La scienza studia i segreti dello sternuto e intanto ci promette che presto arriverà uno spray per sconfiggere il raffreddore. Si parte dallo sternuto, che è un sintomo della congestione, ma anche un mare di insidiose goccioline sparate nell'aria. Con un nuovo strumento laser, nei laboratori della Drexel University di Filadelfia (Stati Uniti), sono state misurate le fuoriuscite da naso e bocca. A ogni colpo di tosse corrisponde un'onda di 3 mila goccioline. Uno sternuto può contenere anche centinaia di milioni di virus, alcuni viaggiano a 320 km all'ora. Le particene più pesanti si depositano al suolo, le più piccole sono visibili soltanto al microscopio e restano sospese indefinitamente.
Intanto in Inghilterra, nel reparto biologia dell'università di Cambridge, si è scoperto che le difese immunitarie del corpo umano possono distruggere il virus del raffreddore dopo che questo ha invaso l'interno di una cellula umana. II dottor James, che guida la ricerca, spiega: «È come un'imboscata: una volta che il meccanismo immunitario entra in funzione, il virus viene eliminato in meno di 2 ore».
L'agente che distrugge il raffreddore è una proteina chiamata Trim 21, situata nelle cellule. Lavorando su questa proteina, entro una decina di anni (si spera meno) dovrebbe essere possibile produrre uno spray nasale capace di debellare il malessere più diffuso dei nostri tempi, per il quale oggi non ci sono medicine specifiche , ma soltanto la vitamina C per rafforzare le difese dell'organismo.
La stessa scoperta sarà utile anche nella lotta a molti altri virus più pericolosi, come quelli che causano la gastroenterite, e che uccidono ogni anno migliaia di bambini nei Paesi in via di sviluppo.
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