Spegnere e riaccendere funziona in moltissimi casi e non solo per i dispositivi che abbiamo in tasca o sulla scrivania. Treni, forni, automobili, monitor per ospedali, aeroplani, sonde spaziali hanno al loro interno computer più o meno evoluti a seconda dei casi, con programmi che li fanno funzionare grazie alle istruzioni contenute nel loro codice. Che siano semplici e rudimentali o estremamente complicati, possono tutti contenere al loro interno errori di programmazione che in alcune circostanze causano malfunzionamenti. Talvolta i problemi si risolvono da soli, per esempio con la chiusura del programma che li ha causati, ma in altri casi continuano a rallentare il computer facendogli svolgere del lavoro inutile e occupando grandi porzioni della memoria temporanea (RAM). Dopo un certo periodo di tempo, la memoria disponibile si esaurisce e si ha un fallimento del programma o del sistema. Allora spegni e riaccendi. Semplice.
lunedì 18 novembre 2024
Spegnere e riaccendere, semplice
lunedì 11 novembre 2024
Data base
I database non sono solo utili per organizzare informazioni come una lista di amici, sono anche usati dalle aziende, dai social network, dalle app e persino dai videogiochi. Ogni volta che usi Instagram, ad esempio, tutte le tue foto, i mi piace e i commenti sono salvati in un database. Così, ogni volta che accedi, l'app recupera quelle informazioni dal database e te le propone.
In pratica, i database servono per mantenere le informazioni ordinate, accessibili e sicure, rendendo più semplice gestirle, aggiornarle e trovarle quando serve. A conti fatti non sono altro che dei semplici file con un’appropriata estensione che vengono memorizzati sull’hard disk di un computer.
I dati o “informazioni” sono organizzati nel database tramite “Tabelle” e “Colonne”. L’esempio più semplice di DB può essere una tabella di excel o fogli di Google. E’ un DB il registro elettronico scolastico, le migliaia e migliaia di prodotti presenti su Amazon, con immagini, prezzi, caratteristiche, oppure l’elenco dei libri di una biblioteca con autore, titolo, editore, data del prestito, della restituzione.
lunedì 4 novembre 2024
Cosa sono i Big Data?
In parole povere, i big data sono pacchetti di dati grandi e complessi così voluminosi che i software di elaborazione dati tradizionali non possono gestire. Ma questi enormi volumi di dati possono essere utilizzati per affrontare problemi aziendali prima non immaginabili.
Negli ultimi anni sono emerse altre due "V": valore e veracità. I dati hanno un valore intrinseco. Ma sono inutili fino a quando il valore non viene scoperto. Altrettanto importante: quanto sono "veri" i tuoi dati? E quanto ti puoi affidare a loro?
Oggi, i Big Data sono diventati capitale. Pensate ad alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, Google, Facebook, Amazon, sono ricchissime proprio in virtù dei dati in loro possesso e della capacità di analizzarli.
I recenti progressi tecnologici hanno ridotto moltissimo il costo dell'archiviazione e dell'elaborazione dei dati: con un volume maggiore di Big Data, diventato ora più economico e più accessibile, puoi prendere decisioni aziendali più accurate e precise.
I Big Data consentono di anticipare la domanda dei clienti: Netflix per esempio ci suggerisce i film che probabilmente sono di nostro gradimento. Oppure consentono di effettuare una manutenzione preventiva: analizzando dati come l’anno, la marca e il modello o i messaggi di errore è possibile prevenire le rotture di macchine e attrezzature. Nel commercio è fin troppo facile, trcciando i nostri acquisti con le carte fedeltà, le aziende ci inviano offerte mirate. Nella produzione i Big Data consentono di prevedere le richieste future e quindi anticipare appunto la produzione.
lunedì 28 ottobre 2024
L'energia nucleare in Italia
Negli anni successivi, c'è stata una certa oscillazione riguardo alla posizione sull'energia nucleare. Alcuni partiti politici e attori del settore energetico hanno sollevato la possibilità di reintrodurre l'energia nucleare come parte della strategia energetica nazionale, sottolineando i potenziali benefici in termini di sicurezza energetica e di riduzione delle emissioni di gas serra.
Tuttavia, nonostante ci siano state discussioni in merito, finora non c'è stata una chiara inversione di rotta riguardo alla decisione di uscire dall'energia nucleare. Il divieto rimane in vigore, e la maggior parte delle forze politiche italiane non sembra sostenere attivamente un ritorno all'energia nucleare. L'opinione pubblica continua a mostrare una forte avversione nei confronti di questa fonte energetica, con sondaggi che indicano una scarsa accettazione da parte della popolazione.
Invece, l'Italia ha concentrato i suoi sforzi sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sull'efficienza energetica come pilastri della sua strategia energetica. Il paese ha un grande potenziale per fonti come l'energia solare, l'eolico e l'idroelettrico, e negli ultimi anni sono stati fatti progressi significativi nell'aumento della capacità installata di energie rinnovabili.
Occorre ricordare che il nucleare offre potenza e continuità di energia, ma anche notevole complessità di costruzione delle centrali, a differenza delle rinnovabili che sono incostanti, meno potenti ma facili da installare.
lunedì 21 ottobre 2024
Anche la Spagna si avvia verso l'abbandono dell'energia nucleare?
Una delle principali ragioni dietro la decisione della Spagna potrebbe essere il desiderio di ridurre i rischi associati all'energia nucleare, come potenziali incidenti o problemi legati allo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Anche se gli incidenti nucleari gravi sono molto rari, come dimostrato da Chernobyl e Fukushima posso avere conseguenze molto gravi e possono avere un impatto duraturo sull'ambiente e sulla salute umana. Inoltre, lo smaltimento dei rifiuti nucleari è un problema non risolto in molti paesi e richiede soluzioni a lungo termine.
D'altro canto l'energia nucleare è una fonte energetica a basse emissioni di carbonio. Le centrali nucleari non producono emissioni di gas serra durante il funzionamento, il che le rende attraenti per affrontare il cambiamento climatico. Soprattutto l'energia nucleare può garantire una fornitura energetica affidabile e continua, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche o dalle fluttuazioni nella disponibilità di risorse naturali come il sole o il vento.
Per quanto riguarda gli altri paesi europei, ci sono differenze significative nelle politiche energetiche e nelle strategie di transizione verso fonti energetiche più sostenibili. Ad esempio, la Germania ha annunciato il piano di uscire gradualmente dall'energia nucleare entro il 2022, dopo l'incidente di Fukushima, e sta investendo pesantemente nelle energie rinnovabili come l'eolico e il solare. Altri paesi come la Francia, al contrario, dipendono in gran parte dall'energia nucleare e hanno piani per espandere o mantenere la loro capacità nucleare.
lunedì 14 ottobre 2024
Case ecologiche
Il concetto di case ecologiche si inserisce perfettamente nel contesto dell'edilizia sostenibile, che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo come risposta alla crescente preoccupazione per l'impatto ambientale delle costruzioni. Queste abitazioni non solo mirano a ridurre l'impatto ambientale durante la fase di costruzione, ma anche nel corso della loro vita utile, attraverso l'ottimizzazione dei consumi energetici e l'uso di fonti di energia rinnovabile.
L'UE ha stabilito standard rigorosi per l'impatto ambientale, i consumi energetici e le emissioni delle nuove costruzioni a partire dal 2020, rendendo le case ecologiche parte integrante del panorama edilizio contemporaneo. Queste abitazioni si distinguono per una serie di caratteristiche chiave che le rendono altamente sostenibili. Tra queste caratteristiche si includono un isolamento termico efficiente, l'uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale, l'implementazione di sistemi per la produzione di energia rinnovabile e il recupero delle acque piovane e reflue.
I materiali utilizzati per la costruzione di case ecologiche sono attentamente selezionati per massimizzare l'efficienza energetica, garantire una lunga durata e ridurre al minimo l'impatto ambientale. Legno, canapa, cellulosa, sughero e altri materiali naturali sono preferiti per le loro proprietà isolanti e la loro sostenibilità ambientale. Inoltre, vengono installati impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e impianti solari per la produzione di acqua calda, riducendo così la dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabile.
Per quanto riguarda i costi, le case ecologiche possono avere un prezzo iniziale più elevato rispetto alle costruzioni tradizionali, principalmente a causa dei materiali e delle tecnologie innovative utilizzate. Tuttavia, nel lungo periodo, queste abitazioni possono offrire significativi risparmi energetici e benefici ambientali, rendendo l'investimento iniziale un investimento valido per coloro che sono interessati a ridurre il loro impatto ambientale e le spese energetiche a lungo termine.
lunedì 7 ottobre 2024
I nostri video possono far male al clima
Riprendere foto e video è così semplice che tendiamo a farlo in continuazione, anche più volte al giorno. Senza neppure pensarci registriamo automaticamente nel cloud (per esempio Google Drive) foto e video che riprendiamo con lo smartphone.
Questo servizio, che molte aziende offrono gratuitamente entro certi limiti di spazio di memoria, ha anche il vantaggio di rendere disponibili i dati, in qualsiasi momento, su qualunque dispositivo. Finisce così che, senza neppure pensarci, registriamo automaticamente nel cloud tutto ciò che riprendiamo, anche quando si tratta di prove venute male, che nessuno guarderà mai più. Lo spreco legato all’inutile occupazione di spazio di memoria riguarda specialmente i video; anche quando il nostro dispositivo usa algoritmi di compressione dei dati molto efficaci, infatti, ogni minuto di video occupa tanta memoria quanto 50 o 100 fotografie.
lunedì 30 settembre 2024
Google e Apple, amici e nemici
L’accusa del governo statunitense è che Google abbia mantenuto la sua posizione dominante nel mercato in modo illegittimo manipolando gli utenti affinché non utilizzassero prodotti alternativi, come Bing, il motore di ricerca di Microsoft. Quest’ultima ha recentemente dichiarato di aver investito più di cento miliardi di dollari nello sviluppo di Bing ma nonostante questo sforzo il mercato è rimasto saldamente in mano a Google, che ad aprile controllava oltre il 90% delle ricerche online mentre a Bing rimaneva meno del 4%.
Secondo il dipartimento della Giustizia lo strapotere di Google è stato costruito grazie ad accordi commerciali tra il motore di ricerca e Apple, Samsung e vari operatori telefonici. A tal proposito Google ha tentato di dimostrare che queste società hanno scelto Google come partner perché si trattava di un «prodotto superiore», ma secondo l’accusa lo strapotere è invece dovuto a pratiche anticoncorrenziali.
Al centro del caso ci sono i 20 miliardi di dollari che Google paga annualmente ad Apple per essere il motore di ricerca di default di ogni iPhone e del browser Safari. Anche Firefox dal 2005 viene pagata da Google per essere il motore di ricerca predefinito.
Secondo il dipartimento di Giustizia, si tratta di cifre così colossali che praticamente nessuna azienda del settore – eccetto Google – può permettersi di spendere e che le hanno permesso di mantenere, negli ultimi vent’anni, una posizione dominante. Google ha potuto così schiacciare la concorrenza non solo dei servizi indipendenti o sviluppati da startup, ma anche di Microsoft.
Nonostante Apple critichi da tempo Android, il sistema operativo mobile di Google, per il tracciamento dei suoi utenti a fini pubblicitari, le somme versate annualmente dalla stessa Google sono diventate sempre più importanti per Apple, specie da quando le vendite di iPhone hanno cominciato a diminuire.
Google ha provato a minimizzare le accuse ricordando che qualsiasi utente può cambiare il motore di ricerca in «un paio di click» ma la possibilità di cambiamento non rappresenta una vera alternativa per gli utenti che di solito sono pigri e mantengono il motore predefinito.
lunedì 23 settembre 2024
I nuovi Palazzi delle società high tech
Sono di sicuro innovative, firmate dagli archistar (architetti di fama mondiale), autosufficienti ma spesso inaccessibili e decisamente staccate dalle città. Dall'astronave della Apple alle serre sferiche di Amazon, fino al villaggio di Facebook e alla nuova sede modulare di Google. Ecco come i grandi dell'hi-tech ridisegnano i loro quartier generali e abbandonano l'idea di campus universitario abbracciando quella di fortezza o reggia: potremmo dire le nuove Versailles. Alcune sostengono sia per migliorare la qualità lavorativa dei dipendenti, ma di fatto sono i nuovi simboli del potere.
L’astronave della Apple a Cupertino, l'Apple Park, è solo un esempio. Concepita da Steve Jobs, l’ha disegnata sir Norman Foster. Un disco con una circonferenza di un chilometro e mezzo, 260 mila metri quadrati per ospitare 12 mila dipendenti. Città cinta da mura alte quattro piani con un giardino interno ombreggiato da novemila alberi. Sorge in una delle aree più costose del pianeta: 160 milioni di dollari il prezzo del terreno, cinque miliardi quello dell’edificio.
La nuova sede di Amazon, dello studio Nbbj, è invece un grattacielo da quattro miliardi di dollari che verrà terminato nel 2018 a Seattle. Oltre 306 mila metri quadrati su 37 piani. Più tre grandi sfere trasparenti alla base accessibili solo ai dipendenti: conterranno una foresta equatoriale in omaggio al nome della compagnia di Jeff Bezos. Sempre la Nbbj, che ha già all’attivo le sedi di Alibaba a Hangzhou, sta ultimando un’altra torre miliardaria, anzi due per l’esattezza, stavolta a Shenzen. Alte 250 metri, sono il nuovo quartier generale della Tencent, la stessa di WeChat, terza multinazionale del Web dopo Google e Amazon.
Facebook, dopo il quartier generale disegnato da Frank Gehry, l’Mpk20, vorrebbe ora edificare un villaggio. Il Willow Campus, progettato da Rem Koolhaas, nelle intenzioni avrà all’interno per la prima volta anche 1500 abitazioni. Delle quali il 15 per cento dovrebbero esser offerte a prezzi popolari visto il costo delle case a San Francisco e dintorni. Oltre a negozi, farmacie, hotel, bar, alimentari e un milione e mezzo di metri quadrati di uffici. Niente mura esterne né torri, anche se per entrarci bisognerà avere un badge. Di villaggi la Huawei ne ha in mente 12 da un miliardo e mezzo di dollari in costruzione a Shenzen.
Il quartier generale di Google è dell’architetto danese Bjarke Ingels a Mountain View. Spazi coperti da enormi calotte di vetro sotto le quali gli edifici modulari potranno esser mossi secondo le esigenze.
Ma attenzione, scrive un bravo studioso di architettura: “Molti imperi sono caduti subito dopo che i loro governanti avevano finito di costruire una sontuosa capitale”.
lunedì 16 settembre 2024
L'Europa è il Continente che si sta riscaldando più velocemente
Il 2023 ha registrato un numero record di giorni con "stress da caldo estremo". La mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30% negli ultimi 20 anni. La temperatura media della superficie del mare in Europa è stata la più alta mai registrata. A giugno 2023 l'Oceano Atlantico a ovest dell'Irlanda e intorno al Regno Unito è stato colpito da un'ondata di calore marino classificata come "estrema" con temperature marine superficiali fino a 5°C sopra la media.
L'Europa nel suo complesso ha registrato circa il 7% di precipitazioni in più rispetto alla media. Piogge più intense, ma meno neve: nel 2023 gran parte dell'Europa ha registrato un numero di giorni di neve inferiore alla media, in particolare nell'Europa centrale e nelle Alpi. Le Alpi hanno anche registrato un'eccezionale perdita nei ghiacciai, legata all'accumulo di neve invernale inferiore alla media e al forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di calore.
In una drammatica sintesi elaborata dagli studiosi di Copernicus: "L'Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale".
lunedì 9 settembre 2024
I videogiochi ora servono anche alla fisioterapia
È il caso di Euleria Health, startup dedicata all'industria dello sport e alle biotecnologie, che ha brevettato un sistema innovativo di riabilitazione in grado di rendere più agile ed efficace il rapporto tra fisioterapisti e preparatori atletici con i loro pazienti.
Questi ultimi indossano sugli arti dei sensori in grado di misurare il movimento e il relativo angolo di rotazione delle articolazioni e i dati, catturati in tempo reale ed elaborati da un software, permettono allo specialista di comparare il movimento compiuto e la funzionalità con i parametri della normalità. A questo punto, ed è qui che emerge la parte "giocosa" della riabilitazione, il professionista crea un esercizio ad hoc che può essere somministrato direttamente a casa al paziente sotto forma appunto di exergame, una sorta di videogame che facilita l'esecuzione dei movimenti stessi.
Il sistema però non è un gioco, ma un vero e proprio dispositivo medico che può quindi essere usato dai pazienti solo sotto indicazione di fisiatri, fisioterapisti, dottori in medicina sportiva oppure trainer che lavorano in palestre, ed è pensato per le articolazioni come ginocchio, gomito, anca, polso, spalla, caviglia, o per la riabilitazione cervicale.
lunedì 2 settembre 2024
Cosa sono i Semiconduttori?
I conduttori, come il rame e l'alluminio, sono materiali che permettono al flusso di elettricità di passare attraverso di loro facilmente. Gli isolanti, come la plastica e il vetro, invece, non permettono al flusso di elettricità di passare attraverso di loro affatto. I semiconduttori, come il silicio e il germanio, si trovano in mezzo: non conducono elettricità altrettanto bene dei conduttori, ma neanche la impediscono completamente come fanno gli isolanti.
Il silicio è uno dei semiconduttori più utilizzati nella tecnologia moderna. In natura, il silicio ha quattro elettroni nella sua struttura atomica esterna, che gli permettono di formare legami con altri atomi di silicio in una struttura cristallina. Questa struttura cristallina rende il silicio un isolante a temperatura ambiente. Tuttavia, è possibile modificare la conducibilità del silicio aggiungendo piccole quantità di altre sostanze, un processo chiamato drogaggio.
Ci sono due tipi principali di semiconduttori drogati: tipo N e tipo P. Nel drogaggio di tipo N, si aggiungono impurità con un eccesso di elettroni. Questi elettroni aggiuntivi rendono più facile per il materiale condurre l'elettricità. Nel drogaggio di tipo P, si aggiungono impurità con una carenza di elettroni, creando vuoti chiamati "lacune" che possono muoversi attraverso il materiale, permettendo anche in questo caso il passaggio dell'elettricità.
I semiconduttori drogati sono alla base di dispositivi elettronici come transistor, diodi e circuiti integrati. I transistor, in particolare, sono fondamentali nei circuiti elettronici perché consentono di controllare il flusso di corrente elettrica. Attraverso l'uso combinato di semiconduttori di tipo N e tipo P, è possibile creare componenti elettronici complessi che sono alla base di gran parte della tecnologia moderna. In breve, i semiconduttori sono essenziali per il funzionamento dei dispositivi elettronici che usiamo ogni giorno.
lunedì 26 agosto 2024
Milano, città più inquinata d'Italia
Ad ogni inverno ritorna il grave problema dell'inquinamento della Pianura Padana discutendo se Milano sia tra le città più inquinate del mondo. Tuttavia, la situazione è più complessa, con dati raccolti in modo non uniforme e interpretati erroneamente dai media. È sicuro che il Nord Italia affronti problemi significativi, con fattori come la geografia della Pianura Padana, chiusa dalla cerchia delle Alpi a nord e dell'Appenino a sud, la presenza di grandi centri urbani, industrie e allevamenti, e lunghi periodi di siccità. La qualità dell'aria è misurata principalmente attraverso l'Indice di Qualità dell'Aria (IQA), che varia da buono a estremamente scarso, basato su vari inquinanti come PM10, PM2,5, biossido di azoto, ozono e anidride solforosa.
L'inquinamento invernale è peggiore perché oltre ai veicoli e agli allevamenti è aggravato dal riscaldamento urbano e dal ristagno al suolo dell'aria fredda e inquinata con conseguenze sulla salute pubblica. Sebbene Milano non sia ufficialmente tra le città più inquinate, la situazione rimane critica, come evidenziato dal superamento dei limiti di smog in molte città italiane. Il Green Deal europeo mira a ridurre le morti premature da inquinamento entro il 2030, ma mancano strategie chiare per raggiungere questo obiettivo.
È essenziale affrontare le cause profonde dell'inquinamento, rivedendo il modello economico e produttivo ancora dipendente da settori inquinanti. Una soluzione efficace richiede una migliore raccolta e interpretazione dei dati, insieme a politiche decise per ridurre le emissioni e promuovere fonti energetiche pulite.
lunedì 19 agosto 2024
Come funzionano i raggi della bicicletta?
Quando un ciclista siede sulla bicicletta, il peso viene distribuito sulla ruota, comprimendo il cerchio e sollecitando i raggi. Anche se sembrano sottili e non possono sopportare la compressione (si piegano subito) sono comunque fatti in acciaio e ogni raggio, in trazione, può resistere ad una sollecitazione di parecchi chilogrammi.
I raggi sono disposti in modo radiale, partendo dal mozzo al cerchio della ruota. Questo permette di distribuire il carico in modo uniforme su tutti i raggi. Ogni raggio contribuisce a mantenere la forma della ruota e a sostenere il peso del ciclista. La ruota è costruita con i raggi in tensione (significa che sono tirati tra il mozzo e il cerchione). Quando il peso del ciclista agisce sulla ruota, i raggi sotto il mozzo si allentano leggermente, mentre quelli sopra vengono tirati. Questo sistema permette ai raggi di sostenere un peso molto maggiore di quello che potrebbero sopportare in compressione.
È importante che i raggi siano sempre ben tesi e bilanciati per garantire la resistenza della ruota. Se un raggio si allenta o si rompe, il carico viene ridistribuito sugli altri raggi, il che può portare a deformazioni o rotture se non si interviene subito, specie quando si prende una buca. Se volete essere sicuri che le vostre ruote siano in forma controllate che tutti i raggi siano ben tesi.
lunedì 12 agosto 2024
La lezione di Steve Jobs
La tecnologia perché abbia successo deve essere accessibile: gli inglesi dicono “less is more”. Quando Steve Jobs immaginò l’iPhone disse al suo team che voleva un telefonino con un solo pulsante tramite il quale fare tutto; e poi, che non avesse bisogno di un libretto di istruzioni (ai tempi quando compravi un oggetto tecnologico, dovevi studiare un manuale prima di usarlo). È una scienza: si chiama UX, User Experience, e analizza l’esperienza reale di un utente per renderla migliore. Per questo l’iPhone vinse: perché la tecnologia era facile e non era troppa. Aveva una UX perfetta. Forse per le auto elettriche la semplificazione arriverà introducendo l’intelligenza artificiale, a cui impartire comandi, cosa che alcune case automobilistiche stanno facendo.
Ma qualche pulsante, per noi boomer, lasciatelo per favore.
lunedì 5 agosto 2024
Il riconoscimento facciale
Recentemente, Facebook ha mandato avvisi per chiedere il
consenso all'utilizzo del riconoscimento facciale, promettendo di proteggere
dalla diffusione non autorizzata delle foto. Tuttavia, ci sono preoccupazioni
riguardo alla manipolazione dell'utente per ottenere il consenso desiderato.
Negli Stati Uniti, Facebook è stato denunciato per aver utilizzato il
riconoscimento facciale senza consenso.
In Cina, il riconoscimento facciale è ampiamente utilizzato
per la sorveglianza e il controllo sociale. Ad esempio, viene usato per
individuare sospetti criminali e per monitorare il comportamento delle persone.
Al di là della Cina, ci sono esempi di utilizzo improprio della tecnologia,
come quando la polizia britannica ha erroneamente fermato e interrogato persone
durante un carnevale utilizzando il riconoscimento facciale.
Oltre alla sorveglianza, il riconoscimento facciale può
essere usato per scopi commerciali, come la personalizzazione dei prezzi in
base al cliente. Questo solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla
discriminazione. Inoltre, c'è il rischio che questa tecnologia possa essere utilizzata
per spiare le reazioni delle persone di fronte alla pubblicità o per
raccogliere informazioni personali senza consenso.
Le questioni fondamentali riguardo al riconoscimento
facciale riguardano la protezione dei dati e l'accesso ad essi. Il Regolamento
Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) regolamenta la raccolta di dati
biometrici, ma la tecnologia corre veloce e le preoccupazioni rimangono.
lunedì 29 luglio 2024
L’intelligenza artificiale sta mandando il tilt la rete elettrica degli USA
La rapida innovazione nel campo dell'intelligenza artificiale sta portando non solo alla costruzione di enormi datacenter, ma anche di fabbriche per produrre i componenti. Molti si chiedono: chi pagherà gli investimenti necessari per dare energia a tutti? Tutti i cittadini o le società che richiedono sempre più risorse?
La situazione, inoltre, minaccia di soffocare la transizione verso un'energia più pulita, con la prevista chiusura dei vecchi impianti a combustibili fossili che potrebbe essere ritardata. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, i 2700 data center degli USA consumano quasi il 5% dell'elettricità totale e nel 2026 arriveranno al 6%.
Microsoft sta ipotizzando di puntare sull'energia nucleare. Le grandi aziende tecnologiche stanno esplorando modi per cui l'intelligenza artificiale possa diventare da problema a risorsa, sfruttandola per trovare soluzioni che facciano funzionare la rete in modo più efficiente.
lunedì 22 luglio 2024
Il mio professore è un robot
Più spesso, i robot assumono il ruolo di compagni di classe. È il caso di Rubi, un robot socievole a basso costo, finalizzato a migliorare il vocabolario dei bambini più piccoli. Funziona automaticamente e può cantare, ballare, prendere e restituire oggetti usando i suoi attuatori fisici. Può quindi proporre ai bambini giochi mirati allo sviluppo del lessico, passando da un esercizio all’altro in base a un algoritmo, un “rilevatore dell’interesse” che tiene conto del numero di volti rilevati e dei tocchi ricevuti nell’ultimo minuto. È stato testato per due settimane in una scuola dell’infanzia, rilevando un miglioramento del 30% nelle conoscenze linguistiche dei bambini.
Oppure Robovie che interagisce con gli alunni di una scuola elementare giapponese. Può identificare i bambini tramite i tag wireless da loro indossati e quindi può chiamarli per nome incoraggiando così l’interazione. Robovie si intrattiene con i bambini anche durante la pausa pranzo e suscita il loro interesse promettendo di rivelare un segreto se trascorrono più tempo con lui.
Vi sono poi ricerche in cui sono i bambini che insegnano a un robot. In una scuola di inglese per bambini giapponesi tra 3 e 6 anni un robot di piccole dimensioni interagisce con loro ma compie anche parecchi errori e sembra quindi aver bisogno del loro aiuto. Risulta che i verbi inglesi sono memorizzati molto meglio quando i bambini si impegnano nell’insegnarli al robot.
Analogamente, in un altro esperimento, un gruppo di alunni fra 6 e 8 anni ha insegnato a scrivere a un robot Nao, programmato per fare gli errori più tipici della loro età e per migliorare gradualmente le sue prestazioni in base agli esempi da loro disegnati su un tablet. Anche se non è chiaro se ciò abbia migliorato la loro calligrafia, i bambini erano desiderosi di insegnare al robot.
Sebbene abbiano quasi tutti un aspetto antropomorfico, i robot utilizzati in queste ricerche sono fra loro diversi. Alcuni, come Robovie, sono progettati per funzionare autonomamente, senza input umano, altri si presentano come autonomi ma sono controllati da remoto, come Saya.
L’idea degli insegnanti robot non è fantascientifica ma le loro capacità di operare autonomamente sono ancora limitate, spesso aiutate da interventi umani evidenti o nascosti. L’obiettivo di questi studi è capire il grado di accettazione dei robot, più che loro efficacia nell’insegnamento. Al momento, quindi, si stanno ancora esplorando i fattori che influenzano l’interesse dei bambini nei robot, come il sentirsi chiamare per nome o la possibilità di accedere a informazioni privilegiate.
Naturalmenti questi esperimenti sollevano molte questioni. La prima riguarda la privacy. I robot sociali possono raccogliere informazioni personali e hanno strumenti per registrare il mondo che li circonda: approfittando della loro apparente natura sociale, possono estorcere confidenze dalle persone.
Una seconda preoccupazione concerne il rapporto fiduciario che può instaurarsi con il robot. Se questo è costruito per assomigliare a un uomo gli utenti potrebbero aspettarsi che sia in grado di prendersi cura di loro. Ma è una conclusione ingannevole e non scontata.
lunedì 15 luglio 2024
IA sempre più intelligente
Le nuove funzionalità di GPT-4o includono capacità visive e
vocali, consentendo agli utenti di dialogare a voce con l'IA come se parlassero
con una persona reale. Durante la presentazione online, il chatbot ha
dimostrato di poter fare battute, conversare in più lingue, interpretare
espressioni facciali e risolvere problemi di algebra.
Queste avanzate capacità sollevano preoccupazioni sulla
privacy e la sicurezza, motivo per cui OpenAI sta procedendo con cautela,
evitando di lanciare immediatamente un modello ancora più avanzato, GPT-5. Un
ulteriore problema riguarda i diritti sui contenuti utilizzati per addestrare
queste IA. I produttori di contenuti vogliono essere compensati per l'uso del
loro materiale.
lunedì 8 luglio 2024
Il ponte sullo Stretto di Akashi
I lavori per la costruzione del ponte sono stati interrotti per un mese a causa del terremoto, e quindi ripresi fino al 1998, anno della sua inaugurazione. Il nuovo ponte unisce lo stretto con i suoi quasi 300 metri di altezza, una lunghezza complessiva di 3.911 metri e una campata principale di 1.991 metri, presentandosi al mondo, in quel momento, con il record del ponte sospeso più lungo, ora ceduto al Canakkale Bridge in Turchia.
L’idea di costruire un ponte nello Stretto di Akashi nasce già negli anni Cinquanta del secolo scorso quando uno scontro tra due traghetti che trasportano passeggeri da una sponda all’altra causa la morte di oltre 150 persone. La necessità di un ponte che sovrasti la baia deriva quindi dalla consapevolezza che lo Stretto di Osaka è una delle vie marittime più trafficate al mondo, battuta da una media di 1.000 navi al giorno, oltre che soggetta a correnti violente, tifoni, ma anche terremoti.
Il ponte sullo stretto di Akashi rappresenta una tappa fondamentale nell’evoluzione delle tecniche ingegneristiche adottate nella costruzione dei grandi ponti sospesi. È considerato l’ultimo grande esempio di ponte reticolare come il Golden Gate di San Francisco prima di passare agli impalcati progettati con un profilo alare, come il Canakkale Bridge turco, o il progettato ponte sullo Stretto di Messina, in grado di sopportare venti ancora più forti.
È stato da poco anche inaugurato il ponte di Brăila, il secondo ponte sospeso più lungo in Europa con la sua campata sospesa sul Danubio lunga 1.120 metri.
lunedì 1 luglio 2024
L'Istituto italiano di tecnologia (IIT)
La fondazione è del 2003 e fin da subito ha suscitato polemiche perché solitamente i centri di ricerca pubblici nascono all’interno delle università mentre l’IIT ha una sua indipendenza anche se collabora con le università.
È nato con lo scopo di diventare un centro di riferimento per la ricerca scientifica ad alto contenuto tecnologico, oltre che una base per il ritorno dei cosiddetti "cervelli in fuga", ossia ricercatori che sono andati a lavorare all’estero.
Le città candidate a ospitare l'istituto erano Genova e Pisa. La scelta cadde sul capoluogo ligure in quanto sede industriale d'importanti aziende quali, tra le altre, Ansaldo, Siemens e Ericsson.
Nel laboratori di Genova si studia la robotica, la scoperta e sviluppo di farmaci, neuroscienze e tecnologie del cervello, nanochimica, nanostrutture, nanofisica, visione automatica, microscopia ottica.
L'istituto impiega oltre 200 scienziati e ricercatori a tempo pieno, quasi 1000 a temporanei, collabora con 18 centri ha al suo attivo quasi 20 mila pubblicazioni scientifiche, oltre 1000 brevetti, fondato 33 startup.
lunedì 24 giugno 2024
Veltis Arena
Il campo retraibile permette al rettangolo di gioco di uscire letteralmente dallo stadio, dove può essere gestito dai giardinieri ed essere esposto completamente al sole per i tempi più opportuni in modo da avere un’erba naturale sempre perfetta. Al suo posto, quando il campo si trova all’esterno, può essere allestito tutto ciò che si vuole da palchi per spettacoli.
Prato e spogliatoi sono legati da un tunnel che richiama le miniere di carbone, non casualmente i calciatori dello Schalke, la squadra locale, si chiamano “minatori” e proprio nelle vicinanze, a una profondità di 800 metri, si snodavano i cunicoli di due centri d’estrazione. All’interno dello stadio anche un cubo-video di dimensioni record e una chiesa – c’è un solo altro esempio: il Camp Nou di Barcellona - dove diversi tifosi scelgono di sposarsi o far battezzare i propri figli. Il birrificio Veltins, sponsor dello stadio, ha fatto installare una conduttura di cinque km che raggiunge tutti i chioschi dello stadio, permettendo così di servire birra agli spettatori riducendo il loro movimento nell’impianto.
lunedì 17 giugno 2024
70 anni fa moriva Alan Turing
Solo nel 2009, a più di mezzo secolo dalla sua morte, il governo britannico espresse il proprio rammarico per il trattamento riservato a Turing e furono poi necessari altri quattro anni prima che la regina Elisabetta riconoscesse il suo importante contributo per il progresso e la pace, soprattutto in un periodo drammatico come quello della Seconda guerra mondiale.
Turing fu infatti uno dei protagonisti delle decodifica dei messaggi realizzati con Enigma, la macchina sviluppata dai nazisti per comunicare in codice e organizzare gli attacchi soprattutto contro i sottomarini degli Alleati, come raccontato nel film The Imitation Game. Ma il contributo più grande di Turing fu nello studio e nelle riflessioni intorno al rapporto tra gli esseri umani e le macchine, in un periodo in cui l’informatica per come la intendiamo oggi era agli albori e gli scenari in cui i computer avrebbero risolto molti dei nostri problemi sembravano ancora da fantascienza.
Turing era affascinato dalla possibilità che un giorno le macchine potessero diventare sofisticate al punto da sembrare umane. Illustrò l’idea in un articolo pubblicato nel 1950 sulla rivista accademica Mind, descrivendo un esperimento per mettere alla prova un sistema artificiale in una conversazione tra esseri umani. Turing si domandava: “Le macchine possono pensare?”». Nel corso del tempo sarebbero state elaborate varie versioni del test noto come “Test di Turing”. Nel test una persona pone domande e valuta le risposte, senza poter vedere se la risposta viene data da una persona o da una macchina.
lunedì 10 giugno 2024
Nanoplastiche
Queste particelle inquinanti sono oggetto di una crescente attenzione e considerate tra le principali responsabili dell'inquinamento delle acque. Ogni anno si stima che vengano abbandonati in mare oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici che si deteriorano, frammentano entrando nella catena alimentare. Studi scientifici hanno dimostrato che diverse specie di pesci, tra cui i molluschi e i frutti di mare, presentano tracce di nano e microplastiche al loro interno.
I rifiuti, trascinati dalle correnti, si raggruppano fino a formare delle vere e proprie isole galleggianti che si estendono per un totale di 700.000 kilometri quadrati sulla superficie dell’Oceano Pacifico. Le particelle più piccole vengono ingerite dai pesci e rischiano di contaminare l'intera catena alimentare fino ad arrivare sulle nostre tavole.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l'acqua in bottiglia sia contaminata da nanoplastiche. Ma le particelle di plastica che deglutiamo dalla bottiglietta di minerale potrebbero essere molte più di quanto si pensasse. È quanto suggerisce un nuovo studio americano che ha analizzato le nanoplastiche oltre alle già studiate microplastiche: in un litro d’acqua sono state trovate fino a 300 mila nanoparticelle.
Sono particelle in PET, la plastica delle bottigliette, che probabilmente contamina l'acqua quando le bottiglie sono strizzate o sottoposte a calore, o mentre si svita il tappo. Ma spesso si trova poliammide, un tipo di nylon usato per i filtri per purificare l'acqua prima dell'imbottigliamento. Anche se la massa totale delle nanoplastiche individuate è assai inferiore a quelle delle microplastiche già conosciute, le piccole dimensioni consentono loro di passare le membrane del nostro corpo ed “entrare in circolo”.
Invertire la rotta e ridurre il consumo quotidiano di plastica è quindi una necessità per salvaguardare la vita sul pianeta e la salute e il benessere dei suoi abitanti.
lunedì 3 giugno 2024
Economia lineare - economia circolare
Secondo il modello dell’economia lineare, la vita di ogni prodotto è scandita essenzialmente da cinque tappe: estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento. Questo vuol dire che l’industria estrae le materie prime vergini, le trasforma per produrre beni di consumo utilizzando lavoro ed energia, distribuisce i prodotti al consumatore, il quale, dopo averli utilizzati, procede allo smaltimento degli “scarti” e, quindi, dei prodotti stessi ormai diventati “rifiuti”.
Purtroppo questa vita dei prodotti, nonostante le differenti e ingenti quantità di materie prime vergini utilizzate per la loro produzione, l’energia utilizzata (e anche l’inquinamento prodotto) per la loro realizzazione, è piuttosto breve. Basti pensare che la vita di un bicchiere di plastica può durare anche solo il tempo di un semplice sorso d’acqua!
E’ oggi riconosciuto a livello mondiale che questo impiego delle risorse, unito alla costante crescita demografica, all’aumento dei consumi e all’utilizzo spesso poco efficiente delle risorse, non è più sostenibile. Se questa tendenza dovesse continuare all’attuale ritmo, nel 2050 ci troveremmo ad aver bisogno di due pianeti. Per questo dobbiamo essere tutti capaci di lasciare l’economia lineare e passare ad un altro tipo di economia: l’economia circolare.
L’economia circolare consiste nel conservare il più a lungo possibile il valore dei materiali e dell’energia utilizzati per fabbricare i prodotti, in un’ottica di condivisione, prestito, riparazione, ricondizionamento, ma anche recupero e riutilizzo che portano a “mantenere in vita” i prodotti il più a lungo possibile e a ridurre al minimo la produzione di rifiuti e soprattutto il loro smaltimento in discarica.
L’Unione Europea nel 2018 ha emanato nuove norme che aiutano a produrre meno rifiuti attraverso misure di prevenzione e di responsabilità del produttore al fine di realizzare prodotti più facilmente separabili o differenziabili, misure contro l’obsolescenza programmata dei prodotti, sistemi di cauzione-rimborso per una raccolta più efficiente di prodotti e materiali usati. La riduzione dei rifiuti dovrebbe passare anche da pratiche di “simbiosi industriale”, basate sul presupposto che quello che è scarto per una ditta può essere una risorsa per un’altra azienda.
Una volta che il prodotto ha però terminato la sua funzione, l’economia circolare, in accordo con la gerarchia dei rifiuti, ci chiede di reintrodurre i materiali di cui il bene è composto nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.
La strada è lunga, difficile e nuova, ma è necessario percorrerla se vogliamo un mondo sostenibile.
lunedì 27 maggio 2024
Grandi navi portacontainer
lunedì 20 maggio 2024
150 anni di Guglielmo Marconi
Marconi fu un gigante: come inventore e come imprenditore.
Una via di mezzo fra Steve Jobs ed Elon Musk: la Marconi Company, fondata a
Londra quando aveva 23 anni, era come la Apple o la Tesla dell’epoca. È stato
il primo a collegare l’Europa e il continente americano senza fili; uno dei
fondatori della mitica BBC; l’uomo che venne universalmente indicato quale vero
salvatore dei superstiti del Titanic, visto che aveva appena inventato il
telegrafo senza fili che consentì di trasmettere l’SOS dopo l’impatto con
l’iceberg.
E però in Italia quasi ce ne vergogniamo. Il motivo è
chiaro: Guglielmo Marconi era iscritto al partito fascista e ha avuto rapporti
con Mussolini fino alla morte. Questa sua scelta ha reso complicato celebrarlo
anche perché il suo compleanno cade proprio il 25 aprile, giorno della
Liberazione. Era iscritto per convinzione e o per convenienza? Si sa, era un
imprenditore, gli affari dovevano continuare: gli studiosi sono divisi sul suo
essere fascista convinto o per opportunità. Era certamente un conservatore, non
un antifascista e non rinnegò mai nulla. Mussolini non si fidava di nessuno e
faceva controllare dalla polizia segreta moltissime persone, anche Marconi. Cercò
anche di aiutare la figlia di Heinrich Hertz (il padre delle onde
elettromagnetiche che ispirò la sua invenzione) fuggita in Inghilterra per
motivi razziali.
lunedì 13 maggio 2024
Le reti neurali
Le reti neurali sono importanti perché consentono ai computer di prendere decisioni intelligenti con una limitata assistenza umana. Possono apprendere gestendo relazioni complesse e non lineari. Questo permette loro di fare generalizzazioni e collegamenti, comprendere dati non organizzati e svolgere attività come il riconoscimento facciale e la diagnosi medica attraverso immagini.
Queste reti sono utilizzate in diversi settori, come la visione artificiale, il riconoscimento vocale, l'elaborazione del linguaggio naturale e i motori di raccomandazione. Ad esempio, nella visione artificiale, le reti neurali consentono ai computer di distinguere e riconoscere immagini in modo simile agli esseri umani. Nel riconoscimento vocale, aiutano gli assistenti virtuali ad analizzare il discorso umano, consentendo attività come la trascrizione automatica delle conversazioni.
L'architettura di una rete neurale è ispirata al cervello umano, con neuroni artificiali interconnessi su tre livelli: input, nascosto e output. Le reti neurali profonde, un tipo avanzato, hanno molti livelli nascosti con milioni di neuroni interconnessi: il loro addestramento richiede milioni di esempi di dati.
lunedì 6 maggio 2024
Motor Valley
Ferrari: Una delle case automobilistiche più iconiche al mondo, famosa per le sue auto sportive di lusso.
Lamborghini: Conosciuta per la produzione di supercar di alta gamma.
Maserati: Altro marchio di lusso specializzato in auto sportive e di lusso.
Ducati: Un produttore di motociclette di prestigio, rinomato per le sue moto ad alte prestazioni.
Pagani: casa più recente è conosciuta per la produzione artigianale di hypercar di lusso. Fondata da Horacio Pagani, l'azienda ha sede a Modena.
La Motor Valley è un'attrazione per gli appassionati di automobili e moto, offrendo musei, stabilimenti di produzione e eventi legati al mondo dei motori. Questa regione è un punto di riferimento per gli amanti del settore automobilistico e rappresenta un pezzo importante della storia e della cultura italiane legate al mondo dei motori.
lunedì 29 aprile 2024
Chi sono i Data Broker?
È un vero e proprio mercato dei Big Data, dove gli attori coinvolti sono i Data Broker – con il ruolo di intermediari – le aziende che hanno un’attività di tipo commerciale e gli investitori pubblicitari. Gli utenti, che poi siamo tutti noi che navighiamo in rete, sono del tutto ignari di essere oggetto di analisi.
Il primo passo da capire è che qualsiasi azione un utente faccia online lascia una traccia: che sia l’inserimento di una parola in un motore di ricerca, l’acquisto di un prodotto tramite e-commerce, l’iscrizione a un gruppo su Facebook o la condivisone di un post, un like.
Tutte queste informazioni all’apparenza banali sono in realtà molto preziose e costituiscono la fetta principale dei dati che vengono raccolti. Per chi lavora nel settore sono infatti facilmente reperibili e vanno ad aggiungersi alle informazioni più personali che ci riguardano in prima persona. Tra queste troviamo: nome, sesso, mail, età, telefono, indirizzo, ecc.
In più ci sono da ricordare tutti quei dati considerati riservati, ma che invece si trovano liberamente in database “pubblicamente disponibili”. Parliamo ad esempio di tutti i siti istituzionali. Infine tutte le applicazioni gratuite una volta installate sul telefono, chiedono il consenso per registrare la posizione del dispositivo, scaricare la rubrica o raccogliere altri dati relativi all’utente.
Le fonti utilizzate, quindi, sono tante ed estremamente diverse tra loro proprio per permettere ai Data Broker di disporre di informazioni il più dettagliate e affidabili possibile. Dopo aver raccolto i dati, i Data Broker li rielaborano per creare delle categorie di profili raggruppati in base a diversi criteri.
Possono, per esempio, elaborare dei pacchetti di utenti suddivisi per fasce di età, oppure individuare persone accomunate dagli stessi interessi (come abbigliamento sportivo o prodotti per il corpo) o ancora delineare i profili che dispongono di un certo tipo di reddito e che quindi possono potenzialmente permettersi un determinato livello di spesa.
Le informazioni così organizzate vengono poi vendute alle aziende che possono utilizzarle a proprio vantaggio. Lo scopo principale di questa attività è quindi legato al marketing: grazie ai dati si capisce chi è maggiormente propenso all’acquisto e a chi conviene suggerire inserzioni pubblicitarie.
Dietro la raccolta di dati, però, c’è anche un obiettivo secondario: è infatti molto utile per compiere indagini e fare studi di settore non particolarmente invasivi. Una pratica che mette in luce comportamenti e caratteristiche non solo dei consumatori, ma anche di società ed enti non fisici.
Le informazioni raccolte provengono sempre da fonti pubbliche e accessibili, per questo sembrerebbe assolutamente lecito ricavarle e conservarle. A maggior ragione se i dati arrivano da post o azioni compiute attraverso i Social Network, dove l’utente è pienamente consapevole di essere esposto a un pubblico e visibile da chiunque. Bisogna però fare una precisazione: i dati sì, sono accessibili, ma non possono mai essere usati per scopi differenti da quelli originari.
Chi lavora come Data Broker ha a che fare ogni giorno con algoritmi, numeri e statistiche per questo è un tipo di professione particolarmente adatta a chi studia Matematica o Economia e ha una forte passione per l’analisi.
lunedì 22 aprile 2024
Chi studia vive di più
È chiaro che, con un grado superiore di istruzione, il soggetto tenderà a sviluppare abitudini di vita più sane, perché più conscio, non sempre ma in genere si, degli effetti che alcuni vizi hanno sulla salute. Qui bisognerebbe aprire una parentesi sull’obesità, che non sempre si comporta come gli altri parametri in esame; ma almeno per quanto riguarda il fumo e l’abuso di alcool queste abitudini nocive prevalgono nelle persone con un grado di istruzione inferiore.
Chi studia di più avrà uno status socioeconomico più elevato, potendo accedere a posizioni lavorative più prestigiose. Si tratta inoltre di persone che si trovano all’interno di una solida rete sociale, mentre l’isolamento porta ad una salute peggiore ed una mortalità più precoce. Infine, chi studia più a lungo avrà anche un maggiore accesso alle cure o l’accesso a cure migliori. Anche se in un Paese come l’Italia l’effetto di quest’ultimo fattore dovrebbe essere minimo, ci sono ancora importanti differenze in termini di accesso alle cure.
L’educazione che si riceve ha davvero il potere di cambiare completamente la vita di una persona. Non solo in termini di opportunità lavorative, ma anche per quanto riguarda le reti sociali, le abitudini, la qualità e la durata della vita. Proprio perché l’educazione che riceviamo è così importante, dobbiamo impegnarci per garantire a tutti accesso ai gradi superiori di istruzione, senza che gli altri fattori sociali ed economici siano d’ostacolo ad una mente volenterosa.
lunedì 15 aprile 2024
Cos’è il kevlar?
Nel 1964 la chimica statunitense Stephanie Kwolek della DuPont, studiava una fibra leggera ma resistente, da utilizzare come rinforzo negli pneumatici. Durante gli esperimenti di laboratorio, vengono fatte reagire due molecole chiamate monomeri. Possiamo paragonare i monomeri a due anelli di colori diversi: nel momento in cui questi anelli si legano tra di loro, formano una catena bicolore che in chimica prende il nome di polimero. L'insieme di tanti polimeri intrecciati tra loro formano una fibra che fin da subito dimostrò di avere ottime proprietà tecniche: venne brevettata nel 1973.
Immaginiamoci la macromolecola di Kevlar come un filo molto lungo: tra una catena e l'altra (tra un filo e l'altro) ci sono dei legami molto forti e fanno in modo che questa struttura sia molto difficile da smontare: questo si traduce in una elevatissima resistenza. La resistenza del kevlar riguarda non solo la capacità di resistere agli urti (una proprietà nota come tenacità), ma anche la capacità di resistere ad elevate temperature fino ai 350°C. e la sua leggerezza. Tutte queste caratteristiche rendono il kevlar il candidato perfetto per importanti applicazioni.
Principalmente il kevlar viene utilizzato come fibra di rinforzo all'interno dei materiali compositi per aumentarne le prestazioni ed è proprio per questo che i compositi sono materiali dall'enorme versatilità. È utilizzato in svariati settori, andando dal settore aerospaziale (tute per astronauti per esempio) al settore automobilistico (telaio, cinghia di distribuzione ecc.) a quello dello sport (pagaie, canoe, attrezzi per sport agonistico). Fra le applicazioni più note ricordiamo sicuramente quella dei giubbotti antiproiettile dove il Kevlar gioca un ruolo essenziale nella realizzazione di una struttura che sia al contempo morbida, leggera ma molto resistente.
lunedì 8 aprile 2024
Sicilia hub internet
Oggi la Sicilia è un fondamentale hub (incrocio/nodo) di transito e controllo per i dati, la ricchezza del XX secolo. Molto importante è la stazione radio/navale di Niscemi (Caltanisetta) con la quale è stata collegata la stazione Muos di controllo satellitare. La Sicilia è anche un importante snodo dei cavi internet sottomarini, chiamato Sicily Hub, collegato con Francoforte, Amsterdam, Marsiglia, Londra. La scelta della Sicilia non è casuale, qui passano 16 cavi intercontinentali che collegano Africa, Medio Oriente e Asia, ma è soprattutto dall’Africa, su cui la Sicilia si affaccia, che ci si attende un grande sviluppo nei prossimi anni.
Su queste fibre passa ogni genere d’informazione: dal comune traffico internet, alle transazioni finanziarie, messaggi criptati dei servizi segreti, comunicazioni di gruppi terroristici e organizzazioni criminali, comunicazioni diplomatiche e le attività di spionaggio sono sempre attive. La Cina, in passato ha provato, a investire nello sviluppo dell’aeroporto di Enna per mettere piede in Sicilia così come ha tentato, con Huawei, di essere protagonista nello sviluppo della rete 5G. Per ora questi tentativi sono stati bloccati dagli Stati Uniti.