Online in particolare, la profilazione avviene attraverso i cookie, ovvero stringhe di testo contenute nei siti web che visitiamo. I cookie – se accettati cliccando sul bottone – inviano informazioni sui nostri comportamenti online al terminale del sito, sempre al fine di personalizzare la nostra esperienza in termini di servizi e inserzioni pubblicitarie. Ma possiamo parlare di profilazione anche quando sui social mettiamo i like: è un ingegnoso sistema per raccogliere le nostre preferenze, i nostri interessi, e – ancora una volta – classificarci in gruppi di interesse.
Offline, invece, la profilazione può avvenire in diversi casi, uno dei più frequenti è nell’ambito di attività commerciali con le carte fedeltà che tengono traccia delle tipologie dei nostri acquisti.
Non tutti i trattamenti automatizzati, però, sono profilazioni. Per parlare di profilazione il trattamento automatizzato deve trattare dati personali al fine analizzare abitudini, interessi e comportamenti della persona fisica, per fare delle previsioni sulla stessa.
La norma europea sui Cookies e il GPDP, Garante per la Protezione dei Dati Personali, è un primo passo per tutelare i dati raccolti dai siti web ai fini statistici, di marketing, e altre finalità di qualsiasi genere. L’utente in Europa può infatti decidere se consentire la raccolta di dati, e nel caso, può cambiare sito ed evitare di cedere i propri dati in tal senso.
Nessun commento:
Posta un commento