sabato 13 agosto 2022

La Sardegna è un laboratorio per l’elettrificazione verde


E’ opinione comune che la Sardegna sia il territorio ideale per dire addio alle fonti fossili: scarsa diffusione del gas matano, sostituito dall’elettricità per molti usi rispetto alla media italiana, elevato potenziale per le rinnovabili (sole e vento), bassa densità di popolazione. A Carloforte, Berchidda Borutta, Serrenti stanno nascendo progetti di autonomia e autosufficienza energetica. Cosa hanno in comune tutti questi progetti? Propongono soluzioni verdi all’avanguardia per la transizione energetica.

Perché la Sardegna è un perfetto laboratorio per l’elettrificazione? Prima di tutto, per la geografia. Nei decenni passati la Sardegna ha visto uno sviluppo limitato delle infrastrutture energetiche. Tanto che è rimasta sostanzialmente estranea al processo di metanizzazione che ha toccato invece il resto del Paese.

Il secondo punto di forza è l’abbondanza di risorse naturali che permettono di puntare sulle fonti rinnovabili per la generazione di energia. Insieme alla Sicilia, la Sardegna è tra le regioni italiane con i valori di radiazione solare più elevati. Gli indici di ventosità sono altrettanto elevati, con valori della velocità del vento che arrivano anche a 10 m/s e vengono eguagliati solo in parte nel canale di Sicilia.

La transizione quindi è possibile, uno studio prevede che per il 2040 è tecnicamente possibile portare a zero non solo l’utilizzo del carbone, ma anche quello del gas fossile e sfruttare esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili. Quindi prevalentemente solare fotovoltaico ed eolico ma anche l’idroelettrico già presente.

L’elettrificazione è la strada più coerente per la  decarbonizzazione, insieme allo sviluppo dell’idrogeno “verde” per l’alimentazione degli usi non elettrificabili e per la gestione della sovra-produzione delle rinnovabili. Nel frattempo occorre puntare sui sistemi di “storage” (accumulo): con 1 GW di batterie per immagazzinare elettricità e altri 5 GW di nuova capacità rinnovabile installata, sarebbe possibile dire “addio” al carbone nel 2025.

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