mercoledì 21 aprile 2021

Italia indietro per colonnine ricarica auto

L'Italia è in ritardo sul fronte delle vendite di veicoli elettrici perché i punti di ricarica non sono diffusi. Siamo sempre stati il Paese con il maggior numero di distributori di carburante, l'italiano è abituato a fare benzina sotto casa. Siamo esattamente nella situazione opposta per quanto riguarda le ricariche elettriche, ovvero siamo quelli che ne abbiamo di meno in proporzione alla rete viaria e per questo da parte del consumatore c'è la cosiddetta 'ansia da autonomia' ossia la paura, per chi un'auto elettrica, di rimanere a secco di energia, con le batterie scariche.

Per anni si è detto che finché non c'è un numero sufficiente sufficiente di auto elettriche circolanti non aveva senso mettere le colonnine di ricarica, ma è come dire che finché la gente non si compra un telefonino non mettiamo i ripetitori. Non ha senso. Nessuno compra un'auto elettrica se non ha la certezza di poterla ricaricare.

Oggi l'Italia è a 2,7 punti di ricarica su 100 km di strada, oltretutto molto mal distribuiti: in alcune regioni molti di più, in altre pochissimi. Abbiamo una media europea di 4,9 e poi i mercati veri - dove l'elettrico cammina - come l'Olanda che è a 48 punti di ricarica ogni 100 km di strada. La Norvegia è a 30, la Svizzera  a 11, il Regno Unito a 8, la Germania a 7.

Abbiamo molta strada da fare e in fretta.

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