Quasi il 100% delle popolazioni dei paesi più sviluppati vive sotto cieli illuminati da luce sprecata, circa il 70% della popolazione italiana non ha mai visto la Via Lattea e molte delle stelle che hanno permesso, grazie al loro studio, enormi progressi scientifici all'umanità non sono più osservabili dalle nostre città e questa non è solo una perdita per la ricerca scientifica ma sopratutto una perdita per tutta la collettività. Infatti l'inquinamento luminoso incide sui comportamenti di molte specie animali, insetti e vegetali, i cui effetti a cascata si riflettono sulle attività umane e sull'economia in generale, senza dimenticare gli effetti sul ritmo circadiano dell'uomo, i cui disturbi comportano una serie di patologie che condizionano fortemente la vita dell'uomo. come la relazione Maria Luisa Rastello
Se osserviamo l'immagine notturna della nostra penisola da un satellite, possiamo rimanere meravigliati dalla bellezza dell'immagine ma subito risulta evidente quanto tutta quella luce che si riflette verso l'universo sia inutile. Ogni anno i Comuni italiani spendono 1,6 miliardi di euro in energia e manutenzione degli impianti e si stima che si potrebbe risparmiare il 35% solamente indirizzando la luce emessa nella direzione giusta. Se consideriamo che solo la Città di Torino con oltre 96mila punti luce di illuminazione pubblica, sopporta una spesa annua di circa 10 milioni di euro per la manutenzione e 14 milioni per consumo di elettricità è facile capire quanto si potrebbe risparmiare.
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