martedì 31 marzo 2020

Condividere una connessione mobile tramite hotspot o tethering su Android

Puoi succedere di dover lavorare o comunque aver necessità di connessione da PC o Tablet ma non essere in casa, quindi non avere a disposizione la rete WiFi. Come fare? D’altro canto oggi abbiamo a disposizione offerte di connessione dati su telefono molto corpose, anche 50 Gb, che potrebbero bastare per ogni nostro uso, in casa e fuori casa. Vediamo come fare per condividere la connessione del telefono.
Condividere una connessione mobile tramite hotspot o tethering su Android
In mancanza di una rete WiFi è possibile utilizzare la connessione dello smartphone per connettere a Internet un tablet o un pc. Per questo tipo di condivisione della connessione puoi utilizzare il tethering o un hotspot presente sulla maggior parte dei telefoni Android o iPhone.
Passaggio 1: attiva l'hotspot del telefono
1. Apri Impostazioni sul telefono.
2. Entra in Connessioni o Rete, Internet Hotspot o Tethering  Hotspot Wi-Fi.
3. Attiva Hotspot Wi-Fi.
4. Per controllare o modificare un'impostazione di Hotspot, come il nome o la password entra nel menu dei tre puntini in alto a destra. Se necessario, tocca prima Configura hotspot Wi-Fi. Per esempio immaginiamo di impostare come nome di rete “ROMINA” e password: 30marzo
Passaggio 2: connetti un altro dispositivo all'hotspot del telefono
1. Sull'altro dispositivo entra nelle reti WiFi e scegli la rete ROMINA e inserisci password 30marzo
2. Fai clic su Connetti.
Puoi condividere i dati mobili del telefono con più dispositivi (al massimo 10).



lunedì 30 marzo 2020

Social e bambini

C'è un rapporto del Children Commissioner inglese che riguarda i bambini fino a 13
anni e l'uso di internet, che riporta un dato preoccupante: risulta infatti che sui social ogni bambino entro quell'età abbia già ben 1300 foto e video pubblicate. Il tutto, postato dai genitori.
Puoi immaginare cosa succede quando i bambini iniziano a usare loro stessi i social media: il dato esplode, toccando la cifra di 70.000 pubblicazioni entro i 18 anni.
Peccato che dietro a questo numero ci siano delle persone, che più o meno inconsapevolmente svelano dati sensibili, come l'indirizzo di casa e l'età, e anche una marea di altre informazioni su abitudini e comportamenti che sarebbe meglio tenere
per sé. Per privacy, certo, ma anche per sicurezza.

venerdì 27 marzo 2020

La fotografia di come sono gli italiani oggi

Il Rapporto Censis fotografa e analizza molti aspetti del nostro stile di vita. Dall'indagine più recente risulta che noi italiani usiamo moltissimo il cellulare (l’87% di noi ce l'ha in tasca), e siamo appassionati di Facebook e YouTube, i due siti più popolari tra gli utenti del nostro Paese. Anche Instagram non se la passa male, ed è il social più in ascesa. 
I telegiornali sono la fonte privilegiata di notizie(il 60% di noi si informa così),seguita da Facebook, dai giornali radio e dai motori di ricerca internet. La televisione (digitale terrestre) anche se in calo rispetto all'anno scorso, ha una popolarità pari al 92%. E stabile la tv satellitare mentre cresce quella via internet.

Solo il 36% degli italiani legge i giornali quotidiani, però si è registrata una piccola risalita sia dei mensili sia dei settimanali. Ci piace fare shopping online, per il 38%, ma non ci piace prenotare visite mediche tramite web (8%). Forse le riteniamo troppo importanti per affidarci alla rete, chissà.

lunedì 23 marzo 2020

Fake News

Il termine inglese fake news indica articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici con l'intenzione di disinformare o di creare scandalo attraverso i mezzi di informazione.Con l'avvento di Internet, soprattutto con la condivisione sui soacial media, è aumentata molto la diffusione di notizie. Ogni notizia falsa non è mai casuale, ha sempre dietro uno scopo non sempre facilmente percepibile.
Ultimamente l’espressione "fake news" è stata utilizzata per indicare fenomeni molto diversi tra loro: errori di stampa, bufale, teorie complottiste, concetti satirici utilizzati impropriamente come fonti giornalistiche, la diffusione di notizie non verificate, la propaganda politica, le informazioni false lanciate da siti messi on-line per generare profitti da click-baiting. Le notizie false sono scritte e pubblicate per catturare l'attenzione del lettore, questo è il primo scopo.
Le fake news possono essere considerate oggi come un “virus” che si diffonde tra tutti coloro i quali vengono sottoposti alla disinformazione online e non solo. Infatti, spesso le soluzioni a tale problematica sono simili ai programmi “antivirus”, aventi l’obiettivo di identificare la fonte primaria della notizia falsa e bloccarla in tempo affinché quest’ultima non possa “infettare” ulteriori utenti.
Molti autori hanno studiato il fenomeno e cercato di spiegarne le motivazioni per cui vengano prodotte fake news: propaganda, profitto, influenza politica e interesse particolare, favorire una certa categoria di persone, cattivo giornalismo, parodia, semplice provocazione.
Quali strategie mettere in atto per non cadere nell'inganno?
Consultare e confrontare più fonti di informazione, non condividere senza verificare (è faticoso ma importante). Ma se ti succede di diffondere un contenuto falso, cerca di correggerti velocemente. Cerca di avere un atteggiamento scettico verso l’informazione, non dare niente per scontato, anche se a volte viene da voci note e famose. Usa il pensiero critico, usa la tua testa, domandati: può essere vero? Confrontati con chi ti sta vicino.
E guarda questo video per approfondire

sabato 14 marzo 2020

Autodisciplina

Di questi tempi di scuola “da casa” mi sembra importante farvi riflettere sul concetto di autodisciplina. Mentre a scuola ci sono i prof che stressano, a casa, è vero ci sono i genitori, ma non poi tanto: i genitori devono andare a lavorare e voi siete liberi di lavorare o no. Ma studiate per i professori? Direi proprio di no, lo fate per voi stessi, perché volete crescere, perché ci tenete al vostro futuro.
A volte per raggiungere grandi obiettivi tutto quello che serve è un po’ di auto-disciplina. Un articolo sulla disciplina e come accrescerla.
“Il prezzo della disciplina è nulla rispetto al prezzo del rimpianto.” (Robin Sharma)
La disciplina è libertà. Se ci pensi l’auto-disciplina permette di raggiungere obiettivi (nell’educazione, nel lavoro, nello sport, nell’alimentazione, …) che ci rendono liberi… liberi dai nostri limiti e dai limiti imposti dagli altri.
Avere disciplina significa… fare quello che pensiamo, senza reagire in base a come ci sentiamo. Avere disciplina significa… sostituire i “dovrei” con i “voglio”. Avere disciplina significa… essere disposti a fare qualche piccolo sacrificio nel nostro presente per costruire il nostro futuro.
Come sviluppare la propria disciplina?
  1. Conosci te stesso: se non sai cosa vuoi veramente, non puoi sviluppare la disciplina necessaria per ottenerlo. Definisci i tuoi obiettivi e possibilmente scrivili da qualche parte.
  2. Sii consapevole: per avere auto-disciplina devi essere consapevole di quello che stai facendo di giusto e… di sbagliato. Se continui ad avere comportamenti sbagliati senza rendertene conto, come puoi raggiungere il tuo obiettivo? Prova a pensare alle tue abitudini ed immagina a quale potrebbe essere il loro impatto tra 5 – 10 anni. Mettici impegno. Quando decidi di raggiungere un obiettivo, decidi sul serio e possibilmente tieni nota dei tuoi progressi.
  3. Abbi coraggio. Pensi che sia una passeggiata accrescere la propria disciplina? Non lo è. Ci saranno momenti in cui fare quello che hai deciso di fare sarà difficile, fastidioso, addirittura doloroso. Per superare questi momenti dovrai avere coraggio. Ma ti garantisco che  le soddisfazioni non mancheranno.
  4. Ascoltati. Il più grande nemico della tua auto-disciplina e quella vocina che continua a ronzarti nella testa: “dormo ancora 5 minuti…”, “in palestra ci vado domani…”, “ancora un po’ su Facebook e poi inizio a lavorare / studiare…” . Se vuoi allenare la tua auto-disciplina segui il consiglio di Mr. Nike: “Just do it”.

Alcuni strumenti utili
  • La tecnica dei 30 giorni: prendi una nuova abitudine ed impegnati a rispettarla per almeno 30 giorni; se dopo 30 giorni avrai notato dei vantaggi, proseguire sarà una passeggiata, altrimenti potrai lasciar perdere senza sensi di colpa.
  • Streaks: è un’applicazione che ti permette di registrare i tuoi progressi giorno dopo giorno, mettendo una bella X sul calendario virtuale.

mercoledì 11 marzo 2020

Microletta e Microlino

L’azienda familiare svizzera che da tempo ha investito nella mobilità elettrica alternativa e che commercializza un milione e mezzo di monopattini a batteria kickscooter l’anno ha quasi pronti per noi Microletta e Microlino.  Le linee di entrambi i veicoli hanno una estetica molto italiana
La Microlino  nasce alla Icona Design di Torino, mentre la Microletta (scooter a tre ruote) è stata disegnata da uno studente di Fossano (CN) dell' istituto Europeo di Design sempre di Torino. Cervelli tutti piemontesi. Il progetto del 22enne è piaciuto talmente agli svizzeri della Micro, che lo scorso settembre si era già guadagnato un contratto di lavoro. E di italiani, alla Micro, ce ne sono parecchi. La Micro ha già sottoscritto con una azienda torinese i contratti per la produzione del quadriciclo da 2,43 metri di lunghezza annunciato con un’autonomia di 150 km. Lo stesso motore a zero emissioni da 15 CV sarà italiano. Equipaggiato con un divano, il quadriciclo offre due posti, ed una velocità massima di 90 km/h. Il debutto sul mercato è previsto per il 2021 ad un prezzo di 12.000 euro.
La Microletta è uno scooter a tre ruote che si richiama all Vespa e alla tre ruote MP3 della Piaggio. La batteria dovrebbe garantire fino a 100 chilometri di autonomia. La velocità massima è di 80 orari. Non arriverà prima del 2022 è costerà quasi 5000 euro.

martedì 3 marzo 2020

Alan Turing

Un ragazzino straordinariamente portato per le materie scientifiche, malvisto dagli insegnanti per via dello scarso interesse per il latino, piuttosto timido che vive nel Regno Unito, un paese molto attento alle differenze di classe. Un genio che dopo aver ottenuto a stento il diploma, viene ammesso al King’s College di Cambridge dove  può dedicarsi allo studio della meccanica quantistica, della logica e della teoria della probabilità senza altre seccature.
Diventerà famoso per la “Macchina di Turing”, di fatto il prototipo del primo computer. L’idea geniale consiste nello spezzare le istruzioni in semplici sequenze da dare alla macchina costruendo algoritmi a misura di ogni problema, un approccio che avrà grande influenza sullo sviluppo dell’informatica.
Per questa ragione Turing è giustamente considerato il padre dell’intelligenza artificiale; era infatti sua convinzione che si potessero costruire apparati in grado di simulare i processi del cervello umano. Un suo lavoro scientifico noto come “Test di Turing” descrive un esperimento mentale: far dialogare una persona chiusa in una stanza con un altro umano e con una macchina; nel caso in cui non si riesca a distinguere l’uomo dalla macchina, secondo Turing si può legittimamente affermare di essere in presenza di una “macchina intelligente”.

Nel 1939 la Germania nazista invade la Polonia e la Gran Bretagna entra in guerra. All’età di 28 anni Turing è il capo dei ricercatori impegnati nel decifrare i codici tedeschi. Compito particolarmente difficile poiché “Enigma”, la macchina tedesca,  generava un codice continuamente nuovo e apparentemente impossibile da decifrare.
Secondo gli storici, il lavoro di di Turing fu importante al punto da accorciare la durata della guerra di un paio di anni. Questa attività rimase segreta per ordine del governo britannico, segreto che impedì a Turing di ricevere riconoscimenti ampiamente dovuti. Queste attività divennero di dominio pubblico solo nel 1974 quando Turing e molti dei suoi colleghi erano morti da tempo.
Ti piace questa storia? C'è un bel film che la racconta: The Imitation Game