Perché la Sardegna è un perfetto laboratorio per
l’elettrificazione? Prima di tutto, per la geografia. Nei decenni passati la
Sardegna ha visto uno sviluppo limitato delle infrastrutture energetiche. Tanto
che è rimasta sostanzialmente estranea al processo di metanizzazione che ha
toccato invece il resto del Paese.
Il secondo punto di forza è l’abbondanza di risorse naturali
che permettono di puntare sulle fonti rinnovabili per la generazione di
energia. Insieme alla Sicilia, la Sardegna è tra le regioni italiane con i
valori di radiazione solare più elevati. Gli indici di ventosità sono
altrettanto elevati, con valori della velocità del vento che arrivano anche a
10 m/s e vengono eguagliati solo in parte nel canale di Sicilia.
La transizione quindi è possibile, uno studio prevede che per
il 2040 è tecnicamente possibile portare a zero non solo l’utilizzo del
carbone, ma anche quello del gas fossile e sfruttare esclusivamente energia
proveniente da fonti rinnovabili. Quindi prevalentemente solare fotovoltaico ed
eolico ma anche l’idroelettrico già presente.
L’elettrificazione è la strada più coerente per la decarbonizzazione, insieme allo sviluppo
dell’idrogeno “verde” per l’alimentazione degli usi non elettrificabili e per
la gestione della sovra-produzione delle rinnovabili. Nel frattempo occorre
puntare sui sistemi di “storage” (accumulo): con 1 GW di batterie per immagazzinare
elettricità e altri 5 GW di nuova capacità rinnovabile installata, sarebbe
possibile dire “addio” al carbone nel 2025.
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