La potenziale utilità dei 'quadricotteri' in ambito medico,
infatti, per il trasporto urgente di plasma, farmaci, dispositivi medici o
addirittura organi, ha convinto la Regione Lazio tanto da aprire nuovi
finanziamenti in questo campo in accordo con l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione
Civile.
Diverse aziende, enti e società si sono già messe al lavoro
da tempo per dare sempre più concretezza a quella che qualche anno fa era
ancora solo una semplice sfida e che ora è sul punto di essere realizzata.
Anche AdR (Aeroporti di Roma) ha avviato la costruzione del primo Vertiporto
per i taxi-droni o droni salvavita, con l'intenzione di renderlo operativo già
dal 2024 per gli scambi tra Fiumicino e la Capitale.
I droni salvavita hanno la particolarità di poter, in
situazioni di emergenza, risparmiare il tempo prezioso che si perderebbe in
lunghe code di traffico, aumentando le probabilità di successo nelle operazioni
di soccorso. Possono raggiungere i 100 chilometri orari di velocità e avere
un’autonomia garantita di 50 chilometri.
Le sacche di sangue o i medicinali possono essere stivati
all’interno di particolari scompartimenti e, a fronte di un peso di 10 kg al
decollo, possono essere trasportate fino a quattro sacche di sangue.
I droni salvavita difatti, proprio per le loro
caratteristiche di immediatezza, nonché per la loro possibilità di raggiungere
i luoghi più ostici grazie all’utilizzo della via aerea, potrebbero anche
tornare utili in aeree disastrate da catastrofi naturali, come terremoti e
alluvioni, ma anche in caso di incendi e incidenti stradali: il loro campo di
applicazione sarebbe molto vasto.