Fino ad alcuni anni fa i cosiddetti “disegni tecnici”
dominavano la scena della progettazione, erano lo strumento con cui il
progettista (architetto, ingegnere, geometra…) forniva tutte le informazioni
necessarie: altezze, quote, distanze dalle strade, volumi, spessori dei muri,
superfici vani, etc.
Tuttavia, questi disegni lasciavano ampio spazio
all’immaginazione del cliente.
Oggi le cose stanno cambiando.
Grazie alla continua evoluzione nel campo del “computer
graphics” siamo in grado di ottenere una serie di vantaggi prima impensabili,
sia sul fronte della progettazione stessa che su quello della presentazione del
progetto al cliente.
Infatti, grazie all’uso di software di progettazione
possiamo ottenere una serie di vantaggi, come ad esempio una precisione
millimetrica sia nel calcolo di superfici e volumi che nel computo metrico, e
la possibilità di mostrare al cliente viste tridimensionali foto realistiche
immediatamente comprensibili e molto fedeli alla realtà.
Con il termine rendering si definisce un'immagine artificiale molto
realistica a partire da un modello tridimensionale elaborato al computer. Il
modello geometrico realizzato viene rivestito con colori del tutto uguali ai
materiali reali (texture) e illuminato mediante fonti luminose che riproducono
quelle naturali o artificiali.
Dopo aver creato un’immagine statica, i fotogrammi possono
anche essere visti in sequenza generando una vera e propria animazione: ad
esempio è possibile “passeggiare” virtualmente attraverso i vani di una stanza.
Quindi, se una fotografia ha la funzione di illustrare
qualcosa che già esiste, un rendering ha lo scopo di illustrare un’idea, un
progetto, un modello che ancora non esiste, ma come se esistesse davvero!
Ecco quindi che il rendering fotorealistico diventa
fondamentale nell’attività di progettazione architettonica.
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