mercoledì 19 settembre 2018

Dallo sterco alla carta

Alcuni ricercatori  hanno ideato un metodo alternativo per produrre carta: sfruttare il letame di alcuni animali. L'idea è venuta ad un chimico mentre era in vacanza a Creta, quando ha visto alcune capre che stavano ruminando in un prato.
Lo sterco di animali erbivori come capre, mucche, cavalli ed elefanti è materia vegetale solo parzialmente digerita e contiene una quantità di cellulosa che può arrivare al 40%. Essa è facilmente recuperabile, con procedimenti che richiedono meno energia e meno trattamenti chimici per trasformarla in fibre pronte per fare la carta rispetto alla cellulosa ricavata dal legno grezzo. Inoltre, la materia prima non manca: pensiamo per esempio agli allevamenti di bovini. Ma, soprattutto, questo eviterebbe il taglio di milioni di alberi, dato che oltre il 40% del legname nel mondo viene usato per la produzione di carta.

martedì 18 settembre 2018

Pannelli in legno X-Lam

Il legno lamellare incrociato (Xlam o compensato di tavole) è un materiale costruttivo di nuova generazione, con proprietà meccaniche migliori e più uniformi rispetto agli elementi in legno massiccio o in legno lamellare incollato in una sola direzione.
Gli elementi in Xlam sono composti da tavole in legno massiccio disposte a strati incrociati (cioè con direzione delle fibre alternata), incollate insieme sotto grandi pressioni per formare un unico elemento massiccio piano, con capacità portante in entrambe le direzioni.
Come materia prima viene solitamente usato legno di conifera, sottoposto ad un processo di essiccazione che lo porta a un’umidità del 12%, valore per il quale il legno è naturalmente protetto dagli agenti biologici come funghi, insetti e muffe.
I pannelli vengono realizzati, in base al tipo di utilizzo e alle richieste di resistenza, con un numero dispari di strati – 3,5,7 o più fino ad uno spessore massimo di 60 cm. L’orientamento relativo delle tavole nei singoli strati è di 90°.
L'incollaggio incrociato permette di avere resistenza in entrambe le direzioni e si evitano spaccature in direzione ortogonale alla fibratura. Inoltre ciò assicura stabilità delle dimensioni del pannello, riducendo a valori trascurabili ritiro e rigonfiamento.
Con un adeguato collegamento dei vari i pannelli usati per le pareti e per i solai, la struttura acquista una notevole resistenza al vento e ai terremoti.
I pannelli in legno massiccio a strati incrociati Xlam hanno una resistenza al fuoco significativamente maggiore rispetto a quella che normalmente assegnamo agli elementi costruttivi in legno e supera quella dell’acciaio e addirittura quella del calcestruzzo. Il legno è infatti un ottimo isolante che conduce il calore da 300 a 400 volte più lentamente rispetto all'acciaio. Gli elementi si carbonizzano lentamente dalla superficie verso l'interno, mentre lo strato carbonizzato riduce ulteriormente la conducibilità dell'elemento ed evita che l'ossigeno arrivi al legno intatto.
Per quanto riguarda la velocità di carbonizzazione, per i pannelli in XLAM si può calcolare che la resistenza media al fuoco di un pannello a 3 strati sia di 30 min, per un pannello a 5 strati si raggiungono i 60 min, mentre per pannelli più spessi e pareti con più strati si arriva anche a 90 min o più.

venerdì 14 settembre 2018

Cibo con prodotti scartati

Un grande gruppo di supermercati olandese ha messo in vendita, per la prima volta, prodotti realizzati con cibi destinati a essere scartati.  Questa iniziativa contro lo spreco ha preso il via a Weneigen, una cittadina a 100 km da Amsterdam. La catena di supermercati Jumbo ha creato la prima linea di prodotti fatti con gli scarti alimentari: birra realizzata con pane raffermo, zuppa da verdure rovinate, sidro con mele ammaccate e sapone fatto con bucce d'arancia (foto a destra). L'iniziativa fa parte del programma "United against food waste" (uniti contro lo spreco del cibo) del governo olandese, che vuole dimezzare entro il 2030 la quantità di cibo buttato.
I risultati sono confortanti: nella prima settimana sono stati più di 700 i prodotti venduti, il doppio di quelli del reparto dedicato ai cibi biologici. Un segnale che indica che con progetti concreti si può riuscire a ridurre i 220 milioni di tonnellate di cibo sprecati ogni anno. "United against food waste" (che coinvolge gruppi pubblici e privati e università) sta studiando le reazioni dei consumatori verso questo tipo di alimenti per promuoverli al meglio.

domenica 2 settembre 2018

Le onde elettromagnetiche

E' passato più di un secolo da quando l'elettricità è entrata nella vita di tutti i giorni. Da allora ha trasformato talmente la nostra esistenza che non sarebbe neppure immaginabile non solo il farne a meno, ma limitarne appena l'uso. Oltre a questo fatto, non dobbiamo dimenticare che la materia e quindi noi stessi esistiamo solo grazie all'elettricità che tiene insieme gli atomi. I nostri occhi vedono solo perché sono sensibili alla radiazione elettromagnetica.
L'elettricità mette a disposizione nelle nostre case in maniera semplice, sicura, economica e non inquinante una fonte di energia che si presta meglio di qualsiasi altra agli usi più disparati.
L'elettricità ha varie forme. Essa entra nelle nostre case non solo tramite i fili "della luce" ma anche sotto forma di onde, le cosiddette Onde Elettromagnetiche (E.M.). Le onde E.M. più potenti che entrano in casa sono le onde luminose, in particolare la luce solare. L'energia trasportata dal Sole sotto forma di onde E.M. rende possibile la vita sulla Terra.
Naturalmente come tutte le fonti di energia l'elettricità può essere pericolosa: la scossa elettrica e la folgorazione sono i rischi dell'elettricità, tanto è vero che ogni anno un certo numero di persone perde la vita in incidenti sul lavoro e domestici. 
Purtroppo spesso si dimenticano i rischi reali mentre ci si concentra su quelli presunti che colpiscono maggiormente l'immaginazione.         
Sappiamo bene che una sovrabbondanza di energia può avere effetti dannosi: troppa luce abbaglia e ancora di più brucia la retina. I raggi ultravioletti (ancora elettricità!) abbronzano ma troppi possono provocare il cancro alla pelle. Quello che conta è l'energia rispetto alla zona sui cui essa si riversa. Un Laser da 2 millesimi di Watt guardato a lungo direttamente ci renderà ciechi perché la sua energia è molto concentrata mentre possiamo fissare senza problemi una lampadina da 40 Watt la cui luce si diffonde in tutte le direzioni.         
Oltre alle onde luminose sappiamo che entrano nelle nostre case onde prodotte artificialmente da stazioni radio, TV, telefonini, computers, ecc. Tutte queste onde trasportano energia in maggiore o minore misura. Il loro effetto sull'organismo è variabile (perché sono onde con caratteristiche diverse) ma sempre in primo luogo conta l'energia o la potenza.         
Il forno a microonde cuoce un pollo fornendo energia che viene depositata nel pollo da onde E.M. e si trasforma in calore. L'energia necessaria alla cottura è all'incirca la stessa che ci vorrebbe per cuocerlo in un normale forno, solo che con la cottura a microonde non ci sono dispersioni e in complesso il metodo è più efficiente, per cui il pollo cuoce prima.         
Il telefonino irraggia energia che in parte si deposita nella testa di chi parla. Il meccanismo che si innesca è lo stesso del forno, con la differenza che, essendo l'energia molto inferiore, non si ha la "cottura" ma solo un riscaldamento locale dei tessuti. Su questo argomento sono da tempo in corso studi che non hanno evidenziato per il momento effetti dannosi.
Gli elettrodotti e l'impianto elettrico di casa generano deboli campi elettromagnetici ma non producono onde E.M. dato che la loro frequenza (50 Hz) è troppo bassa. Mentre i campi associati a onde si propagano a grande distanza dalla sorgente i campi delle linee elettriche "muoiono" rapidamente allontanandosi da esse. Lo stesso vale per i comuni elettrodomestici (phon ecc.)      
La potenza di un ripetitore per telefonia mobile è maggiore di quella di un telefonino. Tuttavia il fatto che il telefonino sia posizionato accanto alla testa comporta che l'effetto di riscaldamento da esso prodotto è in pratica molto maggiore di quello del corrispondente ripetitore.
L'elettrosmog denota l'insieme dei campi E.M. prodotti artificialmente. Si tratta di un termine giornalistico in uso solo in Italia ed entrato nel lessico corrente. Ha una connotazione negativa che suggerisce di includere i campi E.M. fra le fonti di inquinamento.
L'elettrosmog è un serio problema per la salute?
Occorre distinguere fra campi a bassa frequenza (linee elettriche, elettrodomestici) e ad alta frequenza (telefonini), dato che i due casi sono completamente diversi. Il problema delle basse frequenze è stato studiato ormai da oltre 20 anni concludendo che i rischi, ammesso che esistano, sono molto bassi. Data la bassa pericolosità è operativamente difficilissimo ottenere risultati dagli studi epidemiologici. Ci sono inoltre troppi fattori di disturbo che rendono le conclusioni assai incerte. Per quanto riguarda i telefonini le conclusioni sono simili ma lo studio è stato fatto per forza di cose da un tempo molto inferiore (1992). Tuttavia molti fenomeni connessi con l'effetto sull'organismo delle onde radio in generale sono stati investigati fin dagli anni '30.
Non si è trovata una relazione dose-effetto, ossia un aumento dei casi di malattia con l'aumentare dell'esposizione al campo (la "dose"). La mancanza di una relazione dose-effetto rende tutta la teoria dell'elettrosmog poco plausibile. Inoltre, in assenza di tale relazione non ha senso imporre dei limiti di esposizione.