Secondo un’inchiesta del Washington Post la carenza di
personale è così grave che scuole e istituti si contattano fra loro quando sono
a conoscenza di qualcuno pronto a traslocare, per proporgli l’assunzione. Altri
plessi ricorrono finalmente a miglioramenti di stipendi: nella contea di Clark,
in Nevada, ad esempio, si è deciso di aumentare di 7 mila dollari annui il
salario dei docenti e di offrire dei bonus per il trasferimento di 4 mila
dollari.
Esausti e sottopagati, i professori americani affrontano
però anche il peso di una guerra culturale, dal mancato controllo delle armi,
che porta a sempre più frequenti stragi scolastiche, alle limitazioni dei
repubblicani nei distretti dove governano, con il divieto di insegnare la
storia del razzismo e altri argomenti considerati controversi.
Intanto ci si prepara a raggruppare le classi, raddoppiando
il numero di allievi per aula. In alcuni distretti del Texas si riflette su una
settimana scolastica da 4 giorni. Ma secondo gli esperti, tutte queste misure
tappabuchi, compresa la scelta di usare “educatori” al posto di insegnanti per
coprire i ruoli mancanti, non faranno che peggiorare la crisi educativa
americana, già grave dopo la fase acuta della pandemia e della didattica a
distanza.
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