Croce e delizia di intere generazioni di studenti, Giacomo Leopardi è uno dei pilastri della letteratura italiana e la sua fama ha avuto un’eco mondiale. Il poeta nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, nelle Marche. La morte lo colse a Napoli a soli 38 anni durante l’epidemia di colera – ma la sua produzione poetica fu notevole, scrisse decine e decine di opere.
Amava molto leggere e scrivere, e le sue opere raccontano i sentimenti e le emozioni: ha scritto molte opere che possono far riflettere e farci capire meglio noi stessi e il mondo intorno a noi. Una delle sue poesie più famose è "L'infinito", in cui Leopardi descrive il desiderio di viaggiare e scoprire nuovi orizzonti. Leopardi era anche un grande appassionato di conoscenza e filosofia. Amava fare domande sulla vita e il significato delle cose. Spesso si interrogava sulla felicità e sul senso della vita.
Giacomo era affetto da una malformazione alla schiena che gli causava dolori costanti. A causa di questa condizione, trascorse gran parte della sua infanzia in solitudine. Nonostante le sue sofferenze fisiche, Leopardi trovò conforto nella lettura e nello studio.
Si racconta che fosse un amante dei gatti, che ne avesse diversi come compagni di casa e si prendesse cura di loro con grande affetto. Questo amore per gli animali si riflette anche in alcune sue poesie, come ad esempio "Il sabato del villaggio", dove menziona un gatto che si aggira tra i tetti.
Era un grande studioso e trascorreva molte ore al giorno immerso nella lettura e nello studio. Aveva una grande passione per i classici greci e latini, ma era anche molto interessato alla filosofia, alla storia e alla letteratura italiana e straniera. Era affascinato dall'astronomia e passava molto tempo ad osservare il cielo notturno. Sembra avesse un telescopio e che trascorresse notti intere ad ammirare le stelle e a riflettere sulle dimensioni dell'universo e sulla piccolezza dell'uomo di fronte ad esso.
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