giovedì 24 dicembre 2020

Smartworking

In questi mesi il coronavirus ha rivoluzionato la vita di molti italiani: scuole chiuse e in tanti costretti, o cortesemente invitati, a lavorare da casa. In passato lo chiamavamo telelavoro, ed era, più che una realtà, un sogno. In primavera, nelle zone a maggior rischio virus, molte aziende, anche quelle che non erano preparate al lavoro da casa, hanno avviato una sorta di «smart working di fatto». In molti, in questi mesi, stanno parlando di gigantesca opportunità per accelerare l’adozione di massa di quel lavoro agile di cui si parla da anni.

Riflettiamo su vantaggi e limiti del telelavoro. Stare lontano dall'ufficio ci fa capire quanto siamo importanti all'interno della nostra organizzazione: per chi si sente indispensabile (vedrà che il mondo continua anche senza di lui) e per chi pensa che il suo lavoro sia poco più che inutile (vedrà invece che i colleghi hanno bisogno di lui). E poi: cosa cambia se incontriamo un cliente dal vivo o lo sentiamo al telefono? Come funziona una riunione a video?

Il lavoro agile sin teoria piace a tutti: le aziende risparmiano e i dipendenti sono più rilassati, hanno più tempo libero, risparmiano sulle spese di viaggio, evitano di rimanere intrappolati nel traffico, possono gestire meglio i figli. Ci sono anche dei lati negativi naturalmente. Stare in ufficio vuol dire parlare più facilmente con i colleghi: una riunione in video-conferenza non è la stessa cosa di una riunione dal vivo. Guardarsi negli occhi quando si devono prendere decisioni importanti è sempre meglio.

Nel futuro forse la soluzione migliore sarà un giusto mix di lavoro da casa e in ufficio.

domenica 20 dicembre 2020

Cosa sono i pagamenti digitali

Il settore dei pagamenti digitali è in continua crescita ma nel 2021 , in Italia, potrebbe addirittura mettere le ali. I primi segnali positivi stanno già venendo da questo fine anno. Il meccanismo del Cashback (se paghi in digitale il governo ti rimborsa una percentuale della spesa)  sta mettendo le ali alle spese con carte ed app.

Rapidità, comodità e modernità sono le principali caratteristiche dei pagamenti digitali: in una società moderna e attiva digitalmente 24 ore su 24 è inevitabile che anche i settori di vendita e pagamento subiscano radicali modifiche.

Fino ad ora il metodo più diffuso è stato quello con carte: bancomat e carta di credito. Inserisco la carta nel pos o addirittura, per piccole somme con il più semplice contactless (avvicino alla carta). Potremmo classificare nei pagamenti elettronici anche i bonifici ormai comunemente eseguiti dal cliente senza andare direttamente in banca: dal pc ma ancora più comodamente dalla app della banca.

Infine in grande sviluppo ci sono tutte le modalità di pagamento con app dallo smartphone. in Italia per esempio ha avuto molto successo Satispay, nel nostro territorio molto diffusa, perchè nata a Cuneo.

Sono molti i vantaggi del pagamento elettronico: la maggior parte dei pagamenti digitali offre al cliente una valida copertura assicurativa per la merce acquistata online. In molti casi è possibile ottenere rapidi rimborsi in caso di restituzione del prodotto e risarcimenti validi nell’eventualità di una truffa.

I consumatori desiderano sicurezza ma anche semplicità e velocità: i pagamenti digitali sono ultraveloci. Con il pagamento digitale, se vado all'estero non mi devo procurare la moneta del luogo. Nessun problema per il cambio moneta.

venerdì 11 dicembre 2020

Tesla Semi, il tir elettrico


Le riprese effettuate nei pressi di Fremont rendono finalmente l'idea della potenza del camion elettrico Tesla. L'accelerazione bruciante è una delle tante caratteristiche dell'auto elettrica. Spesso si sente parlare di normali auto elettriche capaci della stessa accelerazione di auto sportive come Ferrari o Lamborghini.

Stavolta però l'accelerazione sotto la lente non è di un'auto o di una due ruote, ma di un mezzo molto molto più grande e pesantee allora fa ancora più effetto.

Quando si parla di mezzi pesanti, come il camion elettrico Tesla Semi, pensare a un'accelerazione improvvisa è decisamente meno scontato. Basta però guardare il video qui sotto per rimanere impressionati. Nel filmato girato da un utente nei pressi di Fremont (California) è stato immortalato un prototipo del camion di colore grigio, che dopo aver affrontato una curva a sinistra, trovandosi di fronte il rettilineo, è protagonista di un inaspettato scatto.

Nel breve video si può chiaramente vedere che il Semi guadagna velocità in modo incredibilmente rapido se si pensa che stiamo parlando di "bestione" con rimorchio. Il Tesla Semi privo di rimorchio del resto accelera da 0 a100 in circa 5 secondi (20 secondi con rimorchio a pieno carico).

Le prestazioni del Semi sono assicurate da quattro motori elettrici della stessa tipologia di quelli che troviamo sulla Tesla Model 3. La sua autonomia, stando alle recenti dichiarazioni di Elon  Musk, dovrebbe attestarsi intorno ai 1.000 km.




martedì 1 dicembre 2020

Tanta tecnologia italiana protegge i piloti di F1


L'incidente di Romain Grosjean durante il GP di Formula 1di domenica in Bahrain sarà ricordato a lungo per la sua drammaticità. Fortunatamente e questa è la cosa più importante, il pilota ne è uscito con le sue gambe. Per lui solo alcune ustioni soprattutto alle mani a causa dell'incendio scoppiato a seguito dell'impatto della sua monoposto contro le barriere protettive della pista. Qualcuno ha addirittura "gridato al miracolo".

In realtà, se il pilota oggi può sorridere ancora lo deve alla grande sicurezza che hanno raggiunto le monoposto di F1 che dal 2018 dispongono anche del sistema Halo che proprio in questa occasione ha salvato la vita a Grosjean. Ma cos'è e come funziona Halo?

Si tratta di un tubo curvato, in titanio, che sta davanti alla testa del pilota. Inizialmente i piloti non lo volevano perchè limita la visuale, ma possiamo dire che ha salvato già la vita di almeno due piloti.

C'è anche un po' di Italia in questa tecnologia. VSystem un'azienda di Fiorano (non a caso città vicino a maranello dove ha sede la Ferrari) è uno dei produttori del sistema. Halo deve resistere a forze spaventose di impatto di circa 10 tonnellate. 

Anche la scocca, l'abitacolo di Grosjean, è prodotta in Italia dalla Dallara. La cosiddetta cellula di sopravvivenza è realizzata in carbonio e rinforzata da strati di kevlar, materiale impiegato anche nei giubbotti antiproiettile. 

Molto importante anche la tuta che indossava il pilota, sempre italiana, visto che è stato avvolto dalle fiamme per 27 secondi riportando solo leggere ustioni. Sono realizzate in tre strati traspiranti di Nomex e deve resistere a 800 gradi.