lunedì 23 febbraio 2015

Se può riciclare il cartone della Pizza?

A proposito di Raccolta Differenziata, un dilemma sempre attuale è quello riguardante il corretto smaltimento dei cartoni della pizza. Un imballaggio tra i più comuni e familiari, se si considera che in media è presente nelle case degli italiani almeno una volta alla settimana. Da qui le domande: in quale cassonetto va gettato dopo l'utilizzo? Molti danno per scontato che vada nell'indifferenziato, ma non è così: è cartone.
Il contenitore della pizza se è pulito  va, ovviamente, gettato insieme alla carta, come un normale cartone da imballaggio. Se invece è sporco spesso può essere ripulito facilemnte. Qualche traccia di olio non impedisce il riciclo. Per esperienza, raramente è così sporco da non poter essere riciclato.
Il vantaggio sarà di aver “salvato” dalla spazzatura una quantità cospicua di materiale a base cellulosica e di aver contribuito con il proprio senso civico ad avviarla al ciclo di riciclaggio.

venerdì 13 febbraio 2015

California, impianto fotovoltaico di 16 kmq

Il Desert Sunlight Solar Farm è uno dei più grandi impianti fotovoltaici del mondo e quando sarà a pieno regime, grazie al sole della California, potrà illuminare 160mila abitazioni. La sua estensione è da record: 16 chilometri quadrati, vale a dire un quadrato con lati di quattro chilometri. La potenza energetica di questa “fattoria solare” sarà di 550 MegaWatt, una quantità di energia sufficiente a 160mila abitazioni.
Questo è l'inizio di un futuro a energia rinnovabile. Prima del 2009 nessun progetto solare aveva ricevuto alcuna autorizzazione su terra pubblica, ma da allora i permessi nel Sud-Ovest degli Stati Uniti per impianti simili sono stati 29, ha dichiarato il ministro accendendo simbolicamente un interruttore.
Proprio la California è uno degli Stati federali maggiormente impegnati nel campo dell’energia pulita: il governatore Jerry Brown ha fissato l’obiettivo di avere il 50% di energia utilizzata nello Stato da fonti rinnovabili entro il 2030. L’amministrazione Obama ha destinato 90 kmq di terreno in California per sostenere progetti di energia pulita.

mercoledì 11 febbraio 2015

Safer Internet Day 2015

Ieri si è celebrato il 12° Safer Internet Day 2015, la Giornata mondiale della Sicurezza in Internet, istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani. Tuttavia gli attacchi malware e le violazioni della privacy riportate continuamente nelle notizie ci offrono un’immagine di Internet meno sicuro che mai. 
In una recente indagine il 46% delle persone ha dichiarato di fidarsi abbastanza di Internet quando si tratta della loro privacy e sicurezza, ma ha anche affermato di prendere comunque precauzioni per la protezione dei propri dati. Il 39% non si fida molto di Internet, e l’11% non si fida affatto. Solo il 4% ha dichiarato di fidarsi di Internet e di non preoccuparsi molto della sicurezza e della privacy. In circolazione ci sono oltre 250.000 tipi di malware per PC al giorno (principalmente rivolti a Windows), e 9.000 malware per Android al giorno. Il malware tenta di rubare i nostri soldi, i nostri contenuti e i nostri dati.
L’open source come soluzione ai guai della sicurezza? Forse sì o forse no. Il software libero è spesso pubblicizzato come più sicuro perché grazie alla possibilità per chiunque di vedere il codice sorgente aperto, in teoria è esposto a un maggior grado di esame e quindi non è detto che sia più sicuro. Sicuramente Windows è preso maggiormente di mira perché è installato sulla maggior parte dei PC.
Solo perché non  paghiamo per l’utilizzo di un servizio, ciò non significa che esso sia gratuito. Dobbiamo sempre dare in cambio qualcosa – e se non è denaro, sono i nostri dati personali. Se non leggiamo i termini e le condizioni di utilizzo, cosa che la maggior parte delle persone non fa, non sapremo mai realmentec ome questi servizi stanno usando i nostri dati.
Dal momento che il tema del Safer Internet Day 2015  è “Creiamo un Internet migliore insieme,” cosa può fare il cittadino medio per agire? Ecco alcuni suggerimenti.
Fate domande. Quando comprate un nuovo dispositivo, fate domande in negozio. E’ connesso? Perché? Raccoglie informazioni su di me e di che tipo? Chiedete risposte. Fate sapere ai produttori di dispositivi e ai negozianti che le persone si preoccupano di preservare la loro privacy.  
Non fate sapere troppo ai ‘giganti’. Se restate loggati a Google o a Facebook mentre navigate, questi servizi sono in grado di monitorare le vostre azioni. Se ritenete che questi giganti di Internet sappiano già abbastanza di voi, usate un browser separato solo per questi servizi, e non loggatevi ad essi mentre usate il vostro browser principale.