lunedì 4 agosto 2025

L'impronta ecologica della produzione di microchip

Siamo soliti pensare che la transizione ecologica sia favorita dalla digitalizzazione ma l'impronta ecologica della produzione di microchip è significativa e complessa, coinvolgendo sia un consumo elevato di risorse naturali, come l'acqua e l'energia, sia l'emissione di sostanze chimiche e rifiuti pericolosi.

La produzione di microchip richiede grandi quantità di acqua ultra pura, necessaria per la pulizia e il raffreddamento durante i vari processi di fabbricazione. Una singola fabbrica di semiconduttori consuma milioni di litri d'acqua al giorno. Ad esempio, il Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore mondiale di chip, consuma circa 150.000 tonnellate di acqua al giorno. Questo dato diventa particolarmente critico in regioni soggette a siccità o scarsità idrica, come Taiwan, che sta già affrontando problemi legati alla gestione delle sue risorse idriche.

Taiwan, che rappresenta circa il 60% della produzione globale di semiconduttori, sta cercando soluzioni per migliorare l'efficienza nell'uso dell'acqua e ha investito in sistemi di riciclo. Tuttavia, l’isola è altamente vulnerabile a periodi di siccità, che potrebbero mettere a rischio la produzione. Le risorse idriche non sono infinite.
La domanda di microchip è in crescita esponenziale e comporta una pressione crescente sull'industria per incrementare la produzione e, di conseguenza, sui sistemi ambientali coinvolti.





Nessun commento:

Posta un commento