giovedì 6 novembre 2014

Sport e tecnologia

L'ultima novità arriva dal football americano. I campioni della Nfl (il campionato Usa) indosseranno, sulle spalle, dei sensori grandi come un bottone. Questi offriranno, in tempo reale, informazioni precise (25 segnali al secondo), a partire dalla velocità, dalla posizione in campo e dalla distanza percorsa. Agli allenatori basterà un click per conoscere la forma fisica di ciascun giocatore, e magari rendersi conto se un atleta, dopo uno scontro, stia correndo con più fatica, e sia quindi il caso di sostituirlo.
Grazie ai tablet, poi, i coach potranno disegnare gli schemi di gioco in modo più chiaro, mandando in pensione le classiche lavagnette. Tra un anno verranno rilevati anche altri dati: dal battito cardiaco alla regolarità del respiro.
Che la tecnologia cerchi di rendere gli atleti più forti, lo sappiamo già: dai macchinari per la palestra, fino alle stesse attrezzature sportive (una volta i tennisti avevano pesanti racchette in legno, oggi in fibra di carbonio), il miglioramento è continuo. Ma c'è un settore specifico che si sta affermando in questo periodo, ed è quello dell'analisi dei dati, che non riguarda solo il football americano.
La nazionale di calcio tedesca, prima di vincere la coppa del mondo, ha acquistato un software di ultima generazione. Questo programma permette di studiare sia i dati dei singoli atleti, che i gruppi di giocatori. Il calcio è infatti uno sport di squadra, ed è importante, per esempio, che i difensori siano tra loro non troppo vicini né troppo distanti, e che tutto il reparto mantenga la giusta distanza con i centrocampisti. Insomma, i dati da rilevare sono tanti: ma poi, al di là delle distanze percorse e del battito cardiaco, c'è una cosa che accomuna i campioni: è la classe, e almeno quella, per ora, non si può misurare.

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