giovedì 29 giugno 2023

Oggi è il compleanno di Giacomo Leopardi

Sono trascorsi 225 anni dalla nascita di Giacomo Leopardi, annoverato fra i più importanti esponenti del Romanticismo. In suo onore Google ha realizzato un suggestivo Doodle, in cui il poeta è immerso nel suo "studio matto e disperatissimo"

Croce e delizia di intere generazioni di studenti, Giacomo Leopardi è uno dei pilastri della letteratura italiana e la sua fama ha avuto un’eco mondiale. Il poeta nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, nelle Marche. La morte lo colse a Napoli a soli 38 anni durante l’epidemia di colera – ma la sua produzione poetica fu notevole, scrisse decine e decine di opere.

Amava molto leggere e scrivere, e le sue opere raccontano i sentimenti e le emozioni: ha scritto molte opere che possono far riflettere e farci capire meglio noi stessi e il mondo intorno a noi.  Una delle sue poesie più famose è "L'infinito", in cui Leopardi descrive il desiderio di viaggiare e scoprire nuovi orizzonti. Leopardi era anche un grande appassionato di conoscenza e filosofia. Amava fare domande sulla vita e il significato delle cose. Spesso si interrogava sulla felicità e sul senso della vita.

Giacomo era affetto da una malformazione alla schiena che gli causava dolori costanti. A causa di questa condizione, trascorse gran parte della sua infanzia in solitudine. Nonostante le sue sofferenze fisiche, Leopardi trovò conforto nella lettura e nello studio.

Si racconta che fosse un amante dei gatti, che ne avesse diversi come compagni di casa e si prendesse cura di loro con grande affetto. Questo amore per gli animali si riflette anche in alcune sue poesie, come ad esempio "Il sabato del villaggio", dove menziona un gatto che si aggira tra i tetti.

Era un grande studioso e trascorreva molte ore al giorno immerso nella lettura e nello studio. Aveva una grande passione per i classici greci e latini, ma era anche molto interessato alla filosofia, alla storia e alla letteratura italiana e straniera. Era affascinato dall'astronomia e passava molto tempo ad osservare il cielo notturno. Sembra avesse un telescopio e che trascorresse notti intere ad ammirare le stelle e a riflettere sulle dimensioni dell'universo e sulla piccolezza dell'uomo di fronte ad esso.

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lunedì 26 giugno 2023

Le Giga Press di Brescia rivoluzionano il mondo delle auto elettriche

Nel successo di Tesla c’è anche del know how (conoscenza, sapere) tutto italiano. La Casa di Elon Musk ha iniziato il 2023 con forti ribassi nei prezzi delle sue vetture elettriche, soprattutto per quanto riguarda la berlina Model 3 e il SUV Model Y, che hanno spiazzato i concorrenti. Una mossa resa possibile dai margini di profitto record che l’azienda californiana sta ottenendo, frutto delle intuizioni visionarie e controcorrente di Musk, tra cui quella di affidarsi per la produzione delle scocche delle proprie vetture a un’azienda di Travagliato (in provincia di Brescia), Idra Group, specializzata nella realizzazione di “Giga Press”, enormi presse pneumatiche.

Dietro questi macchinari vi è una tecnica produttiva che promette di rivoluzionare il modo di fabbricare le automobili: la pressofusione. Elon Musk ha visto nelle Giga Press di Idra l’occasione per ridurre la complessità, i costi e gli scarti legati alla produzione delle sue auto elettriche. Grazie a questi macchinari un intero modulo del pianale dell’auto, che in precedenza era composto da 70 parti fuse tra loro, viene prodotto come un pezzo unico, con un minor fabbisogno di materia prima e di energia, nonché un notevole risparmio di tempo. Inoltre, un elemento prodotto con questa tecnica risulta più rigido e leggero, aspetti particolarmente importanti quando si ha a che fare una parte strutturale di una vettura.

Idra scommette che l’80% dei costruttori utilizzerà le Giga Press entro il 2035. Assieme alle batterie il pianale è tra gli elementi più costosi delle auto elettriche, per cui renderne più efficiente la sarà la chiave per abbassare i prezzi delle vetture a zero emissioni.

lunedì 19 giugno 2023

Auto elettriche vs auto termiche

Quasi tutti gli studi confermano che le auto elettriche fanno risparmiare agli automobilisti, perché richiedono poca manutenzione e godono di una serie di agevolazioni fiscali. Tuttavia il prezzo d'acquisto rimane ancora molto alto rispetto alle corrispettive auto a carburante.

Oggi le case costruttrici guadagnano dalle auto a combustione e producono auto elettriche senza guadagno o addirittura in perdita. Ma con la crescita delle auto elettriche questa situazione dovrà cambiare: aumentando i volumi di produzione diminuiranno le spese. E’ risaputo che le auto elettriche sono più semplici da costruire, in particolare il motore elettrico è più semplice di un motore a combustione interna.

A confermarlo è il primo produttore mondiale: Volkswagen raggiungerà la parità nei profitti fra auto termiche ed elettriche intorno al 2025. Ciò significa che un modello a batteria “frutterà” lo stesso di uno con bielle e pistoni. E successivamente, a cascata, costerà di meno anche nelle concessionarie. Un fattore che cambierà il futuro dell'auto sarà la produzione “in casa” delle batterie. È per questo motivo che Volkswagen sta accelerando i tempi per la costruzione di impianti in Europa: dalla Spagna all’Europa Orientale. Senza contare che il colosso tedesco sta valutando una serie di investimenti per ampliare lo stabilimento di Wolfsburg in Germania.

giovedì 15 giugno 2023

La profilazione utente

La  profilazione degli utenti è l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati personali degli utenti - al fine di creare un profilo o identikit - e suddividerli in gruppi diversi, in base agli interessi e alle preferenze con lo scopo di personalizzare l’offerta di servizi e anche le pubblicità.

Online in particolare, la profilazione avviene attraverso i cookie, ovvero stringhe di testo contenute nei siti web che visitiamo. I cookie – se accettati cliccando sul bottone – inviano informazioni sui nostri comportamenti online al terminale del sito, sempre al fine di personalizzare la nostra esperienza in termini di servizi e inserzioni pubblicitarie. Ma possiamo parlare di profilazione anche quando sui social mettiamo i like: è un ingegnoso sistema per raccogliere le nostre preferenze, i nostri interessi, e – ancora una volta – classificarci in gruppi di interesse.

Offline, invece, la profilazione può avvenire in diversi casi, uno dei più frequenti è nell’ambito di attività commerciali con le carte fedeltà che tengono traccia delle tipologie dei nostri acquisti.

Non tutti i trattamenti automatizzati, però, sono profilazioni. Per parlare di profilazione il trattamento automatizzato deve trattare dati personali al fine analizzare abitudini, interessi e comportamenti della persona fisica, per fare delle previsioni sulla stessa.

La norma europea sui Cookies e il GPDP, Garante per la Protezione dei Dati Personali, è un primo passo per tutelare i dati raccolti dai siti web ai fini statistici, di marketing, e altre finalità di qualsiasi genere. L’utente in Europa può infatti decidere se consentire la raccolta di dati, e nel caso, può cambiare sito ed evitare di cedere i propri dati in tal senso.



giovedì 8 giugno 2023

8 giugno, giornata mondiale degli oceani

L'8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, l'occasione per promuovere la conoscenza sulle grandi distese d'acqua salata del Pianeta, riflettere sui benefici che ci forniscono e sulla necessità di tutelarli. Siamo circondati da un "mondo" di acqua, della cui importanza e vastità molto spesso non ci rendiamo conto. Per questo abbiamo bisogno della Giornata Mondiale degli Oceani, per ricordare quanto gli oceani siano di fondamentale importanza per noi e per il Pianeta e quali "servizi" ci offrono.

Prima di tutto occorre tenere a mente il detto che afferma che “ogni respiro su due che facciamo lo dobbiamo all'oceano” perché produce il 50% dell'ossigeno del pianeta. L'oceano funge poi da "deposito di carbonio" e assorbe il 30% delle emissioni di CO2 rilasciate nell'atmosfera. Ma regola anche il clima attraverso le correnti, trasportando calore dai tropici verso i poli, influenzando la temperatura delle regioni costiere e lo spostamento delle masse d'aria. La corrente del Golfo, ad esempio, rende più mite il clima dei paesi europei che si affacciano sull'Oceano Atlantico. È poi "casa" di centinaia di migliaia di specie differenti e, non da ultimo, l'oceano nutre miliardi di persone: circa il 17% delle proteine animali che ingeriamo viene infatti dal mare, una media che in alcuni paesi arriva al 60%.

Ma le grandi distese di acqua salata sono oggi in crisi. Sono minacciate dall'inquinamento, dal sovrasfruttamento delle risorse ittiche, dalla plastica (si stima un peso complessivo di 2,3 milioni di tonnellate), dall'eutrofizzazione (causata da eccessivi apporti di sostanze fertilizzanti usate per l'agricoltura e poi trasportate dai fiumi), ma anche dalle nuove frontiere del deep sea mining, ovvero le attività di estrazione di minerali dai fondali marini. La lista di ciò che oggi minaccia gli oceani potrebbe continuare, ma la domanda da porsi è: qualcosa sta cambiando? O almeno, c'è la volontà di cambiare? Secondo le Nazioni Unite sì: "the tides are changing" - la marea sta cambiando - è lo slogan scelto dall'ONU per la giornata mondiale degli Oceani di quest'anno.

lunedì 5 giugno 2023

Cambiamenti climatici: i giovani sono più sensibili

Secondo un recente rapporto della Banca Europea per gli Investimenti il 72% degli europei ritiene che il proprio comportamento possa fare la differenza nell’affrontare il cambiamento climatico mentre solo il 27% degli americani è intenzionato a cambiare il proprio stile di vita. Ma il dato di maggior rilievo è che sono soprattutto i giovani a ritenere che un comportamento adeguato possa incidere fortemente sui cambiamenti climatici.

Tra la scelta di rinunciare ad usare l’areo, alla carne, ai vestiti nuovi, ai servizi di streaming video o alla propria auto per combattere il cambiamento climatico, il 39% degli europei afferma che rinunciare alla propria auto sarebbe la cosa più difficile.

Per gli europei sarebbe più facile smettere di volare per combattere il cambiamento climatico piuttosto che smettere di mangiare carne, comprare vestiti nuovi, possedere un’auto o utilizzare servizi di streaming video. Il 22% degli europei afferma che eviterà di volare a causa delle preoccupazioni del cambiamento climatico e il 42% che farebbe le vacanze nel proprio paese o in un paese vicino per ridurre al minimo le emissioni di carbonio. Solo il 29% degli europei riprenderà a viaggiare in aereo come prima della pandemia.

Gli intervistati più giovani sono molto più propensi a credere che il loro comportamento possa fare la differenza nella lotta al cambiamento climatico rispetto agli intervistati più anziani in Europa e negli Stati Uniti. L’indagine mostra che nell’Unione europea, il 77% dei giovani ritiene che il proprio comportamento possa fare la differenza, rispetto al 64% degli intervistati anziani.