mercoledì 22 aprile 2020

I seicento anni della Cupola del Brunelleschi

A emergenza sanitaria passata potremo in futuro programmare una visita a Firenze. Quest'anno si celebrano, infatti, i 600 anni della costruzione della Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, per opera di Filippo Brunelleschi, un simbolo della città conosciuto in tutto il mondo. La posa della prima pietra risale, infatti, al 7 agosto 1420. Ci vollero quindi due anni dal 1418, quando l’Opera di Santa Maria del Fiore, tramite un concorso, selezionò il progetto di Brunelleschi. I lavori si conclusero poi nel 1434.

La Cupola rimane un’opera eccezionale di architettura e ingegneria per l’innovativa tecnica utilizzata dal Brunelleschi: quella di costruire la cupola senza armature, cioè senza i classici sostegni in legno su cui appoggiare i mattoni. Grazie all’uso di una doppia volta con intercapedine, di cui l’interna (spessa oltre due metri) realizzata con conci a spina di pesce, aveva una funzione strutturale essendo autoportante e quella esterna solo di copertura. Tale tecnica di costruzione ce l’ha preservata bella e solida per tutti questi secoli.

Sulla Cupola, dopo la morte di Brunelleschi, fu realizzata la lanterna conica, nel 1446 su disegno dello stesso Brunelleschi, sulla sommità della quale vi fu poi posta la sfera di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera d’Andrea del Verrocchio, che vi fu collocata nel 1471. Anche internamente la Cupola è un capolavoro, interamente affrescata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari con il Giudizio Universale.

Una curiosità merita di essere ricordata: la sfera del Verrocchio attirò diversi fulmini su di sé e il 27 gennaio 1601, colpita da uno di questi fulmini, la sfera cadde in terra (fu rimessa al suo posto l’anno successivo) e sul pavimento di Piazza Duomo, lato Est, si trova, ancora oggi, una circonferenza di marmo che indica il punto esatto in cui cadde la sfera.





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