I lavori per la costruzione del ponte sono stati interrotti per un mese a causa del terremoto, e quindi ripresi fino al 1998, anno della sua inaugurazione. Il nuovo ponte unisce lo stretto con i suoi quasi 300 metri di altezza, una lunghezza complessiva di 3.911 metri e una campata principale di 1.991 metri, presentandosi al mondo, in quel momento, con il record del ponte sospeso più lungo, ora ceduto al Canakkale Bridge in Turchia.
L’idea di costruire un ponte nello Stretto di Akashi nasce già negli anni Cinquanta del secolo scorso quando uno scontro tra due traghetti che trasportano passeggeri da una sponda all’altra causa la morte di oltre 150 persone. La necessità di un ponte che sovrasti la baia deriva quindi dalla consapevolezza che lo Stretto di Osaka è una delle vie marittime più trafficate al mondo, battuta da una media di 1.000 navi al giorno, oltre che soggetta a correnti violente, tifoni, ma anche terremoti.
Il ponte sullo stretto di Akashi rappresenta una tappa fondamentale nell’evoluzione delle tecniche ingegneristiche adottate nella costruzione dei grandi ponti sospesi. È considerato l’ultimo grande esempio di ponte reticolare come il Golden Gate di San Francisco prima di passare agli impalcati progettati con un profilo alare, come il Canakkale Bridge turco, o il progettato ponte sullo Stretto di Messina, in grado di sopportare venti ancora più forti.
È stato da poco anche inaugurato il ponte di Brăila, il secondo ponte sospeso più lungo in Europa con la sua campata sospesa sul Danubio lunga 1.120 metri.
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