Di chi è la colpa di tutto ciò? In primis, dell’incapacità dei
giornali di adattarsi all’epoca digitale, ma anche dello strapotere di Google e
Facebook, che si mangiano il 75% della pubblicità e quindi toglie risorse ai
giornali. L’automazione del lavoro – che fa temere un futuro di disoccupazione
di massa, in cui gli esseri umani saranno gradualmente sostituiti da robot e
intelligenze artificiali – colpisce anche il giornalismo.
I software di intelligenza artificiale sono ormai in grado
di scrivere autonomamente articoli di giornale, 24 ore su 24, senza richiedere
uno stipendio, senza mai stancarsi e senza nemmeno fare un errore di battitura.
Secondo quanto riporta il New York Times, circa un terzo del contenuto
pubblicato da Bloomberg News viene prodotto da un software. Il sistema usato
dalla società si chiama Cyborg ed è in grado di sfornare migliaia di articoli.
Cos’hanno in comune i contenuti prodotti da algoritmi?
Terremoti, risultati sportivi, report economici, finanziamenti: tutti questi
articoli si basano su cifre, dati e percentuali; caratteristiche che consentono
alle intelligenze artificiali di lavorare al loro meglio. Gli articoli non sono
prodotti integralmente dai software; ma si basano spesso su scheletri di
articoli predisposti da giornalisti umani, che possono essere riutilizzati più
e più volte e che gli algoritmi si limitano a riempire coerentemente con nomi e
numeri.
Il lavoro giornalistico è creativo, riguarda la curiosità,
la narrazione, la ricerca delle informazioni e l’indagine politica: e fino a
questo punto l’aiuto degli algoritmi può essere giudicato positivo. Ma le
intelligenze artificiali si occupano anche di altro, trovano correlazioni e
anomalie, che il giornalista si occuperà
poi di comprendere e approfondire.
Le macchine non sostituiranno l’uomo, ma lo affiancheranno.
Ma è proprio così? In verità, è facile immaginare che i software che si
occupano di sfornare centinaia di brevi articoli renderanno più complesso
l’ingresso in redazione dei giovani, perchè le mansioni più semplici su cui si
esercitavo sono svolte dalle intelligenze artificiali. Naturalmente qualsiasi
articolo che richieda un minimo di indagine, approfondimento, interviste,
riflessioni ed elaborazione può essere svolto solo ed esclusivamente da un
essere umano; e sarà così ancora per moltissimo tempo.
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