lunedì 22 maggio 2023

Batterie del futuro

La tecnologia sforna prodotti sempre più avanzati ed efficienti che si scontrano con la disponibilità di energia: il più evidente degli esempi è quello dell’auto elettrica.  Le batterie non fanno progressi significativi da molto tempo: ma forse siamo alle soglie di una rivoluzione energetica.

Ecco le migliori scoperte sulle batterie che potrebbero arrivare in commercio in un periodo più o meno breve:  dalla ricarica wireless,  alla ricarica superveloce.

In alcuni centri si studiano le batterie strutturali, cioè integrate nella struttura, con l’utilizzo della fibra di carbonio come elettrodo negativo (polo -) mentre il positivo è un composto di fosforo, ferro e litio. Altri centri di ricerca invece hanno brevettato un elettrodo di carbonio ultraveloce: nanotubi di carbonio allineati che potrebbero  aumentare la potenza della batteria di dieci volte, incrementare l'immagazzinamento di energia di  tre volte, e aumentare il ciclo di vita di una batteria di cinque volte.

I ricercatori dell'Università del Texas stanno sviluppando una batteria agli ioni di litio che non utilizza il cobalto (poco diffuso, costoso, con grandi problemi ambientali legati alla sua estrazione) ma nichel, manganese e alluminio.  Anche la Cina, ha annunciato batterie senza cobalto destinate al mercato dei veicoli elettrici dotate di una maggiore densità energetica, che potrebbe portare a un'autonomia fino a 800 km per le auto elettriche, allungando anche la durata.

In Australia stanno sviluppando una batteria al litio e zolfo, superando le prestazioni degli ioni di litio, in grado di alimentare uno smartphone per 5 giorni, oppure un’auto per 1000 km, con un impatto ambientale minore rispetto e costi di produzione inferiori. Anche l’americana IBM, in collaborazione con Mercedes afferma di lavorare su batterie che vanno oltre la tecnologia degli  ioni di litio, più economica da produrre, che può caricarsi più velocemente degli ioni di litio.

Le batterie del futuro dovranno caricarsi in pochissimi minuti senza degradarsi mentre oggi sappiamo che la ricarica veloce, ammesso che si trovi la colonnina, se usata frequentemente danneggia a lungo andare la batteria. I Giapponesi di Panasonic per esempio stanno lavorando su questo. In più di un centro di ricerca si sta lavorando su batterie che utilizzano il silicio, impropriamente chiamate anche batterie alla sabbia: si perché il silicio è uno degli elementi chimici più diffusi nei minerali, e nella sabbia.

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