Prima dell’AI, Internet era soprattutto un luogo dove cercare informazioni: se volevi capire qualcosa, dovevi scrivere una parola su Google e leggere pagine, blog o forum. Era utile, ma a volte lento: per riassumere un testo, fare una ricerca o capire un concetto complicato serviva tempo. I social erano il centro della vita online: foto, video, commenti e meme creati da persone reali. L’AI esisteva, ma era dietro le quinte, suggerendo video, pubblicità o contatti, senza interagire direttamente con l’utente.
Oggi, con ChatGPT e altre intelligenze artificiali, Internet è diventato molto più interattivo: non serve più cercare tra decine di siti diversi, basta fare una domanda e ottenere subito una risposta che è il condensato di tantissimi siti. E non solo testi: esistono AI che generano immagini, musica, presentazioni e persino codici di programmazione.
ChatGPT è la più usata tra tutte: milioni di studenti la utilizzano per studiare meglio, farsi spiegare concetti difficili o scrivere in modo più chiaro, mentre gli adulti la impiegano sul lavoro per organizzare idee, controllare documenti o creare contenuti. Internet è passato da essere un grande archivio a un grande assistente: non solo trovi informazioni, ma puoi anche farle creare, rielaborare e adattare a quello che ti serve.
Nei prossimi anni la presenza dell’AI sarà ancora più forte: probabilmente avremo assistenti digitali personalizzati che conoscono i nostri gusti, ci aiutano nello studio, ci danno consigli e ci accompagnano nelle scelte quotidiane, mentre le ricerche online diventeranno sempre più simili a una conversazione piuttosto che a una lista di link. Tutto questo porta anche sfide importanti: capire se una fonte è affidabile, non fidarsi ciecamente dell’AI, proteggere la propria privacy e non sostituire completamente il pensiero umano con quello delle macchine.
ChatGPT, in soli tre anni, ha cambiato profondamente il modo di usare Internet: l’AI non è più qualcosa per esperti, ma uno strumento quotidiano per milioni di persone. Il futuro sarà pieno di nuove possibilità, ma starà a noi usare l’AI in modo intelligente, creativo e responsabile. E ricordate che l'età minima per il suo uso sono i 13 anni.

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