È in atto una rivoluzione alimentare. Riguarda i sistemi di coltivazione, complici l’innovazione tecnologica e un approccio progettuale che si confronta con il cambiamento climatico, la diminuzione delle risorse e la crescita vertiginosa della popolazione mondiale.
Sembra futuro, invece è già qui, alle porte di Milano, dove entro l'anno aprirà la fattoria verticale più grande d’Europa: Planet Farms. Parliamo, in particolare, di colture idroponiche – dette anche “fuori suolo” e con ridotto apporto d’acqua.
Ambienti di coltivazione simili a laboratori hi-tech, incontaminati – a cui si accede in camice e occhiali – e controllati, dove le condizioni ottimali per la crescita sono costanti, mentre tutto il processo è tracciato. Una produzione che accorcia le distanze con il tessuto urbano e vede serre verticali realizzate in ex edifici industriali e spazi architettonici dismessi.
Primi sono stati gli americani di Gotham Greens che, partiti con l’attività nel 2011, contano oggi nove serre urbane negli States, mentre a Shangai si pensa di dare vita ad un vero e proprio distretto di vertical farming dedicato ad innovazione ed attività educative.
L’eccellenza italiana nel settore non ha tardato a manifestarsi. Alle porte di Milano, a Cavenago, entro l’anno aprirà i battenti Planet Farms che con i 9.000 mq batterà il primato europeo del settore. È un progetto pilota per una rete di produzione da sviluppare in seguito tra Inghilterra, Svizzera e il resto d’Italia.
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