Negli ultimi 30 anni la concorrenza agli aerei è arrivata anche da terra: i treni ad alta velocità sono il mezzo più comodo e sostenibile nelle tratte medie, e in questo settore il nostro Paese è in prima fila.
Da quel 3 ottobre 1839, quando furono inaugurati i 7,25 km a doppio binario della Napoli-Portici, la prima ferrovia costruita nella nostra Penisola, il treno ha percorso una lunga strada in Italia. E per quanto sia uno dei mezzi di trasporto più longevi, resta anche uno tra i più moderni. Così all'avanguardia che, grazie a quegli aerei senza ali che sono i treni ad alta velocità, riesce a mettere in crisi le compagnie aeree nelle tratte medie, offrendo ai viaggiatori un mezzo di trasporto a zero emissioni locali.
Oggi la nostra rete ferroviaria si snoda per oltre 17.000 km, per una lunghezza complessiva dei binari di oltre 24.500 km, di cui oltre 1.000 ad alta velocità. E sebbene ci siano ancora circa 4.500 km difficili da elettrificare, è al tempo stesso una delle più avanzate in Europa. Un laboratorio permanente su cui vengono testate le nuove tecnologie dei treni del futuro.
Negli ultimi trent'anni non abbiamo solo migliorato continuamente la rete con nuove tecnologie, al punto da azzerare gli incidenti dovuti a collisioni, ma abbiamo anche sperimentato e adottato sistemi di guida pensati per l'interoperabilità europea, cioè in grado di far viaggiare i treni in tutto il continente, senza più confini.
I passi principali di questa trasformazione, anche se non gli unici, sono stati la costruzione della rete ad alta velocità e alta capacità, iniziata nel 2005, che ha trasformato il nostro modo di viaggiare per l'Italia, e l'adozione progressiva del sistema Ertms/Etcs, che permette ai treni di diversi Paesi di viaggiare con continuità su tutte le linee che ne sono dotate. I tracciati dell'alta velocità sono caratterizzati da curve molto ampie, tecnologie di posa dei binari specifiche e da speciali linee aeree di alimentazione.
Il sistema Ertms, oggi impiegato su tutta la linea dell'alta velocità, controlla il treno in modo continuo in tutto il suo percorso e non per punti prestabiliti, come invece avviene per l'Scmt, il Sistema Controllo Marcia Treno, utilizzato sul resto della rete italiana. Realizza, inoltre, un dialogo costante tra il sistema a bordo del treno e il posto di controllo a terra attraverso la comunicazione radio GSM-R e l'introduzione dei segnali virtuali, e quindi senza più utilizzare sistemi di segnalamento luminoso. Questo permette di alleggerire moltissimo gli impianti di controllo posizionati sulla rete, che sono quindi meno soggetti a guasti e più facili da gestire.
Il monitoraggio costante dei convogli garantito dall'Ertms, che l'Italia è stata tra i primissimi Paesi europei a utilizzare, potenzia anche la sicurezza e aumenta la capacità della rete, perché consente di far viaggiare i treni più vicini l'uno all'altro. Su questo tema abbiamo avviato il progetto Ertms HD (High Density) per aumentare ulteriormente la capacità delle linee ferroviarie nei grandi nodi urbani, riducendo ulteriormente la distanza tra i convogli.
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