domenica 28 agosto 2022

In Groenlandia a caccia di minerali rari

Complice il cambiamento climatico che sta sciogliendo i colossali ghiacciai, la Groenlandia, l’isola più grande del pianeta, tra Canada, Islanda e Mar Glaciale Artico, ha attirato l’attenzione di un club di miliardari, tra cui Jeff Bezos, Michael Bloomberg e Bill Gates, con ingenti finanziamenti per la ricerca dei minerali rari oggi così preziosi per la produzione delle batterie, indispensabili per la transizione verso un mondo senza combustibili.

Un team di trenta persone tra geologi, geofisici, piloti di elicotteri, meccanici e pure cuochi si sono accampati nella zona delle colline e delle valli dell’isola di Disko e della penisola di Nuussuaq convinti che l’energia green dei Paesi occidentali passi proprio da lì: l’obiettivo sono i giacimenti di minerali rari, indispensabili per alimentare centinaia di milioni di veicoli elettrici e batterie massicce che immagazzinano potenza.

Gli interessi geopolitici in gioco sono altissimi. I governi occidentali che vanno verso la transizione all’energia verde e rinnovabile sono da tempo in allarme per il crescente controllo della Cina sull’approvvigionamento di litio e cobalto. La Repubblica popolare cinese detiene il 70% delle riserve del cobalto, minerale raro usato prevalentemente nelle apparecchiature elettroniche e nella produzione di batterie per le autovetture elettriche.

Un monopolio che si basa sulla sostanziale proprietà di buona parte delle miniere in Congo (produttore fino al 60% del fabbisogno mondiale), attraverso un raffinato sistema che mette insieme finanziamenti apparentemente a fondo perduto per il Paese africano, diritti di sfruttamento dei giacimenti, presenza di tecnici e operai cinesi, controllo delle esportazioni e dei trasporti marittimi.

Ma Pechino non si è fermata all’Africa: sta studiando un percorso di diversificazione della catena di rifornimento del prezioso minerale guardando anche in direzione dell’Indonesia. Gli Stati Uniti dal canto loro sanno di non poter restare indietro in questa corsa assolutamente centrale nell’economia di oggi e ancor di più del futuro.

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