mercoledì 24 agosto 2022

Zoom Town

Con la diffusione dello smart-working borghi, paesi e cittadine stanno incrementando la propria popolazione. Negli Stati Uniti il fenomeno ha coniato un nuovo nome: Zoom Town, dal nome del programma usato per fare riunioni online. Chi lavora in remoto sta approfittando della possibilità di connettersi ovunque per andare a vivere in comunità con pochi abitanti vicine alla natura, piuttosto che nelle metropoli. In America varie città, solitamente estranee all'immigrazione e fino ad adesso con poca attrattiva per i giovani lavoratori, hanno visto aumentare i residenti diventando così Zoom town.

Secondo un sondaggio un americano su 20, ovvero il 5% della popolazione, si è trasferito a causa dell'epidemia di Covid-19; nella fascia di età compresa fra i 20 e i 30 anni la percentuale sale fino all'11%. Possibilità di lavorare da casa, minori spese di affitto e costo della vita più basso rispetto alle grandi città hanno spinto molti dipendenti a scegliere il telelavoro da zone fino ad adesso poco attrattive.

La bassa densità di popolazione, gli ampi spazi aperti e l'abbondanza di opportunità ricreative sono molto ricercate. Alcuni villaggi hanno persino stanziato degli incentivi economici per invogliare gli smart worker a trasferirsi. L'addio a Los Angeles, New York e San Francisco di molti lavoratori è stato favorito dalla chiusura degli uffici e dall'aumento degli affitti in queste metropoli. La nuova metodologia di lavoro ibrido ben si presta a essere messa in atto in villaggi rurali fuori dalle aree più congestionate. Ma dato che le Zoom town hanno poche abitazioni disponibili e ora molte richieste, si corre il rischio di alzare i prezzi delle case e mettere in difficoltà i residenti storici.

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