Ma in molti forse dimenticano che il primo rapporto del
Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), dal quale già si
intuiva che stavamo andando a sbattere contro un enorme muro di CO2, risale al 1990,
cioè 32 anni fa, cioè 45 anni prima del 2035.
La data del 2035 fa paura tuttavia l’industria dell’auto ormai
ha accettato di produrre solo elettriche entro un periodo di tempo che, se non
è proprio quello indicato dall'Europa, ci si avvicina molto: Volkswagen ha
dichiarato che entro il 2030 il 70% delle auto vendute in Europa sarà elettrico
, Ford e BMW puntano al 50%, Volvo e Fiat addirittura al 100%.
Per quanto riguarda le batterie per auto, le fasi critiche
della produzione sono due: l'estrazione delle materie prime e la produzione di
celle. Chi è forte in questi due stadi iniziali domina perché tutti gli altri
dovranno rivolgersi a lui per comprare o i materiali o direttamente le celle.
Se guardiamo alla produzione di litio, quasi la metà di
questo elemento chimico è oggi estratto da una società cinese. Altri attori
importanti di questo mercato sono australiani e americani. Se guardiamo al
nichel, altro elemento chimico importante per produrre le batterie, i nomi che
contano sono ancora cinesi, australiani, americani, brasiliani, filippini e
svizzeri.
Le celle sono il cuore delle batterie, tante celle
compongono un modulo, tanti moduli compongono un pacco batteria. I primi tre
produttori mondiali di celle per batterie sono CATL (Cina), LG (Corea del Sud) e
PANASONIC (Giappone).
Oggi la produzione di batterie per auto non riesce
soddisfare tutta la domanda mondiale. Per questo motivo i produttori di auto
elettriche oggi fanno poco gli schizzinosi e comprano ben volentieri celle
cinesi ma nello stesso tempo si stanno organizzando per prodursele da soli.
Negli ultimi anni, infatti, sono stati molti gli annunci di
"Gigafactory" in arrivo fatti dalle case automobilistiche.
La sola Volkswagen ne ha annunciate 5 più una in Svezia, Stellantis
(Fiat+Jeep+Citroene+Peugeot) ne sta realizzando una a Termoli, in Molise, in
collaborazione con Mercedes. Tutti ne stanno costruendo.
Ciò vuol dire che affermare che oggi non si possono fare
auto elettriche senza batterie cinesi è vero ma non lo sarà per forza anche
domani. Ma vuol dire anche un'altra cosa: se oggi dipendiamo dalle batterie
cinesi è perché i cinesi hanno iniziato a lavorare alle batterie vent'anni fa e
sempre vent'anni fa la Cina ha iniziato ad accaparrarsi le riserve di litio
presenti sul pianeta.
Ma la buona notizia è che le società minerarie sono convinte
che una discreta fetta delle riserve globali di litio sia ancora da scoprire o
da mettere a produzione, quindi anche per il litio c'è la possibilità di
emanciparsi dalla dipendenza che attualmente abbiamo dalla Cina.
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