domenica 13 aprile 2008

L'anniversario di Meucci

c8a8b44faeafdc3f6a1a68277e70ef80.jpgAntonio Santi Giuseppe Meucci (Firenze, 13 aprile 1808 – Staten Island, 18 ottobre 1889) è stato un inventore italiano, celebre principalmente per l'invenzione del telefono.

Nato a San Frediano, quartiere popolare di Firenze, studiò all'Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano lavorando in seguito come impiegato alla dogana e come tecnico di scena al Teatro della Pergola, dove conoscerà la futura moglie, Ester Mochi.

Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci è costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accetta un lavoro al Teatro Tacon dell'Avana. Successivamente, quando il teatro va a fuoco e si ritrova senza lavoro, è costretto a lasciare Cuba e si dirige verso gli Stati Uniti, dove arriva nel 1850.

Giunto a New York, Meucci mette in piedi una fabbrica di candele (nella quale lavorerà anche Giuseppe Garibaldi) e attorno al 1854 costruisce il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie è costretta da una grave malattia. Di questo esperimento incarica il suo amico artista Nestore Corradi di disegnargli uno schizzo che rappresenta una delle prove principali della paternità dell'invenzione di Meucci. L'invenzione del telefono prende spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia.

Purtroppo, con il passare del tempo, la fabbrica di candele fallisce e Meucci si trova improvvisamente in difficoltà finanziarie, ma nel frattempo continua a sviluppare la sua invenzione. Costretto a vivere con l'aiuto degli amici, non ha abbastanza soldi per brevettare il teletrofono (come lo aveva chiamato); riesce nel 1871 ad ottenere solo un brevetto temporaneo che va rinnovato di anno in anno al prezzo di 10 dollari (riuscirà a rinnovarlo solo fino al 1873). Prova a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità del telefono non vengono intuite. Il 7 marzo 1876 Alexander Graham Bell brevetta il "suo" telefono: Meucci gli intenterà causa, ma, ormai in bancarotta, ha persino problemi a comprarsi da mangiare. Nel 1887 la causa si conclude con la vittoria di Bell, sulla base del fatto che secondo il giudice, Meucci avrebbe inventato il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto. L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconosce il lavoro di Meucci nell'invenzione del telefono.

 

martedì 1 aprile 2008

Pesce d'Aprile

1c18e4fb4f625016af0a10485d23df14.jpgLa festa del Pesce d'aprile viene festeggiata il primo aprile in diversi paesi. In quel giorno vengono fatti scherzi (detti appunto pesci d'aprile) anche piuttosto sofisticati con lo scopo di mettere le persone in imbarazzo.

Le origini del pesce d'aprile non sono note, anche se sono state proposte diverse teorie. Si considera che sia collegato all'equinozio di primavera, che cade il 21 marzo. Prima dell'adozione del Calendario Gregoriano nel 1582, veniva osservato come Capodanno da diverse culture, distanti come l'antica Roma e l'India. Il Capodanno era in origine celebrato dal 25 marzo al 1º aprile, prima che la riforma gregoriana lo spostasse indietro al 1º gennaio. In seguito a ciò, si creò in Francia la tradizione di consegnare dei pacchi regalo vuoti in corrispondenza del 1º di aprile. Il nome che venne data alla strana usanza fu poisson d'avril, per l'appunto pesce d'aprile.

comunicazione di massa hanno deliberatamente o involontariamente diffuso in molti paesi diversi pesci d'aprile (per gli inglesi April fool's day, per i tedeschi Aprilscherz). Persino giornali e televisioni considerate serie considerano il primo aprile un giorno in cui è lecito far passare per informazione corretta bufale anche notevoli.

Alcuni scherzi particolarmente riusciti sono:

  • San Serriffe: il quotidiano The Guardian pubblicò un supplemento riguardante questa isola inesistente (con allusione a "sans-serif", un tipo di carattere usato dalle tipografie)
  • Smell-o-vision: la TV pubblica inglese BBC fece un reportage su un test riguardante una nuova tecnologia che permette di trasmettere odori tramite le onde dell'aria. Diversi spettatori presero contatto con l'emittente per poter partecipare ai test.
  • Alberi degli spaghetti: ancora la BBC fece nel 1957 un reportage riguardante la raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ci furono spettatori che volevano comprarne.
  • Nuova unità di misura per il tempo: ad intervalli regolari ricompare la notizia che il tempo verrà misurato con un sistema metrico e non più con il sistema basato su 60.
  • Chiusura di Wikipedia: l'enciclopedia aveva annunciato per il primo aprile 2006 una chiusura a causa di una richiesta esplicita di una non identificata persona.
  • Berlusconi: si era diffusa una sua intervista su Telelombardia nella quale l'ex premier era pronto a chiamare come ministri Massimo Cacciari e Mario Monti in caso di pareggio alle elezioni del 2008. Successivamente la tv locale smentisce, ma l'effetto in campagna elettorale è stato forte.[1]

Talvolta, e paradossalmente, alcuni pesci d'aprile si sono rivelati una bufala anticipatrice (e perciò neppure tanto bufala) di qualcosa che si sarebbe poi verificato. Degno di menzione è quello, d'ambito tecnologico, organizzato verso la fine degli anni '80 da una televisione britannica che in una trasmissione per ragazzi presentò uno speciale tipo di walkman (il Chippy, che richiamava alla mente le fish and chips care agli inglesi) in grado di contenere centinaia di canzoni grazie ad un microchip (e il gioco di parole è facilmente comprensibile). Una decina d'anni dopo fu ideato un oggetto ormai di uso comune, specie tra i più giovani: il lettore MP3.

 

Cos'è Open Office?

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(da il blog di sleeping) 

Ho già sentito parlare di OpenOffice. In pratica, cos’è? E’ una brutta-copia gratuita di Microsoft Office? O una specie di versione prova distribuita da Microsoft stessa? O forse solo un visualizzatore di file Office?

Assolutamente no!! OpenOffice deve molto all’azienda Sun (che è la stessa che gestisce Java) e non ha nessuna relazione con Microsoft. E soprattutto non è una copia mal riuscita di Office, è un software a se stante, per certi versi simile a Office, ma con un cuore diverso. Diciamo che OpenOffice è un ottimo e completo sostituto del più conosciuto Microsoft Office (in pratica: di Word, di Excel e di PowerPoint) che forse già hai nel tuo PC, magari non originale (ma di questo parleremo dopo) e non un semplice visualizzatore di file. OpenOffice comprende, tra gli altri, Writer (che è il “corrispondente” di Word), Calc e Impress che sostituiscono rispettivamente Excel e PowerPoint di Microsoft. Oltre a questi tre programmi, comprende anche altri tre moduli che però non ho mai utilizzato seriamente, ma che potrebbero interessarti: Draw (per disegnare), Math (strumento che serve per creare complesse formule matematiche, le formule create possono poi essere incluse in tutti i programmi della suite.) e Base (programma di creazione e gestione di database, simile a Microsoft Access). In particolare, Math può essere interessante per chi ha occasione di scrivere formule in modo un po’ più professionale e più semplice.

 

 

Ma poi, scusa, se già sto usando Office, perché dovrei cercare dell’altro? A me basta e avanza e mi trovo anche più o meno bene… E poi non ho voglia di imparare ad usare un nuovo programma.

E qua viene fuori la parte più interessante dell’articolo: perché usarlo? I vantaggi principali sono molti, alcuni tecnici altri più pratici: è gratuito: e questa è la cosa che senza dubbio salta di più all’occhio. Il costo di Office è davvero improponibile. Si passa dai 139€ (prezzo accettabile, ma valido solo per gli studenti) a quasi 800€ (!!) per la versione più completa. E non venirmi a dire che è gratis, che si può scaricare da Internet o che “tanto me lo passa il mio amico”! Questo non è legale!! E tra l’altro può creare problemi sul vostro PC visto che i crack spesso contengono dei virus o programmi nocivi. Se un produttore di software ha deciso dei prezzi ha il diritto di farlo e non per questo siamo autorizzati a rubare il loro prodotto. Ma sicuramente siamo liberi di cercare alternative. E OpenOffice è senza dubbio la migliore in questo campo…

E’ più aggiornato: molti usano versioni di Office stravecchie che spesso hanno un’infinità di falle di sicurezza aperte, vuoi perché molti aggiornano Windows, ma pochi si preoccupano di aggiornare Office, vuoi perché potrebbe non essere più supportato il sistema operativo o l’Office che si sta usando. Certo, questo motivo non vale per tutti…

è open-source: (e cioè??) in pratica, significa che il codice sorgente di questo software è disponibile a tutti. Quello che più ti interessa di questo fatto (che può sembrare puramente tecnico e inutile ai fini pratici) è che all’interno di OpenOffice non si possono annidare spyware e altre schifezze e che nel caso ci fosse qualche bug verrà corretto in tempi brevissimi. A patto, ovviamente, di ricordarsi di controllare la presenza di nuove versioni dal menù “?”

Utilizza un formato di file libero: i formati di file di Office (tipicamente doc, xls, ppt) cambiano impercettibilmente di versione in versione rendendo di fatto una versione incompatibile con l’altra (e spesso anche con se stessa….) e obbligano chi vuole usarli a continuare ad aggiornare ad ogni nuova versione che tra l’altro ha un costo molto alto, oltre che dei requisiti di sistema maggiori. Al contrario, il formato utilizzato da OpenOffice (e non solo da lui…) si chiama OpenDocument  è standard e aperto e questo vuol dire che sarai in grado di accedere a quello che hai scritto anche tra 100 anni, con architetture, sistemi operativi e programmi diversissimi rispetto a quelli che stai usando oggi. Nessuno ti blocca all’interno di un software o di una casa di software particolare…

 

È impossibile… Microsoft è la più importante casa di software del mondo. I documenti creati con i suoi programmi saranno sempre leggibili. E poi OpenDocument è il formato proprietario di OpenOffice e lo leggi solo con quello.  Molti miei amici usano Office e non riusciranno a leggere i file che ho creato con OpenOffice…

Aspetta! Ci sono almeno tre errori in quello che stai dicendo. Intanto, OpenDocument non è il formato “proprietario” di OpenOffice. Ed è assolutamente sbagliato dire che si può leggere solo con OpenOffice.  A dire il vero, alla fine anche M$ è stata obbligata a supportarlo dal momento che sono stati davvero in molti (anche, ma non solo, pubbliche amministrazioni) a richiederlo. Hai quasi ragione, però, a dire che i tuoi amici con Office non potranno leggere il tuo OpenDocument, sebbene esista un software aggiuntivo che lo permette, ma con molte limitazioni. Lo trovi qua. Se invece ti basta leggere l’OpenDocument, ma non vuoi installare OpenOffice (perché?!), puoi usare OpenDocument Viewer. Ma se non vuoi “complicare” la vita ai tuoi amici, puoi inviare il file direttamente nel formato di Office usando OpenOffice. Infatti, questo permette di scegliere molti formati di salvataggio e la resa è davvero ottima. Inoltre potrai leggere i file in Office che i tuoi amici ti mandano. E tutto questo senza spendere niente. Ah, tra l’altro. I file in OpenDocument occupano spesso un decimo dello spazio occupato da quelli di Office. Un bel risparmio di dischi rigidi, soprattutto se gestisci molti file.  

 

Avevo letto che permette di esportare direttamente in PDF. E’ vero? Io uso molto questo formato, anche per lavoro.

Aspetta un secondo, ci stavo arrivando, esporta direttamente in PDF: nel caso abbiate bisogno di inviare un file e volete essere sicuri che il ricevente lo riesca a leggere (la modifica, in realtà, è abbastanza difficile, visto che non era lo scopo per cui è nato), la soluzione migliore è senza dubbio un bel PDF. Occupa poco spazio e la resa per la stampa è ottimale. Con OpenOffice li puoi creare senza dover installare stampanti PDF virtuali e altre amenità (cosa tuttavia possibile) e senza nessun altro software aggiuntivo. E’ una delle tante opzioni di salvataggio. Davvero estremamente semplice, oltre che molto curato. Occupa meno spazio: l’installazione completa di OpenOffice occupa meno di 300MB, Office richiede da 1,5GB a 2GB!!  Si blocca meno: questa è solo un’esperienza personale (ma confermata non solo da me) e forse può essere contestata, oltre che variare tra versione a versione di Office. Quindi non mi soffermerò molto su questo punto.

 

Sì, sì. OK, basta!! Mi hai convinto. Voglio provarlo. Dove lo trovo? E soprattutto sarà difficile da usare?

Per prima cosa, puoi trovare sempre l’ultima versione di OpenOffice da scaricare gratuitamente a questo indirizzo http://it.openoffice.org/ . Per quanto riguarda la difficoltà, la risposta è dipende. Se usi Office in modo assolutamente professionale, alcun funzionalità potrebbero mancare o essere diverse da usare in OpenOffice. Se il tuo utilizzo è basilare (e molto probabilmente è così), le difficoltà che incontrerai sono minime e ti troverai subito a tuo agio con la nuova interfaccia. Posso dirti che l’interfaccia di OpenOffice è molto più comprensibile e comunque meno rivoluzionaria di quella del nuovo Office 2007, che sinceramente lascia molto disorientati. Sotto c’è una foto per darti l’idea di come si presenta l’interfaccia, molto pulita, di OpenOffice in ambiente Windows:

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