sabato 27 maggio 2023

Don Lorenzo Milani compie 100 anni

Lorenzo Milani nasce a Firenze il 27 maggio 1923, se fosse in vita oggi sarebbe il suo centesimo compleanno. Ha un fratello e una sorella e fa parte di una ricca e colta famiglia fiorentina di scienziati e professori, conosce bene il valore della cultura ed ha una passione: la pittura.

Dopo il liceo classico si converte così al cattolicesimo, entra in seminario anche se la famiglia e contraria, tanto che quando diventerà prete nessuno dei parenti sarà presente.

Viene mandato in una parrocchia alle porte di Firenze, in una realtà rurale arretratissima: i suoi parrocchiani sono pastori ed operai, perlopiù analfabeti. Don Lorenzo si convince che sia dovere della Chiesa occuparsi dell’istruzione dei suoi fedeli, soprattutto dei più deboli. Sarà Maestro, dunque, prima ancora che prete: è qui che fonda la scuola popolare. Don Milani parte dalla lettura dei giornali in classe, analizzando i temi dell’attualità. Egli è convinto che solo la cultura possa aiutare i contadini a uscire dalla loro arretratezza.

È un uomo scomodo, esigente, provocatore e, per questo suo carattere, viene isolato e mandato a Barbiana, un piccolo paesino sui monti del Mugello di 124 abitanti in tutto, un angolo sperduto molto lontano dall’Italia del boom economico. Appena arrivato costruisce dal nulla e nel nulla la sua scuola per giovani operai e contadini. Per convincere i genitori a mandarvi i propri figli, il parroco utilizza ogni mezzo, persino lo sciopero della fame.

Quella di Barbiana è una scuola all’avanguardia; si studiano le lingua straniere: l’inglese, il francese, il tedesco e persino l’arabo. Si organizzano viaggi di studio e lavoro all’estero: oggi potremmo dire che ha inventato l’ERASMUS. Tiene lezioni di recitazione per far superare le timidezze dei più introversi e costruisce una piccola piscina per aiutare i montanari ad affrontare la paura dell’acqua. Nella scuola di Don Milani si studia dodici ore al giorno, 365 giorni all’anno..

L’esperienza della scuola di Barbiana attira in visita sull’Appennino toscano tanti insegnanti italiani e stranieri, gente della cultura e personalità della politica. Nel 1967 Don Lorenzo Milani scuote la società italiana con un altro libro: “Lettera a una professoressa”, scritto insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana. Il libro denuncia la disuguaglianza della scuola italiana che ferma i più deboli e spinge avanti i più forti.



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