Di agiata famiglia borghese, costretto da una malattia d'occhi a interrompere gli studi da avvocato, entrò come apprendista in una piccola officina meccanica di Filadelfia dove divenne ben presto capomastro facendo raddoppiare il rendimento delle macchine. Fu in questo periodo che cominciò a studiare la scomposizione del lavoro. Riuscì nel frattempo a laurearsi in ingegneria e nel 1890, divenuto ingegnere capo, si spostò nel campo della metallurgia. In seguito diffuse le sue teorie facendo, diremmo oggi, da consulente per numerose aziende negli USA e in Europa.
Le teorie di Taylor sono state avversate dai lavoratori e dai sindacati, sia per i riflessi negativi sull'occupazione, sia per la forzatura dei ritmi lavorativi. Tuttavia l'introduzione del taylorismo nella fabbrica moderna - la catena di montaggio installata da H. Ford nel 1913 fu una rigorosa applicazione di quei principi - fu inarrestabile.
Nessun commento:
Posta un commento