lunedì 31 dicembre 2018

Cop 24, il discorso di Greta Thunberg per il clima

Le decisioni della Cop 24 di Katowice hanno lasciato tanti punti interrogativi. Greta Thunberg, ragazza svedese di 15 anni, pur nella sua giovane età, ha partecipato alla conferenza e tenuto un breve ma emozionante discorso. Non un discorso facile e comodo. Dice chiaramente quello che tutti sappiamo e che la classe politica e le forze economiche non sanno modificare: contro il cambiamento climatico non stiamo facendo abbastanza.
Greta continua la sua azione di sciopero della scuola ogni venerdì, per chiedere al governo svedese e agli altri Stati di agire decisamente contro i cambiamenti climatici. Nel discorso tenuto alla plenaria della Cop 24 la giovane studentessa ha precisato come non fossero state prese decisioni adeguate alla gravità della situazione.
Ecco il discorso.
“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.
Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso.
Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.
Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie”.

mercoledì 12 dicembre 2018

Il Pacifico a nuoto

Tutto il Pacifico a nuoto: Lecomte tenta l’impresa per salvare gli oceani
Vi piacciono le imprese? Quelle veramente ardite e coraggiose? Eccone una. Il 51enne francese, Benoit Lecomte, è partito dal Giappone, destinazione S.Francisco in California, per attraversare a nuoto l'Oceano Pacifico in 6 mesi.

Per la partenza Benoit Lecomte ha scelto una data simbolica: la giornata mondiale dedicata all’Ambiente. Si è tuffato nell’Oceano Pacifico in Giappone (a Choshi, vicino a Tokyo) e, se tutto andrà come da programmi, arriverà a San Francisco a nuoto fra 6/8 mesi. Circa 9 mila chilometri di bracciate con un obiettivo preciso: richiamare l’attenzione sull'inquinamento che minaccia i mari e in particolare la presenza di plastica. Il 51enne atleta francese ha preparato questa impresa per anni insieme al suo staff che lo assisterà a bordo di una barca di 20 metri dove Lecomte mangerà e dormirà ogni giorno dopo aver svolto circa 8 ore di attività.
«Non vedo l’ora di iniziare, vedere tutte queste persone qui per me è un’emozione» ha detto ai presenti prima di tuffarsi. Ad accompagnarlo nel primo tratto di mare c’erano i figli che poi sono tornati a riva. Lungo il percorso Lecomte dovrà difendersi da molti pericoli. Intanto le onde. Per evitare di sprecare energie, le persone che lo assistono studieranno le correnti in modo da sfruttare i moti marini per macinare chilometri (il progetto è di percorrerne almeno 50 al giorno). Poi c’è il freddo, che nel mezzo dell’Oceano non è proprio un elemento da sottovalutare. E per questo sarà equipaggiato con mute speciali, dalla testa ai piedi. Infine il pericolo che arriva dagli animali: per tenere lontani gli squali, per esempio, userà un particolare repellente.
Oltre ad assisterlo e a offrirgli riparo per la notte, lo staff effettuerà prelievi di acqua e condurrà piccoli esperimenti per valutare lo stato di salute dell’Oceano. Osservato speciale sarà la Great pacific garbage patch, l’isola di plastica grande almeno quanto il Texas (700 mila chilometri quadrati) che galleggia in un’area compresa tra le isole Hawaii e la California. L’obiettivo è attraversarla interamente a nuoto (circa 1600 chilometri). 
E' un incosciente? Non proprio. Il francese non è nuovo a sfide del genere. Nel 1998 era stato il primo uomo al mondo a completare una traversata dell’Oceano Atlantico in solitaria: 6 mila chilometri in 73 giorni.
Buon Viaggio

martedì 11 dicembre 2018

COP24 a Katowice

Rispettare gli obiettivi previsti dall'accordo sul clima di Parigi del 2015 con la riduzione dell'inquinamento dell'aria, potrebbe consentire di salvare circa un milione di vite all'anno in tutto il mondo. È quanto afferma l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in un rapporto lanciato alla conferenza Onu sul clima COP24 in corso a Katowice, in Polonia, in cui si sottolinea come le considerazioni sulla salute siano fondamentali per l'avanzamento dell'azione sul clima e si evidenziano alcune raccomandazioni chiave per i politici.
Nei 15 Paesi responsabili della maggior parte delle emissioni di gas serra, l'impatto sulla salute dell'inquinamento dell'aria si stima che costi oltre il 4% del loro Pil, prosegue l'Oms, sottolineando che invece le azioni per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi costerebbero circa l'1% del Pil globale.
"Potenzialmente l'accordo di Parigi è il più forte accordo sanitario di questo secolo", afferma il direttore generale dell'Oms. "Ci sono chiare prove che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto serio sulle vite umane e sulla salute. Minaccia gli elementi base di cui tutti abbiamo bisogno per la buona salute - cioè aria pulita, acqua potabile sicura, forniture di cibo nutriente e un riparo sicuro - e minerà decenni di progresso nella sanità globale", prosegue, concludendo che "non possiamo permetterci di ritardare ulteriormente l'azione".
Secondo l'Oms, abbandonare le fonti di energia da combustione non solo migliorerà la qualità dell'aria ma fornirà opportunità aggiuntive di benefici immediati per la salute. Per esempio, introducendo opzioni di trasporto attive come muoversi in bicicletta aiuterà ad aumentare l'attività fisica, che a sua volta aiuterà a evitare malattie come diabete, cancro e malattie del cuore.

martedì 4 dicembre 2018

Crew Dragon di Space X

La Space X, l'impresa spaziale di Elon Musk, ha deciso: il 7 gennaio 2019 partira il primo volo della capsula Crew Dragon, destinata a portare gli uomini in orbita. Questa volta si tratterà di un volo dimostrativo quindi senza esseri umani a bordo, ma se tutto andrà bene i primi, ospiti potranno decollare già il prossimo giugno. E probabilmente saranno due astronauti della Nasa.
Il volo, che decollerà da Cape Canaveral, in Florida, subito dopo l'Epifania si aggancerà in modo autonomo alla Stazione spaziale orbitante e, dopo una breve permanenza, si sgancerà per tornare sulla Terra con un tuffo nell'oceano.

sabato 1 dicembre 2018

I gas serra battono ogni record

I loro livelli non sono mai stati così alti come ora e non c'è nessun segno di inversione di tendenza.
A lanciare l'allarme è l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), secondo cui le concentrazioni medie di anidride carbonica a livello globale hanno raggiunto 405,5 parti per milione nel 2017, con un trend in continuo aumento (400,1 parti per milione nel 2015).
Senza tagli ai gas serra, afferma sul sito il segretario generale, "i cambiamenti climatici avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla vita sulla Terra".
Dal bollettino del WMO emerge che anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto (N2O) sono aumentate. Non solo, anche se esiste un accordo internazionale che lo regolamenti, è stata registrato un aumento dei CFC, i gas responsabili oltre che dell'effetto serra del buco dell'ozono.
Dal 1990, avverte l'organizzazione, c'è stato un aumento notevole dei gas serra l'anidride carbonica incide per circa l'82%.
La CO2  rimane nell'atmosfera per centinaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Al momento non esiste una bacchetta magica per rimuovere tutta l'eccedenza di CO2 dall'atmosfera.
L'ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione paragonabile di CO2 risale al periodo compreso fra 3 e 5 milioni di anni fa.