«Per me è proprio Dio che ha creato il mondo».
Parla Antonino Zichichi, siciliano di 81 anni, uno dei padri della fisica nucleare, tra i più illustri scienziati del mondo. Non basterebbe una pagina per elencare tutti gli incarichi di alta responsabilità che ha ricoperto. Ora, nel suo laboratorio del Cern di Zurigo sta indagando sull'"universo subnucleare". Dice: «Sono su una navicella che gira nello spazio e nel tempo e studio com'era il mondo un decimo di miliardesimo di secondo dopo il big bang».
E com'era, professore?
Non lo sa nessuno. Certo era completamente diverso da quello attuale: niente neutroni, protoni ed elettroni, né stelle e galassie. Era pieno di particene che non abbiamo ancora trovato.
E oggi sta andando verso il baratro, come hanno concluso gli scienziati riuniti a Erice dopo aver censito 63 emergenze planetarie?
Nessun baratro, lo sono ottimista e dico che le emergenze planetarie sono il risultato della violenza politica ed economica. Ma se siamo sopravvissuti al pericolo di saltare in aria - Usa e Urss avevano 60 mila bombe atomiche - possiamo riuscire a debellare le emergenze di tutti i tipi.
Lei è favorevole alle centrali nucleari?
Sì, ma a patto che la tecnologia sia affidata alla vera grande scienza e a persone qualificate, non ai raccomandati e agli stupidi.
Nessun contrasto tra scienza e fede?
Confermo, secondo me è proprio Dio che ha creato il mondo. C'è una logica che regge l'universo e se c'è una logica deve esserci un autore di tale logica.
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