Numerosi esperti stanno dando il proprio contributo per capire cosa ci attende nel futuro. Il problema da affrontare è serio: come permettere alle persone di muoversi e socializzare e allo stesso tempo evitare una nuova escalation del virus, per il quale i sistemi sanitari sono impreparati?
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un piccolo vademecum sul proprio sito, nel quale elenca le modalità di spostamento nella Fase 2. Vengono presi in considerazione l'auto privata, i mezzi pubblici, gli spostamenti a piedi e la bicicletta.
Per quanto riguarda l’auto privata, l’OMS consiglia di usarla il meno possibile. Con i familiari potremo viaggiare stretti ma per molto tempo non potremo viaggiare con altre persone al fianco. I mezzi pubblici meglio evitarli negli orari di punta, mantenersi a distanza, non toccare corrimano, evitare di sedersi nei posti vicini a quelli già occupati. Una serie di prescrizioni quasi impossibili da rispettare.
Gli spostamenti da preferire sono quelli in bici e a piedi. A piedi, lo sappiamo siamo lenti, abbiamo un raggio d'azione limitato, ed è facile fermarsi a chiacchierare, cosa che per un po' dovremo fare solo a distanza. La bici, sempre parole dell’OMS, è perfetta per mantenere la distanza, fare spostamenti anche di alcuni chilometri, evitare gli assembramenti e per migliorare la forma fisica della popolazione.
Ci aspetta una fase 2 difficile, la libertà non sarà completa e non torneremo alla normalità alla quale siamo abituati. Ma c’è un minimo comune denominatore di questa fase 2, che passa dalla mobilità alla salute: la bici.
La bici è un mezzo straordinario, che da solo può diventare uno strumento per combattere l’inquinamento, migliorare la vivibilità delle nostre città e aumentare la salute degli italiani (uno degli aspetti che ha reso il Coronavirus così aggressivo è la scarsa salute di base di molte persone).
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