Sembra che la svolta verso l’auto elettrica sia vicina anche in Italia. C’è finalmente una rete di colonnine di ricarica che si sta diffondendo e perché gli incentivi del governo rendono l’acquisto possibile anche per chi non ha un reddito alto. Ora però i produttori di auto elettriche dovrebbero rendervi la vita più facile. La scelta di auto elettriche oggi è vasta. E i modelli sono davvero belli. Sono super tecnologici. Anche troppo. Un’auto elettrica teoricamente è semplice: non ha il cambio e non fa rumore, è come guidare le autoscontro del luna park. Ma invece tutte le case automobilistiche o quasi stanno mettendo sul mercato macchine spaziali che sembrano provenire dal futuro: macchine senza pulsanti o interruttori, in cui tutto si manovra attraverso uno schermo con delle app, tutto touch. Ma se pensiamo all’automobilista medio, anche un po’ anzianotto, bisogna stare attenti. Rischiamo di salire su delle auto in cui non siamo capaci a far niente, nemmeno ad abbassare il volume della radio.
La tecnologia perché abbia successo deve essere accessibile: gli inglesi dicono “less is more”. Quando Steve Jobs immaginò l’iPhone disse al suo team che voleva un telefonino con un solo pulsante tramite il quale fare tutto; e poi, che non avesse bisogno di un libretto di istruzioni (ai tempi quando compravi un oggetto tecnologico, dovevi studiare un manuale prima di usarlo). È una scienza: si chiama UX, User Experience, e analizza l’esperienza reale di un utente per renderla migliore. Per questo l’iPhone vinse: perché la tecnologia era facile e non era troppa. Aveva una UX perfetta. Forse per le auto elettriche la semplificazione arriverà introducendo l’intelligenza artificiale, a cui impartire comandi, cosa che alcune case automobilistiche stanno facendo.
Ma qualche pulsante, per noi boomer, lasciatelo per favore.
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