giovedì 27 giugno 2013

Tesla contro Edison

Edison_vs_Tesla.jpgNikola Tesla era un personaggio schivo. Aveva sempre lavorato per Thomas Edison, bravo inventore, ma soprattutto aveva fiuto per gli affari. Stanco di essere sfruttato da Edison (che aveva un caratterino), Tesla si licenziò e si mise in società con George Westinghouse.


L'energia elettrica si stava rapidamente diffondendo e c'era il problema di produrla e trasportarla in modo economico. I due progettarono di produrre energia con il medesimo principio del mulino ad acqua: sfruttare un salto naturale. Addirittura sulle cascate del Niagara costruirono la prima grande centrale idroelettrica della storia.


Produceva corrente alternata mentre Edison sosteneva che la corrente continua era più vantaggiosa. Oggi sappiamo come è finita la disputa: aveva ragione Tesla; tutta la nostra energia elettrica prodotta ooggi è alternata.

mercoledì 26 giugno 2013

Possiamo abbandonare il carbone?

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Secondo un recente studio l’inquinamento da carbone uccide in Europa oltre 22000 persone all’anno, ovvero cinque persone ogni due ore. Il carbone è un serial killer spietato che avvelena anche il clima, visto che le emissioni di CO2 del carbone sono più che doppie rispetto a quelle del metano a parità di energia prodotta.


La buona notizia è che è possibile pensare ad un’Europa senza carbone. Il grafico in alto mostra l’andamento storico della produzione di energia elettrica nell’Unione Europea (fonte Eurostat e BP)  e un possibile scenario da qui al 2030.


L’obbiettivo di consegnare il carbone alla storia è a portata di mano. Non è un obiettivo facile, perchè ci saranno sicuramente forti resistenze, ma è realizzabile con la volontà politica dei cittadini dell’Unione.


Il carbone va lasciato sottoterra e gli operatori economici del settore possono scegliere se  passare progressivamente nel campo delle rinnovabili nell’arco di una quindicina di anni semplificando la vita a tutti, oppure se continuare a combattere una battaglia di retrogruardia che sarà comunque persa sul lungo periodo, ma con molti più danni.


 

martedì 25 giugno 2013

Crescono le energie rinnovabili

energie_rinnovabili.jpgFra le 14 e le 15 di domenica 16 giugno, in Italia, per la prima volta nella storia, l’energia elettrica non c’è costata nulla. In quell’ora il totale del fabbisogno energetico nazionale è stato soddisfatto dalla produzione di energia solare, eolica e idroelettrica.


L’evento, pur se limitato ad una solo ora, è comunque un momento storico per la produzione energetica nazionale, è stato favorito da una giornata soleggiata, da diffusi fenomeni ventosi nelle regioni centro-meridionali e dalle alte temperature che hanno sciolto le cospicue riserve idriche accumulatesi in alta quota, nella primavera più nevosa degli ultimi anni. Il fenomeno si era già verificato in alcune zone del Paese, ma mai in tutto il Paese. I dati sulle rinnovabili sono comunque confortanti: nel mese di maggio 2013 hanno comunque superato il 50% del totale.

lunedì 17 giugno 2013

Tempesta solare in arrivo

Nelle prossime settimane, occhio al segnale di cellulari e Gps: è in corso infatti una estesa tempesta solare che potrebbe far sentire i suoi effetti addirittura per i prossimi due mesi. A dare l’allarme è il Solar Dynamics Observatory della Nasa, che già dalla fine di maggio ha registrato un grande buco coronale sulla superficie del Sole, il più grande osservato da molti anni a questa parte. I buchi coronali, spiega l’osservatorio, portano particelle di vento solare verso la nostra magnetosfera e oltre.


Nel migliore delle ipotesi, queste particelle causano fenomeni come l’aurora boreale, ma nei casi più gravi provocano tempeste elettromagnetiche che vanno a interferire con i sistemi elettronici terrestri, dalle sonde ai Gps. La Nasa avverte che nei prossimi due mesi sarà possibile assistere a fenomeni di questo tipo, black-out dei satelliti con conseguenze sui sistemi Gps, i sistemi di comunicazione degli aerei e anche i segnali dei cellulari.


Si tratta di una tempesta magnetica particolarmente lunga e persistente, se si pensa che di norma gli effetti durano circa 48 ore, e in alcuni casi estendersi a una o più settimane. In questo caso invece il rischio è di avere a che fare con conseguenze ben più durature, soprattutto sui sistemi wireless dell’Europa occidentale. Senza contare poi gli effetti sulla salute, visto che le particelle ad alta energia rilasciate dal vento solare possono generare radiazioni dannose per l’uomo, con rischi quale il danneggiamento cromosomico e il cancro.


In tempi recenti sono due i casi celebri di tempesta solare: nel 1989 in Quebec e nel 2003 in Sudafrica, quando si è verificato l’affascinante fenomeno dell’aurora boreale. E gli esperti sostengono che la Terra in questi mesi è colpita da potenti flussi di radiazioni ultraviolette, raggi X, ioni, elettroni e protoni provenienti dal Sole in misura simile all’89. Il Sole attraversa cicli della durata di 11 anni in cui va da un minimo a un massimo nel numero di macchie solari, nel 2009 ha toccato il momento di massima quiete, ora invece sta aumentando la concentrazione di energia cinetica. Possibili conseguenze sul clima terrestre: aumento della temperatura dell’acqua e fenomeni meteorologici di oscillazione, mentre non si hanno prove di influenza sul riscaldamento globale.

giovedì 13 giugno 2013

CO2: occorrono misure urgenti

co2.jpegIl 2012 ha visto un aumento record dell'1,4% della CO2 prodotta dal settore energia a livello globale e di questo passo la febbre del Pianeta si avvia a superare la soglia 'critica' di due gradi centigradi rispetto all'epoca pre-industriale. Questo l'allarme lanciato dall'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), che pero' fornisce anche la 'ricetta' in quattro mosse per una decisa inversione di rotta, mentre a Bonn sono in corso i negoziati internazionali sul clima.


''Il momento di agire e' adesso, aspettare non fara' che aumentare i costi a lungo termine'' ha commentato il commissario Ue, Connie Hedegaard. Considerando che il settore dell'energia pesa su circa i due terzi delle emissioni globali di gas serra ''il rapporto mostra un aumento piu' probabile delle temperature fra i 3,6 e i 5,3 gradi centigradi, ma rileva anche che puo' essere fatto molto senza mettere a rischio la crescita economica'' spiega Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell'Iea. Mentre Usa e Ue riducono le emissioni di CO2, la Cina e il Giappone sono in salita.


CQuali allora le quattro mosse proposte dall'Iea per contenere il riscaldamento del Pianeta per il 2020? Innanzitutto misure mirate all'efficienza energetica di edifici, industria e trasporti, che da sole contano quasi la meta' del taglio di gas serra complessivo necessario (-8% rispetto a emissioni attese nel 2020). Altro intervento e' la limitazione della costruzione e dell'uso degli impianti energetici a carbone meno efficienti (-20% di CO2). La fetta di rinnovabili aumenta dal 20% attuale al 27% nel 2020, cosi' come quella di gas naturale. Interventi per dimezzare le emissioni di gas metano in atmosfera dall'industria di gas e petrolio nel 2020 tagliano un altro 18% di CO2 e un abbandono parziale dei sussidi ai carburanti fossili completa il quadro, con un altro taglio del 12%.

lunedì 10 giugno 2013

Meno vai su Internet, più sei bravo a scuola?

smartphone_donna.jpgEcco due ricerche sulle quali mi pare valga la pena soffermarsi, anche se la prima è soltanto una conferma. Secondo l'Istat il 25% delle studentesse italiane usciva (al tempo dei giudizi) dalle medie con "distinto" (il 20% con "ottimo"), mentre i maschi si assestano al 14% di distitno e 14% di ottimo.


Tra i ragazzi l'impegno cala col crescere: alle medie il 21% (solo 14% delle ragazze) mira alla sufficienza, il 13% (contro il 9% delle ragazze) studia solo le materie gradite; al liceo il 27% dei maschi fa il minimo indispensabile. Insomma, le ragazze s'impegnano di più e sono più brave. Lo sapevamo.


La seconda indagine è sul sito "Educazione&scuola" e rivela che "se uno studente riduce di un terzo il tempo dedicato al cellulare e a Internet, aumenta di un voto la sua media scolastica". Il sito ha calcolato che chi ha 6 di media passa 5 ore al giorno al telefonino e al computer, contro le solo 2 ore di chi ha la media dell'8. Gli studenti con la media del sei inviano circa 100 sms al giorno, contro i 25 di quelli che hanno la media dell'8.


Sarebbe interessante incrociare le due ricerche. Ma fermiamoci qui, anche perché le statistiche vanno sempre prese con le molle. Resta il fatto che il tempo tolto allo studio non produce frutti.


Forse per migliorare i voti basterebbe anteporre il book (scolastico) a Facebook.