giovedì 24 luglio 2014

Il Canale di Panama compie un secolo

Il 15 agosto il canale di Panama festeggia 100 anni: un'opera colossale ultimata proprio nel 1914, dopo sette anni di duro lavoro in cui è stato scavato un canale che congiungesse i due oceani, un percorso di 81 chilometri da Colòn a Panama City, lungo il quale trovano spazio alti ponti stradali e ferroviari che superano chiuse e notevoli dislivelli (due terzi del canale sono ad un’altitudine superiore del livello del mare), ma anche insenature e panorami spettacolari.
Un tracciato che persino nel Cinquecento, sotto Carlo V e la prima dominazione spagnola, solleticava la fantasia dei navigatori, mentre si progettava un percorso che lungo il fiume Chagres unisse quei due confini oceanici della Terra. L'idea venne riproposta alla fine dell'Ottocento dal francese Ferdinand de Lesseps. Forte dell'aver appena utlimato il Canale di Suez propose l'impresa alla Colombia (Panama allora era un dipartimento colombiano), ma dopo otto anni di lavori, cominciati nel 1880, il progetto fu interroto per mancanza di fondi. La vicenda del Canale, era destinata a diventare una questione politica internazionale (dopo che economica). Gli Stati Uniti  interessati alla realizzazione e gestione del canale appoggiarono l'indipendenza della Repubblica di Panama (ottenuta nel 1903) così da garantirsi l'accordo. Fu il genio militare statunitense, infatti, che portò così a termine la grande impresa in meno di 10 anni.

venerdì 18 luglio 2014

Chi ha inventato il tetra pak?

Ruben Rausing nacque nel 1895 a Helsingborg, in Svezia. Dopo la laurea in Economia si trasferì per qualche tempo negli Stati Uniti, dove studiò alla Columbia Univeristy. Una volta rientrato in Svezia, aprì, con l'amico Eril Akerlund, una ditta di imballaggi, la Akerlund 6 Rausing.
Rausing voleva innovare i sistemi di confezionamento, partendo dal concetto che un imballaggio non deve essere troppo costoso e deve essere comodo da trasportare. Concentrò la sua attenzione sulle bottiglie di latte. Le pesanti e fragili bottiglie di vetro usate fino ad allora costituivano allo stesso tempo un limite sia per il trasporto sia per la corretta conservazione. Nel 1943 Rausing cominciò a pensare a un contenitore assolutamente impenetrabile all'aria. Voleva utilizzare per lo scopo la carta, dotandola di un rivestimento plastico.
Un giorno un ricercatore della sua ditta, Erik Wallenberg, gli diede l'idea di un recipiente a forma di tetraedro (ovvero una piramide a base triangolare). Rausing iniziò a cercare il modo per ottenere un contenitore mai visto prima, realizzato con un materiale assolutamente igienico e asettico, poco costoso da produrre e facile da imballare e trasportare. Nel 1944 registrò il brevetto del Tetra Classic, un cartone ricoperto da un sottile strato di plastica che poteva contenere i liquidi. Perfezionato nel 1950, il Tetra Classic prevedeva un processo di riempimento altrettanto brillante e innovativo, grazie a dei morsetti posizionati in modo tale che l'aria non potesse entrare nelle scatole mentre venivano sigillate.
Oltre sei anni dopo Rausing fondò la AB Tetra Pak, pensata in un primo momento come sussidiaria della A.6 R. e in poco tempo diventata la prima azienda a produrre lo straordinario materiale, l'unico riempito e sigillato in modo assolutamente asettico. Una conquista straordinaria: il latte trovò subito la sua nuova casa nel Tetra Pak, seguito con il passare degli anni da tantissimi altri generi alimentari.
La diffusione di questo contenitore fu veloce e capillare. La AR Tetra Pak è oggi il maggior produttore di imballaggi al mondo: una multinazionale che possiede fabbriche in tutti i continenti, ha alle dipendenze oltre 20.000 impiegati e permette ogni anno il trasporto di 69 milioni di litri di prodotti grazie alla realizzazione di 137 milioni di contenitori.

martedì 15 luglio 2014

Test Invalsi 2014, novità e conferme

La scorsa settimana sono stati presentati i primi risultati dei test Invalsi 2014: si tratta di risultati attendibili non solo perché ottenuti in classi dove le prove si sono svolte sotto il controllo degli osservatori.

La novità positiva di quest’anno è stata la riduzione della distanza tra studenti del Nord e del Sud nei punteggi conseguiti a livello di scuola primaria (seconde e quinte classi). Distanza che ricompare in terza media e aumenta nel secondo anno delle scuole secondarie superiori, dove a essere penalizzati (e questa è una conferma in negativo) sono gli istituti tecnici e professionali del Sud e delle Isole.

Soltanto Piemonte, Umbria e Marche hanno sempre conseguito, sia in italiano che in matematica, una prestazione complessiva sopra la media nazionale. Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna sono scese sotto la media nazionale una sola volta; Valle d’Aosta, provincia di Bolzano, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Lombardia solo due volte. Praticamente tutto il Centro-Nord ha conseguito risultati più che soddisfacenti. Campania e Sicilia sono sempre rimaste sotto la media nazionale, le altre regioni meridionali hanno raggiunto o superato la media nazionale in pochi casi ciascuna.

Un interrogativo si impone: perché il divario di competenze rilevato tra le regioni tende ad aumentare con il procedere del percorso scolastico verso i livelli più elevati? La risposta non è facile né semplice, ma, poiché i territori interessati a questa comparazione sono sempre gli stessi (mezzogiorno in fondo alla graduatoria, le altre regioni sopra) si può avanzare l’ipotesi che il gap sia strutturale e riguardi l’intero sistema, producendo i suoi effetti in modo diffuso e via via crescente.

sabato 12 luglio 2014

L'invenzione del semaforo

Garrett Augustus Morgan nacque da una famiglia di ex schiavi a Paris, nel Kentucky, nel 1877. Nel 1895 si trasferì a Cleveland, lavorando come riparatore di macchine per cucire per un'azienda locale. Qualche anno dopo aprì un proprio negozio e cominciò a produrre peronalmente una linea di macchine, realizzando anche abiti da uomo e da donna. Lavoratore instancabile e di grande inventiva, con il passare del tempo divenne uno dei più importanti uomini di colore della sua città, oltre che membro rispettato della comunità di affari di Cleveland.
Un giorno, mentre guidava la sua auto per le strade di Cleveland assistette a un incidente tra un'automobile e una carrozza e gli venne l'idea del semaforo. La situazione del traffico in quei primi tempi della motorizzazione di massa era estremamente caotica: automobili, biciclette e motociclette condividevano la strada con pedoni, carrozze, cavalli, che si muovevano senza regole e senza nessuna indicazione su come dare la precedenza agli incroci e su quando fermarsi.
Con l'immagine dell'incidente ancora nella mente, al rientro a casa Morgan decise di affrontare il problema della
regolamentazione degli incroci, come già altri avevano invano tentato di fare prima di lui. Morgan ideò un sistema che prevedeva tre posizioni: "Stop", "Go" e uno "Stop per tutte le direzioni". Fu proprio quest'ultimo la chiave del successo della sua invenzione. L'uso di due sole posizioni, "Stop" e "Go", creava infatti notevoli problemi: se una vettura era in movimento, al comparire senza preavviso dello "Stop" non riusciva a fermarsi, mettendo a rischio chi veniva dall'altra direzione. Con il metodo di Morgan, tra lo "Stop" e il "Go" veniva introdotto un terzo segnale che imponeva a tutti i veicoli, provenienti da tutte le direzioni, di stare fermi. In questo modo, le vetture in marcia potevano rallentare e fermarsi senza invadere l'incrocio.
Il primo semaforo fu installato il 5 agosto 1914 a Cleveland all'incrocio tra la Euclid Avenue e la I05esima Strada, ma Morgan continuò a perfezionarlo, introducendo a New York nel 1918 il primo semaforo con i tre colori ancora oggi in uso: verde, giallo e rosso.
Nel 1922 brevettò la sua invenzione negli Stati Uniti. in Canada e in Gran Bretagna, prima di cederne i diritti alla Generai Electric per 40.000 dollari.

venerdì 11 luglio 2014

Chi ha inventato il catarifrangente?

Agli inizi del Novecento la guida notturna era un'esperienza per persone davvero coraggiose: il buio era fitto e i fari delle auto erano il più delle volte troppo deboli, capaci appena di rischiarare la strada. All'epoca, inoltre, non c'erano segnali che indicassero o delimitassero la carreggiata.
Percy Shaw, dopo una giornata di duro lavoro, era solito andare a prendere una birra all'Old Dolphin di Queensbury, un villaggio situato sulle colline dello Yorkshire, in Inghilterra, per poi tornare a casa a Boothtown, giù a valle. La strada era molto tortuosa e per mantenere la direzione Shaw, come tutti gli altri automobilisti, si affidava al riflesso dei fari della sua auto contro le rotaie del tram che univa i due paesi, ma qualche tempo dopo la linea tramviaria venne rimossa.
Una notte del 1933, mentre Shaw cercava di tornare a casa dopo la consueta serata al pub, avventurandosi in auto lungo la strada completamente buia fu incuriosito da un riflesso fulmineo ai bordi della carreggiata. Si fermò. Ad attirare la sua attenzione erano stati gli occhi di un gatto che aveva attraversato la strada. Ma soprattutto Shaw si accorse che si trovava completamente contromano e che se non si fosse fermato sarebbe sicuramente finito nella scarpata che costeggiava la via.
Essendo proprietario di una ditta che si occupava di pavimentazioni stradali, si mise subito al lavoro per trovare una soluzione al problema della guida notturna. Brevettò una borchia da incastrare con un supporto di ferro nella strada, con due lenti riflettenti la luce montate su un alloggiamento in gomma e nel 1935 per produrre la sua invenzione aprì una fabbrica tuttora esistente.
Queste borchie, chiamate Catseye, "occhio di gatto", in ricordo dell'episodio che ispirò l'inventore nella sua avventura imprenditoriale, venivano posizionate a intervalli regolari al centro della carreggiata, per indicare il percorso semplicemente riflettendo la luce dei fari delle auto.
Il prodotto ebbe un enorme successo e ne furono venduti milioni di pezzi, facendo la fortuna di Shaw, che nel 1965 ricevette dalla Regina Elisabetta II il titolo di Ufficiale dell'ordine dell'impero Britannico. Nonostante il successo Shaw condusse sempre una vita semplice, investendo tutti i guadagni nell'azienda e concedendosi come unico lusso due splendide RolIs Royce.