono, occorre cambiare modello economico. E si tornerà a respirare meglio.

domenica 4 ottobre 2015

L'Italia di Internet corre come una lumaca

In Italia la velocità di internet è un problema:  nel terzo trimestre 2014 la media è 5,5 Megabit al secondo, colpa di una infrastruttura tecnologica ancora non allineata agli standard dei Paesi più avanzati: la sorpresa non è tanto che a batterei in velocità sia la Svizzera (15,5 Mbps) o che prima al mondo sia la Corea del Sud (25,3 Mbps), ma che nella classifica mondiale siamo pari con l'Uruguay. Tradotto in attività quotidiane, significa ad esempio che per scaricare un film acquistato su un negozio online ci vogliono trenta minuti, mentre in altri Paesi ne bastano quattro o cinque.
La Commissione Europea ci dice che in Italia solo il 21% delle famiglie ha accesso all'Internet Veloce, il dato di copertura più basso tra i vari membri della Comunità. Una connessione più lenta significa servizi più arretrati e più scomodi da usare, siti di e-commerce meno sicuri, servizi e piattaforme che stentano a decollare. La pubblica amministrazione, le banche e le scuole online, ad esempio.

Secondo Eurostat, l'Istituto Europeo di statistica, nel 2014 in Italia il 32% della popolazione tra 16 e 74 anni non si è mai connessa a Internet, non ha mai mandato una mail, non usa Whatsapp, non ha mai comprato oggetti o servizi online. Siamo messi meglio con la rete mobile: le connessioni internet via smartphone e tablet crescono, la velocità è nella media della Comunità europea. Sarà un telefonino a salvarci?

giovedì 1 ottobre 2015

I lipidi

I lipidi (dal greco iypos, grasso) rappresentano la sorgente più concentrata di energia (il valore calorico di un grammo di lipidi è circa il doppio rispetto a zuccheri e proteine, circa 9,46 kcal/g contro 4,15 kcal/g. Sono praticamente insolubili in acqua, ma solubili nei solventi organici.
La loro funzione è energetica (energia di riserva), strutturale, regolatrice e di trasporto (trasportano le vitamine liposolubili, le quali vengono assorbite solo in presenza dei lipidi).
Inoltre, sono essenziali dal punto di vista nutrizionale perché contengono degli acidi grassi che il corpo umano non è in grado di produrre autonomamente.
Questi acidi grassi, che vengono classificati in base alla lunghezza della catena della loro molecola, nonché al numero e alla posizione di eventuali doppi legami, si suddividono in "saturi", "monoinsaturi" e "polinsaturi".
• Acidi grassi saturi: contenuti soprattutto negli alimenti di origine animale come burro, lardo, strutto e utilizzati spesso nei prodotti alimentari confezionati.
• Acidi grassi monoinsaturi: contenuti soprattutto nell'olio d'oliva.
• Acidi grassi polinsaturi: contenuti soprattutto negli oli di semi.
Il nostro organismo è in grado di sintetizzarli quasi tutti, tranne quelli essenziali: l'acido linoleico serie Omega-6 e l'acido linolenico serie Omega-3.
In quanto essenziali, questi acidi grassi devono essere introdotti con la dieta.
Altri lipidi importanti dal punto di vista nutrizionale sono i trigliceridi, che si accumulano nelle cellule di deposito e che sono formati da acidi grassi; il colesterolo, che è un componente di molti ormoni e dei sali biliari; i fosfolipidi, costituenti delle membrane cellulari e delle guaine delle fibre nervose.
Tra questi il colesterolo svolge importanti funzioni nel nostro corpo in quanto componente delle membrane cellulari precursore di numerosi ormoni. Solo il 10% del colesterolo viene introdotto con gli alimenti (colesterolo esogeno). La quasi totalità, circa il 90%, lo produce il nostro organismo (colesterolo endogeno). Il colesterolo è contenuto solo negli alimenti di origine animale.
A livello metabolico gli acidi grassi saturi aumentano i livelli di colesterolo LDL (colesterolo "cattivo") a scapito di quello HDL (colesterolo "buono") che al contrario aumenta con l'assunzione di acidi grassi insaturi.
L'apporto giornaliero di lipidi per un individuo adulto deve corrispondere a circa il 25-30% delle calorie totali, dando la preferenza ai grassi di origine vegetale perché più ricchi in acidi grassi polinsaturi e privi di colesterolo.
Un eccessivo apporto di grassi con la dieta favorisce il sovrappeso e l'obesità, e se i grassi in eccesso sono soprattutto quelli saturi il rischio di incorrere in ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia è più elevato.
Grassi saturi: Burro, panna strutto, Olio di palma, di cocco, salame, mortadella, Formaggi, latticini, dolci, merendine.
Grassi polinsaturi: pesce azzurro, noci, mandorle, verdure a foglia larga, verdura a foglia verde, legumi, olio di semi.
Grassi monoinsaturi: Olio oliva, noci, nocciole, pinoli.
Colesterolo: uova, formaggi, insaccati, dolci.