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mercoledì 28 aprile 2021
Pexels.com, immagini spettacolari
mercoledì 21 aprile 2021
Italia indietro per colonnine ricarica auto
Per anni si è detto che finché non c'è un numero sufficiente sufficiente di auto elettriche circolanti non aveva senso mettere le colonnine di ricarica, ma è come dire che finché la gente non si compra un telefonino non mettiamo i ripetitori. Non ha senso. Nessuno compra un'auto elettrica se non ha la certezza di poterla ricaricare.
Oggi l'Italia è a 2,7 punti di ricarica su 100 km di strada, oltretutto molto mal distribuiti: in alcune regioni molti di più, in altre pochissimi. Abbiamo una media europea di 4,9 e poi i mercati veri - dove l'elettrico cammina - come l'Olanda che è a 48 punti di ricarica ogni 100 km di strada. La Norvegia è a 30, la Svizzera a 11, il Regno Unito a 8, la Germania a 7.
Abbiamo molta strada da fare e in fretta.
lunedì 19 aprile 2021
Con la bicicletta la città respira
Una nuova ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’università di Oxford dimostra fino a che punto le persone che camminano o vanno in bicicletta hanno una minore impronta di carbonio derivante dai viaggi quotidiani.
Lo dice uno studio che ha coinvolto 4 mila persone in 7 città europee, tra cui Roma: «Le emissioni derivanti dall’andare in bici possono essere oltre 30 volte inferiori per ogni viaggio rispetto a quelle derivanti dal guidare un’auto a combustibili fossili e 10 volte inferiori in confronto a quelle provocate dalla guida di un'auto elettrica»
Gli studiosi hanno osservato circa quattromila persone che vivono tra Londra, Anversa, Barcellona, Vienna, Örebro, Roma e Zurigo. Nell’arco di due anni i partecipanti hanno annotato su un diario tutti gli spostamenti che hanno fatto e i mezzi che hanno usato.
E i ricercatori hanno calcolato l’impronta di carbonio di ogni spostamento. È emerso così che chi pedalava tutti i giorni ha prodotto l’84% di emissioni di carbonio in meno dai propri viaggi rispetto a chi non pedalava.
«Quando abbiamo confrontato il ciclo di vita di ciascuna modalità di viaggio, tenendo conto del carbonio generato dalla fabbricazione, dall’alimentazione e dallo smaltimento del veicolo, abbiamo scoperto che le emissioni derivanti dall’andare in bici possono essere oltre trenta volte inferiori per ogni viaggio rispetto a quelle derivanti dal guidare un’auto a combustibili fossili e circa dieci volte inferiori in confronto a quelle provocate dalla guida di un'auto elettrica», ha scritto Christian Brand.
Se tutti i cittadini europei sostituissero l'auto con la bicicletta almeno un giorno a settimana, si rudurrebbero le emissioni quasi del 10%.
lunedì 12 aprile 2021
Francia, treno batte aereo
Un gruppo di 150 francesi per mesi hanno discusso di una serie di proposte per limitare gli effetti del riscaldamento climatico. la nuova disposizione è passata sabato, in tarda serata, all’Assemblea nazionale, con molte polemiche visto che la Francia è anche il Paese di Airbus, il colosso che produce aerei e che ha sede a Tolosa.
Sì, per tanti non bisognava infierire in questo momento sul settore aereo, afflitto da difficoltà immani a causa del Covid, senza contare i problemi di Air France, la compagnia nazionale, che a più riprese, anche di recente, ha ricevuto prestiti e aiuti pubblici per salvarsi.
La nuova legge francese, che cerca di combattere il riscaldamento climatico, prevede altre misure ecologiche concrete, come la proibizione dei piccoli aerei pubblicitari, visibili d’estate dalla spiagge. Poi, per limitare il packaging, s’imporrà agli esercizi commerciali con più di 400 metri quadrati a disposizione di adibire il 20% della superficie al «comprare sfuso»: è una piccola rivoluzione da applicare da qui al 2030.
Sarà anche vietato inserire i dépliant commerciali nelle cassette delle lettere (a parte se il proprietario vi metterà di propria volontà un adesivo con scritto sopra «oui pub», «sì alla pubblicità»). E ogni vestito commercializzato in Francia dovrà presentare un’etichetta che indichi in sintesi quale sia il suo impatto ambientale. La nuova legge ha pure l’obiettivo di facilitare la riparazione degli oggetti di uso corrente ed evitare una immediata sostituzione.
mercoledì 7 aprile 2021
BenSound, musica gratis per i tuoi video
BenSound è un sito web sviluppato da Benjamin Tissot che mette a disposizione musica gratuitamente. Puoi usare il testo “Play” verde per sentire in anteprima la traccia. Se ti piace usa il tasto “Download” nero per scaricare la traccia.
Nei titoli di coda faresti bene a ringraziare BenSound.
Buoni Video con BenSound
https://www.bensound.com/royalty-free-music
venerdì 2 aprile 2021
Xiaomi entra nel business delle auto elettriche
Per anni si è parlato di Apple pronta a entrare nel mercato delle automobili elettriche ma finora non si è visto nulla. Forse ora con lo sbarco di Xiaomi Apple potrebbe rilanciare la sfida, ma al momento è stata anticipata dai cinesi.
Ci sono altri casi di grandi marchi a cui fa gola il business delle elettriche. Dyson (elettrodomestici) che in pompa magna lanciò un miliardario programma per sviluppare un'auto elettrica , ma poi fece una clamorosa retromarcia: il progetto fu cancellato perché fare auto elettriche è una cosa ben diversa da costruire un' aspirapolvere e bisogna avere conoscenze tecniche industriali molto precise e occorre tempo e denaro. E questo nonostante che un battery electric vehicle sia enormemente più semplice di una vettura tradizionale.
La macchina di Google non ha visto la luce perché Big G ha ben compreso che costruire un'autovettura con tutte le implicazioni industriali economiche non è un gioco alla portata di tutti e di chi non ha esperienza.
Xiaomi - fondata appena nel 2010 ha presentato il progetto un'automobile vera e propria grazie al fatto che l'azienda cinese produce già manufatti tecnologici del tipo più diverso (telefono, smartwatch, monopattini, televisori, ...): è una sorta di hub della tecnologia di un paese, la Cina, che “vive” di batterie a ioni di litio e accelera ogni giorno. Ma soprattutto Xiaomi si appoggia per produrre l'auto a una grande costruttore: in Cina sono molto diffusi i produttori per "conto terzi" cioè per altri marchi. Xiaomi, rischia di essere dirompente: un vero tsunami per l'industria dell'auto.
Xiaomi e il un sub-brand Mi sono molto noti e apprezzati tra i millennials e lo sarà sempre di più per i cosiddetti ragazzi della generazione Alpha ovvero gli automobilisti del prossimo futuro. Quelli che oggi hanno 14-15 anni e vanno in giro con un monopattino Xiaomi e sono naturalmente portati a comprare non solo uno smartphone del gigante cinese ma anche un automobile di un brand del quale hanno fiducia.